A Borgoratto più agnolotti che San Bernardo

Spettabile redazione,

dal 19 al 23 Agosto a Borgoratto Alessandrino si svolge la “Festa patronale di San Bernardo e degli agnolotti di stufato casalinghi” con appuntamenti artistici, letterari, musicali, enogastronomici.
Sulla locandina non vi è traccia della devozione al Santo patrono ma spesso le festività patronali sono solo un pretesto per organizzare grandi abbuffate.

A Borgoratto si mangeranno agnolotti di stufato, salsicce, grigliata, trippa in umido, salamini ubriachi, vitello tonnato, spezzatino, antipasto di San Bernardo (non è noto di chi o di che cosa sia costituito). Il menù proposto alla festa è abbastanza frequente perché parecchie feste e sagre presentano tali pietanze ma mi ha colpito che un simile menù sia proposto per celebrare San Bernardo da Chiaravalle che, secondo le fonti dell’Associazione Cattolici Vegetariani, è stato un santo vegetariano.
“… santo e dottore della Chiesa, si nutriva di pane, latte e zuppa di verdure. Affermava: “Troverete più nelle foreste che nei libri”.

Non sono esperta di agiografia per ritenere che ciò corrisponda al vero ma forse è proprio così, considerata la competenza in materia della suddetta associazione.

Non sono cattolica vegetariana ma atea vegan tuttavia suggerisco al Sindaco e alla Pro Loco di Borgoratto di approfondire l’argomento e di riflettere su questo particolare, se non altro nel rispetto della memoria del Santo che non si siederebbe mai alla tavola della festa, sempre che l’informazione fosse veritiera. Il Sindaco e la Pro Loco di Borgoratto potrebbero rivolgersi all’Associazione Cattolici Vegetariani riguardo i consigli sul menù per la prossima festa del Santo senza sacrificare animali.

E a proposito di sacrificio animale, dato che per gli animali il sacrificio è la regola, ho notato che l’ultima serata della festa è in favore di Telethon. Rispetto la libertà di chiunque di dedicare tempo e denaro alle associazioni che ritenga meritevoli tuttavia, riguardo le associazioni che si occupano di ricerca scientifica, è bene ricordare quelle che finanziano la sperimentazione animale. La posizione di Telethon in merito è espressa sul suo sito web

Ho letto anche le procedure “moderate” nell’allegato VII della Direttiva 2010/63/UE “Sulla protezione degli animali usati a fini scientifici”. E’ giusto sapere a che cosa sono sottoposti gli animali in nome del cosiddetto progresso scientifico. Per esempio chirurgia in anestesia generale e somministrazione di idonei analgesici, associata a dolore, sofferenza o deterioramento delle condizioni generali post-chirurgici (toracotomia, craniotomia, laparatomia, orchiectomia, linfadenectomia, tiroidectomia, chirurgia ortopedica con stabilizzazione efficace e trattamento delle lesioni; trapianto di organi con trattamento efficace dei rigetti, impianto chirurgico di cateteri o dispositivi biomedici (ad esempio trasmettitori telemetrici, mini-pompe, ecc.); modelli di induzione di tumori; irradiazione o chemioterapia in dose subletale o dose letale; riproduzione di animali geneticamente modificati da cui dovrebbe risultare un fenotipo con effetti moderati; creazione di animali geneticamente modificati mediante procedure chirurgiche; uso di gabbie metaboliche; studi con uso di diete modificate che non soddisfano tutte le esigenze nutrizionali degli animali e che si prevede causino anomalie cliniche moderate nell’arco di tempo dello studio; sospensione dell’alimentazione nei ratti adulti; induzione della fuga e di reazioni di evitamento. Per passare poi alle procedure “gravi” come la prova di dispositivi che, in caso di guasti, possono causare dolore o angoscia intensi o la morte dell’animale (ad esempio dispostivi cardiaci); prova di potenza dei vaccini caratterizzata da deterioramento persistente delle condizioni dell’animale, graduale malattia che porta alla morte, associate a dolore, angoscia o sofferenza moderati e di lunga durata; interventi chirurgici e di altro tipo in anestesia generale che si prevede causino dolore, sofferenza o angoscia postoperatori intensi, oppure moderati e persistenti, ovvero deterioramento grave e persistente delle condizioni generali dell’animale; produzione di fratture instabili, toracotomia senza somministrazione di idonei analgesici, ovvero traumi intesi a produrre insufficienze organiche multiple; trapianto di organi in cui il rigetto può causare angoscia intensa o deterioramento grave delle condizioni generali dell’animale (ad esempio xenotrapianto); riproduzione di animali con alterazioni genetiche che si prevede causino deterioramento grave e persistente delle condizioni generali, ad esempio morbo di Huntington, distrofia muscolare, nevriti croniche recidivanti; scosse elettriche inevitabili (ad esempio per indurre impotenza acquisita); isolamento completo di specie socievoli per lunghi periodi, ad esempio cani e primati non umani; stress da immobilizzazione per indurre ulcere gastriche o insufficienze cardiache nei ratti; nuoto forzato o altri esercizi in cui il punto finale è l’esaurimento.

La sfida che la ricerca scientifica deve affrontare è quella di tutelare la salute di ogni essere senziente: non si guariscono gli esseri umani torturando quelli non umani.

Cordiali saluti.

Paola Re – Tortona