Cosa succederà ora dalle parti di Slala? Chiamparino riceverà davvero la lettera del suo presidente, Bruno Binasco, la cui bozza è girata in anticipo su un giornale on line di Torino, Lo Spiffero?
E a quel punto Chiamparino degnerà Binasco di una risposta ufficiale, e gli concederà un incontro? E i nostri consiglieri regionali, in tutto ciò, non ci fanno un po’ la figura delle belle statuine, assolutamente scavalcati ogni volta che si parla di questioni di sostanza?
Per il momento di certo ci sono solo alcuni elementi collaterali (anche se non trascurabili) della vicenda. Da un lato l’ingombrante e discussa figura di Bruno Binasco (qui l’intervista di CorriereAl sul suo nuovo percorso di imprenditore: da allora però non siamo più riusciti ad incontrarlo sulle nuove vicende, pur avendoci provato), dall’altro la presa di posizione del consigliere regionale 5Stelle acquese Paolo Mighetti, che ha ‘strabuzzato’ gli occhi quando gli hanno segnalato che, in calce alla lettera di Binasco a Chiamparino, qualcuno aveva pensato bene di aggiungere anche la sua firma. Così, ad abundantiam. Immediata la smentita di Mighetti: quel testo non lo condivide, e non lo firmerà.
Sgombrato il campo però da questi elementi di contorno, rimane la sostanza della lettera. Che pesa, eccome. E forse il fatto che sia firmata da Binasco, e non da un carneade qualsiasi, le dà ancora più forza e visibilità.
Insomma, il punto vero è: Chiamparino risponderà, o farà lo gnorri? Perchè qui si pongono questioni di assoluta rilevanza (il futuro delle infrastrutture logistiche del nostro territorio provinciale, che la programmazione regionale pare ignorare, e la ricaduta sull’alessandrino del Terzo Valico. Ma anche il ruolo del nuovo polo commerciale del porto di Savona), che non riguardano tanto il futuro di Slala, quando le scelte strategiche di sviluppo, o decadenza, di tutto il basso Piemonte.
Che la provincia di Alessandria sia per Torino un’appendice lontana, dai contorni peraltro vaghi, lo sospettiamo da tempo. Che lo stesso PD locale conti come il due di picche in Regione lo dicono le cronache politiche, tra cui il fatto che nella giunta Chiamparino non ci sia neppure un assessore di casa nostra (prima volta che succede dal 1970). Ora sta al presidente della Regione confermarci se i nostri sospetti sono fondati o meno. Voi che ne dite?