L’obiettivo è quello di fermare alla frontiera i prodotti spacciati come Made in Italy che sempre più ledono il patrimonio enogastronomico italiano, oltre ad ingannare i consumatori.
Coldiretti, da lunedì 7 settembre, presidierà il valico del Brennero con migliaia di agricoltori provenienti dalle diverse regioni per denunciare gli effetti dei ritardi e delle omissioni dell’Unione Europea che favoriscono le speculazioni, provocano l’abbandono delle campagne con effetti irreversibili sull’occupazione, sull’economia e sull’ambiente.
Autobotti, camion frigo, container saranno verificati senza tregua per smascherare il “finto Made in Italy”, dai prosciutti ai pomodori, ma anche il commercio di surrogati e sottoprodotti che abbassano la qualità, come le polveri di latte e le cagliate utilizzate, al posto del vero latte, per produrre i formaggi.
“Continuiamo la nostra battaglia a difesa del Made in Italy: non è ammissibile che l’Europa chiuda le frontiere ai profughi e le apra ai traffici alimentari che danneggiano pesantemente i nostri agricoltori ed i consumatori. Queste contraffazioni ed usurpazioni, unitamente ai tentativi di inganno come l’utilizzo della polvere di latte per la produzione dei nostri formaggi, mettono seriamente a rischio il settore agricolo”, ha affermato Roberto Paravidino presidente di Coldiretti Alessandria.
“Al Brennero ci batteremo, ancora una volta, contro l’imitazione dei prodotti italiani all’estero, piaga notevole, come dimostrano i dati dell’italian sounding che vale 60 miliardi”, ha sottolineato Simone Moroni direttore di Coldiretti Alessandria.