Inafferrabile. Ma anche pungente e senza peli sulla lingua. Non classificabile secondo le categorie della politica. Sincero e schietto, come solo i conigli sanno essere. Stiamo parlando, per chi non lo avesse ancora capito, del mitico Coniglio Episcopio, vera coscienza critica (insieme a pochissimi altri) del nostro territorio. Ce lo ricordiamo tutti nelle sue interviste più temerarie, quando ancora si lanciava a difesa dei più deboli, per denunciare situazioni ingiuste e portarle all’attenzione di “chi di dovere”. Eppure, da due o tre anni Epi non compare più in video. Sembra essersi ritirato dalle scene, apparentemente disinteressato (o disgustato?) da ciò che accade in città. Ma è davvero così? Siamo andati a chiederglielo direttamente, scovandolo nella sua minuscola (“Parva, sed apta mihi”, mi dice sorridendo) tana in Toscana. Buona lettura a tutti!
Caro Episcopio, allora è proprio vero. Ti sei ritirato definitivamente dalle scene alessandrine…
Sapevo che me lo avresti chiesto. Non sei l’unico, d’altronde. Eppure, anche se da alcuni anni vivo lontano, continuo a seguire le vicende della mia città. Alessandria è sempre nel mio cuore…
Come vedi la nostra città?
Molti anni fa un noto commerciante mi disse questa frase: “Per l’alessandrino contano solo la macchina nuova, la fidanzata e il posto fisso”. Di anni ne sono passati, ma la mentalità è ancora questa, almeno nelle intenzioni. Oggi però dobbiamo cambiare registro, noi cittadini in primis. Anche perché di posti fissi, cioè assicurati per tutta la vita, non ce ne sono quasi più… nemmeno con il Jobs Act di Matteo Renzi!
Che assist… Che cosa pensi allora del giovin signore fiorentino? Ci porterà fuori dalla crisi?
Come ti ho già detto una volta, pensare che la politica ci possa togliere dai guai è una illusione, tanto pia quanto pericolosa. Non mi stancherò mai di ripeterlo… La politica dovrebbe aiutare, al limite non ostacolare, chi fa qualcosa di buono per sé e per gli altri. Chi crea lavoro dovrebbe essere favorito, perché il lavoro adesso è una emergenza drammatica. Mi metto dalla parte degli imprenditori e dei commercianti, piccoli o grandi che siano. Fino a quando non sarà attuata una vera semplificazione legislativa, la strada per ripartire continuerà a essere in salita. Qui i politici potrebbero essere utili davvero. Ma non vogliono o, più probabilmente, non sono capaci di farlo. Renzi è come gli altri: è partito con mille promesse, e adesso arranca. Non so francamente al suo posto che cosa sarei riuscito a fare io, o chiunque altro. L’Italia è un Paese tremendamente complicato. E, di fatto, governato da tanti poteri forti. Anche nella nostra città.
Parliamo di Alessandria e dei suoi amministratori. “Si parva licet componere magnis”, ovviamente.
Ah, mi sfidi con le citazioni latine! Va bene, accetto. Eviterei però di andare sul personale, perché lì le simpatie (o le antipatie) potrebbero davvero fare la differenza. Mi permetto di dare un giudizio politico, per quel che può fare un povero coniglietto illetterato come il sottoscritto. Aspetta… (cerca tra i suoi appunti) Ti leggo questa frase, e tu mi dici da dove proviene: “Il modello di risposta si conferma orientato ad una metodologia decisionale top-down, attraverso la quale la definizione degli ambiti d’intervento e la conseguente dislocazione delle risorse continua a seguire l’impostazione ricordata e ad evidenziare le stesse criticità, acuite dall’assenza di risorse finanziarie”. Hai capito di che cosa si tratta?
No, ma ho un vago sospetto.
Te lo confermo, allora. E’ l’aggiornamento del programma di mandato del sindaco Maria Rita Rossa, pubblicato recentemente. Ti faccio una domanda: ma è possibile scrivere ancora in questo modo?
Dai, Epi… lascia stare la forma, e concentrati sui contenuti.
Intanto vorrei ricordarti che forma e contenuto viaggiano sempre insieme… quello che mi preoccupa è che le parole vuote possono contenere solo il vuoto. Ma che significa “metodologia decisionale top-down”? Un sindaco dovrebbe parlare prima di tutto ai cittadini. Non solo ai suoi sodali, o a quelli che parlano come lui/lei. E poi, scusa, ma quando leggo che Alessandria deve diventare una “città di diritti e non di privilegi” mi viene l’orticaria. Ma questa gente dove ha vissuto in questi anni? E’ questa la risposta a chi non ha una occupazione, o a chi fa i salti mortali per non chiudere bottega? Ma lo sai che nell’aggiornamento del programma di mandato il termine “sociale” compare 29 volte, mentre il termine “lavoro” solo 12? Ho la pelliccia tutta arruffata dal nervoso, guarda…
Effettivamente non ti ho mai visto così arrabbiato.
Te ne leggo un’altra, di frase, così capisci anche tu: “Definizione di un Sistema urbano per lo sviluppo sostenibile affinché le aziende innovative, che creano lavoro stabile nel rispetto della sostenibilità ambientale-sociale del territorio, siano attratte da servizi qualitativi piuttosto che da incentivi fiscali”. Prova a rileggere imitando la voce di Mario Capanna, e ti ritroverai magicamente trasportato nei formidabili Anni 70! Altro che innovazione…
Vabbe’, ho capito che Rita Rossa non ti piace.
No, non c’è nulla di personale, credimi. Anzi, spero che il nostro sindaco riesca a ottenere qualcosa di buono per la città. Non mi piace però che chi ci governa sia così nebuloso nell’esprimere le proprie intenzioni. Nelle condizioni disastrate in cui ci troviamo, il sindaco di Alessandria oggi dovrebbe dire non più di tre cose. E che siano tre cose possibili e realizzabili, nei due anni e passa di mandato che restano. Quando invece leggo che “Alessandria deve ritornare ad essere una città in cui si vive bene, in cui ci si senta sicuri perché nessuno viene lasciato solo, in cui l’aria sia più respirabile, il trasporto pubblico, le auto, le biciclette e i pedoni abbiano dato vita a modelli di convivenza urbana d’avanguardia, le aree verdi ritornino ad essere ben curate e frequentate da tutti i cittadini, la pratica sportiva sia diffusa, con sedi appropriate di attività” penso che nemmeno nel Paese dei Balocchi oserebbero promettere certe cose. E poi mi chiedo: nessun accenno a Babbo Natale? Magari prima o poi verrà anche a trovarci!
Alle prossime elezioni comunali vincerà un candidato di centrodestra?
Alt, mi vuoi far cadere nel tranello del giochino destra-sinistra, vecchia volpe! Ma io non ci casco, perché oltre a essere un coniglio sono una coscienza critica indipendente. A me non importa lo schieramento di appartenenza. Tra noi conigli queste cose non hanno alcuna importanza. E comunque dimentichi che all’opposizione ci sono anche quelli del Movimento 5 Stelle. Che però, secondo me, hanno fatto una opposizione poco incisiva, o comunque poco “percepita”. Oggi il vero oppositore di Rita Rossa è Emanuele Locci. Piaccia o no, le cose stanno così.
Locci candidato sindaco del Centrodestra?
Se glielo lasceranno fare… La Lega, che oggi è molto forte sul territorio, accetterà di sostenere un candidato non leghista? E Barosini, altro potenziale candidato, farà gioco di squadra o sceglierà di correre da solo? E gli altri “destrorsi”, soprattutto quelli un po’ in età, si faranno da parte?
Non hai peli sulla lingua, complimenti.
E’ il vantaggio di essere conigli. I peli, noi, ce li abbiamo all’esterno per proteggerci dal freddo. Voi umani, invece, fate una fatica dis-animale per dire le cose come stanno. E visto che l’abbiamo fatta lunga, adesso vado a farmi un bel giro alla ricerca di buone carote toscane. In attesa dell’autunno, che per noi alessandrini, uomini o conigli, non sarà per niente facile.
Aspetta, devo ancora chiederti chi è secondo te l’alessandrino dell’anno…
Quelli che ho nominato nel 2014 (Tony Frisina, Simone Lumina, Graziella Zaccone Languzzi, Ettore Grassano e Paolo Zoccola, ndr) vanno benissimo anche per il 2015, anche se il mitico direttore del Piccolo, e poi editorialista di CorriereAl, ci ha purtroppo lasciati. Ma sono certo che, da qualche parte, continua a leggerci, e sorride sotto il baffo. Ti direi solo di aggiungere un nome, quello di Antonio Silvani. Non l’ho mai conosciuto di persona, ma da quello che scrive mi sembra un tipo sensato, sincero e autoironico. Uno che non scriverebbe mai certe “supercazzole” in un programma di mandato, per capirci. E se fosse lui il prossimo sindaco di Alessandria?
E se fossi tu il prossimo sindaco, caro Episcopio?
Hai preso troppo sole… Buon Ferragosto!
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