“Hanno chiuso la Cittadella per i lavori collegati al nuovo ponte, in teoria fino ai primi di settembre. In pratica, vedremo: per l’autunno ci sono in programma alcune iniziative, ma sono curioso di vedere chi si prende la responsabilità di metterci la firma, date le condizioni sempre più precarie della struttura: è un vero disastro, ma annunciato da anni!”. Il consigliere comunale Maurizio Sciaudone, maresciallo dell’esercito, in Cittadella ci ha trascorso la vita professionale: (“dal 1979 fino alla definitiva chiusura, una decina di anni fa: un mare di bei ricordi”, che in effetti ha anche già condiviso con i lettori del nostro magazine in un’intervista dell’anno scorso), e non sa rassegnarsi all’ipotesi (sempre più concreta) che un ‘gioiello’ senza eguali in Italia debba essere destinato all’incuria e all’abbandono, per trasformarsi in rudere fatiscente. “Eppure questi, mentre la struttura cede, ci suonano e ballano il rock, è incredibile: e non ce l’ho, badi bene, con le associazioni che organizzano le singole iniziative, anche in buona fede. Il vero responsabile è il comune di Alessandria, che è gestore del tutto irresponsabile della Fortezza. Del resto, pur amando profondamente Alessandria, non posso che constatare che questa è una città senza memoria, che ama distruggere o ignorare il proprio passato”. E qui Sciaudone estrae un pacco di carte, libri e articoli di giornale, a partire da documentazione su Dalmazio Birago, “aviatore alessandrino che perse la vita da eroe durante la Guerra d’Etiopia, medaglia d’oro al valor militare, ricordato in tante città italiane con intitolazioni di scuole e piazze, e da noi assolutamente ignorato: strano, no?”
Ma è la Cittadella, appunto, il tema della nostra chiacchierata con il consigliere Sciaudone: per capire soprattutto quali soluzioni rimangono, a questo punto della (brutta) vicenda, e quali possibilità ci sono di salvare la struttura dal completo abbandono.
Consigliere Sciaudone, lei l’allarme lo lancia da anni, da quando peraltro non andava di moda occuparsene, e la Cittadella non stava sotto i riflettori mediatici come succede ora..
(sorride, ndrd) Magra consolazione: se mi avessero ascoltato, e avessimo messo in moto diversi anni soluzioni diverse, non saremmo a questo punto. La giunta Fabbio almeno ci ha provato, in qualche modo: ora da tre anni è una vergogna, una vergogna..
Non buttiamola subito in politica Sciaudone: ci dica invece lei cosa farebbe.
Ma la vicenda è politica, c’è poco da fare. Dal momento in cui il Demanio ha affidato la gestione della Cittadella al comune di Alessandria, avrebbe dovuto essere quest’ultimo a farsi carico di un progetto serio, aggregando una serie di soggetti, magari in una Fondazione ad hoc, per avere un soggetto giuridico in grado di muoversi, di sviluppare un’idea e proporla ai giusti interlocutori.
Un bando del Demanio a dire il vero c’è stato, l’anno scorso, e dopo tante ‘voci’ che erano circolate, è andato deserto….
Che sappia io intendono riprovarci, e auguro ogni bene. Rimango però convinto che la strada migliore sarebbe stata l’altra, quella di una Fondazione capace di aggregare più soggetti, con un ruolo di controllo del Comune. Sta di fatto che, se non si fa qualcosa e presto, la Cittadella crolla.
Lei Sciaudone ha anche avanzato più di una perplessità sulla gestione dell’ultimo triennio….
(sorride, ndr) Chiamarla gestione forse è eccessivo. Per quanto abbia insistito, i documenti relativi agli accordi e alle autorizzazioni ufficiali per diverse manifestazioni fino al 2014 non me li hanno mostrati, e spero che esistano. Quest’anno qualcosa è migliorato, sul piano formale. Ma rimane il fatto che la Cittadella costa al comune almeno 60-70 mila euro di utenze all’anno, e che al Demanio viene corrisposto soltanto un minimo diritto di superficie, ogni volta che si organizza un evento. Il resto dei ricavi a chi va? Sono autorizzati e in regola con le normative bar, ristorante, e altre iniziative di varia natura che ogni tanto si organizzano, in un contesto di struttura sempre più pericolante e a rischio? E chi intasca i proventi di quelle iniziative? Quanta parte viene destinata al recupero della Cittadella stessa?
Ma una proposta, alternativa alla gestione pluridecennale tramite bando, lei l’avrebbe?
Ragionerei col buon senso, e per gradi: e ho in realtà già preso contatti informali con una serie di soggetti privati, per lo più collezionisti, che sarebbero interessati ad essere coinvolti. La caserma Montesanto, che è quella che ci si trova di fronte arrivando in Cittadella, potrebbe a mio avviso ospitare al primo piano l’esposizione delle divise militari, oggi custodite dai Bersaglieri in un’altra ala della Cittadella. Mente al pian terreno della Montesanto si potrebbero esporre armi e mezzi d’epoca, dai cannoni ai fucili. Ripeto: ci sono privati che sarebbero disposti a lasciarci gratuitamente in esposizione le loro collezioni tutto l’anno, salvo prendersele magari una settimana all’anno, per loro iniziative.
Però, consigliere, chi garantisce che quanto esposto non verrebbe poi ‘prelevato’, come è successo con molti arredi e altro in Cittadella?
Non solo in Cittadella: la Valfrè è stata letteralmente ‘svuotata’, si sono portati via persino un enorme specchio che ricopriva tutta una parete del Circolo Ufficiali! Quello della vigilanza, tramite accordi con chi fa questo di mestiere, e ovviamente anche assicurazioni, è una delle questioni da risolvere. L’altro problema, oggi in Cittadella, è quello della sicurezza: esistono specifiche certificazioni su quante persone possono entrare nei sotterranei, ad esempio, o si procede a spanne?
Consigliere Sciaudone, giusto pochi giorni fa in conferenza stampa il sindaco Rossa ha auspicato un ampio confronto con le opposizioni sul futuro di Alessandria: vale anche per la Cittadella? La ascoltano quando fa le sue proposte?
Le rispondo con brevità: ma per favore…..
Maresciallo Sciaudone, chiudiamo con una visione futurista: come sarà la Cittadella del 2025?
Non mi ci faccia pensare: ad oggi elementi per essere ottimisti proprio non ne vedo.
Ettore Grassano