Tallone: “La tecarterapia rigenera i tessuti e dimezza i tempi di guarigione”

Tallone Marcodi Pier Carlo Lava

 

Il dottor Marco Enrico Tallone si è laureato come fisioterapista alla Facoltà di Medicina dell’Università di Genova nel 2000.
Durante il suo cammino lavorativo ha svolto fina a oggi la libera professione e al contempo ha collaborato come consulente e dipendente dell’IPAB “C.Pezzani”, della residenza Don Beniamino e infine dell’Istituto Divina Provvidenza Beata Teresa Michel di Alessandria, ed in ambito sportivo è stato dirigente-fisioterapista del Borghetto calcio.

Un impegno a 360 gradi che l’ha visto svolgere attività di organizzazione corsi e relatore di convegni per AIFI (Associazione Fisioterapisti) e ASL Alessandria. Inoltre è stato docente per i corsi di operatrici socio sanitari.
Dottor Tallone, la Tecar è un nuovo macchinario che sta rivoluzionando la fisioterapia? funziona davvero?
La Tecar tanto nuova non è, in effetti, visto che è stato inventata in Spagna a Madrid quasi vent’anni fa, ma è stata importata da noi ultimamente, in questi ultimi 4 o 5 anni. È un macchinario dai risultati testati e comprovati, pare il migliore e piu eterogeneo da quando esiste la riabilitazione. Una manna santa per noi fisioterapisti.
Come funziona?
Tecar attraverso la creazione di un ampio campo elettromagnetico, con unaTecarterapia particolare frequenza, produce energia sottoforma di calore endogeno, il quale può essere utilizzato dalle cellule per i processi di riparazione, di eliminazione di tossine e di risposta all’infiammazione dei tessuti.
Il flusso di cariche elettromagnetiche produce calore all’interno del corpo e stimola l’attività cellulare, che di conseguenza agisce per riparare il tessuto.
Si arriva indirettamente alla guarigione, cioè sarà proprio il nostro corpo a farlo indotto dalla tecar. Mai nessuna terapia è riuscita a dialogare con il nostro corpo, non aggredisce ma diciamo convince il nostro organismo a guarire…..
La macchina com’è fatta?
Non è grande, sta su un carrello, ci sono due fili collegati alla macchina che hanno due differenti testine, una resistiva e l’altra capacitiva, e inoltre un filo che finisce con una placca.

A che servono?
Il manipolo resistivo è studiato per penetrare in profondità e agire su ossa, muscoli e tendini, cioè su strutture profonde ma anche resistenti, mentre quello capacitivo agisce superficialmente, quindi su ematomi, traumi, contusioni, edemi linfatici e non.

… e la placca?
Ah si! Quella serve per chiudere il circuito, va posta sulla mano se si ‘tratta’ il collo, o sulla gamba se si ‘tratta’ la schiena, a seconda. Distante dalla zona da trattare, chiude il circuito elettrico.

Per quali patologie è indicata?
Quasi per tutto: tendiniti spalla, ginocchio,etc tendinosi, mal di schiena, di collo, tendinite d’achille, formazione di callo osseo dopo una frattura,tunnel carpale, distorsione, fascite plantare, gomito del tennista.

Serve anche per altri impieghi?
Sorprendentemente anche nell’estetica: è valida contro la cellulite e il drenaggio di cosce, pancia, gambe.
La prima macchina che avvicina due mondi diversi fisioterapia e estetica.

Le sedute quanto durano?
15 minuti, e servono 5-6 sedute per arrivare a risultati tangibili.