Il Programma di Sviluppo Rurale (Psr) 2014-2020, che rilancia investimenti tramite contributi europei, è stato approvato dalla commissione europea in Toscana e nell’Emilia Romagna ma la Regione Piemonte cosa sta facendo e perché è così in ritardo?
Dopo essere stata rimandata a settembre dall’Europa abbiamo appreso in terza Commissione di alcune variazioni giudicate improvvisate dall’Ue e di un taglio orizzontale di tutte le misure al fine di spostare 45 milioni sulla banda larga “che non era stata prevista”.
Ci preoccupa inoltre il fatto che bisognerà poi trovare il modo di impiegare tali risorse quando è evidente che non ci sono idee in materia per cui rischiamo di assistere all’ennesimo spreco di fondi comunitari.
Torniamo quindi, con forza, a chiedere un confronto costruttivo in Commissione sulla strategia di applicazione delle misure previste.
Siamo rimasti allibiti perchè dopo le circa 800 osservazioni redatte dall’Unione europea è stato fatto pochissimo per la revisione di un piano che appare ancora inadeguato e superficiale.
Inoltre il 3 agosto 2015 partirà la riorganizzazione dirigenziale avviata dall’assessore all’Agricoltura Ferrero. E’ previsto l’insediamento alla direzione del settore “programmazione”, deputato a gestire il Psr per un settennato (2014 – 2020), di una persona che andrà in pensione tra 2 anni!
Senza sminuire le capacità del dirigente in questione, questa scelta non potrà garantire la necessaria continuità nella gestione della programmazione da parte degli uffici regionali.
Per la Giunta Chiamparino è l’ennesimo errore di una lunga serie, che finirà per scaricare sulle spalle degli agricoltori il peso di scelte fatte senza una vera visione di lungo periodo.
Mauro Campo, Consigliere regionale M5S Piemonte
Paolo Mighetti, Consigliere regionale M5S Piemonte