9 in pagella a USB…altri sindacati non pervenuti! [Le pagelle di GZL]

Usb nuovadi Graziella Zaccone Languzzi

 

1) Al Coordinamento Provinciale USB Enti Locali di Alessandria. Nei giorni scorsi una lettera pubblicata su Corrieral mi ha sollecitato questa pagella. Chi scrive la lettera si definisce “un operaio cinquantenne dipendente della P.A., con ridotte capacità di pensare, per cui sono possibili eventuali errori ortografici”. Ma la lettera non contiene errori ortografici, semmai un giusto rimprovero per una dichiarazione del dirigente comunale plurilaureato Zaccone. Cosa ha portato l’operaio pubblico a stilare tale lettera? Una dichiarazione del potente dirigente che evidenzia la difficoltà nel gestire il personale, e giorni fa ha puntato il dito sui dipendenti cinquantenni definendoli come “limitati nel modo di pensare, agire e produrre”. L’USB dopo tale dichiarazione ha difeso l’esperienza maturata dei lavoratori cinquantenni che sicuramente hanno prodotto risultati qualitativamente buoni per quanto gli è stato ordinato e permesso di fare.
Dopo tale dichiarazione di Zaccone mi chiedo: il dirigente ha trascorso cinque anni con l’amministrazione Fabbio tra alti e bassi, ma sempre all’interno della macchina amministrativa, e dopo Fabbio tre anni pieni con la giunta Rossa per un totale di otto anni: solo oggi realizza che il personale cinquantenne è inadeguato? La nave comunale “Concordia” è affondata poco a poco negli anni a partire dal periodo ante giunta Fabbio. In regime di dissesto dell’era Rossa i dirigenti e i funzionari (sempre gli stessi di prima) non hanno sofferto di tagli ai compensi, anzi si sono premiati in un periodo di grave difficoltà, non hanno vissuto il patema d’animo di perdere il posto di lavoro: al contrario ai dipendenti pare sia stato tolto anche il buono pasto. Gli ultimi Governi hanno allungato gli anni lavorativi ai dipendenti sia pubblici che privati, che piaccia o no al dirigente Zaccone personale più giovane se lo può scordare e dovrà sopportare lavoratori ultrasessantenni. Concludo: all’operaio cinquantenne USB, il mio applauso, ogni tanto cantarle e suonarle a “lor signori” a giusta ragione fa bene e lo scopo è di farli scendere dal piedistallo dove si sono piazzati. Se la macchina di un Ente pubblico fa acqua è perché il “manico” burocratico non è in grado di farla funzionare, e il cittadino dovrebbe licenziare tali “manici”, sostituirli con un regolare concorso e smetterla di piazzare dirigenti per amicizia e fedeltà partitica.
Voto: 9

 

2) All’Assessorato e ai dirigenti dei Lavori Pubblici del comune diComune Alessandria 3 Alessandria. E’ gravissimo l’immobilismo delle istituzioni e dei responsabili preposti, quando vengono chiamati e poi sollecitati anche più volte senza risultato dai cittadini nelle situazioni di una insostenibile gravità, come quella di ricevere puntualmente acqua dal rigurgito delle fogne nelle case solo perché piove. E’ accaduto e continua ad accadere alle famiglie di Casalbagliano, e uno di questi cittadini stanco di questa situazione ha minacciato più volte di rivolgersi alla prefettura e a “Striscia la Notizia”. In questi giorni l’ennesimo accadimento e l’ennesima risposta negativa, questa volta da parte della sindaca: “tocca all’AIPO”!
Ai residenti è la seconda volta che dò questo consiglio: fare una denuncia in lettera raccomandata con ricevuta di ritorno: all’ASL/AL–settore Servizio di Igiene e Sanità Pubblica (S.I.S.P.) – Responsabile: dott.ssa Maria Antonietta Brezzi – via Venezia, 6 – 15121 Alessandria – che si occupa della prevenzione dei problemi di salute della collettività, in particolare di: prevenzione e controllo della diffusione delle malattie infettive nella popolazione e prevenzione e controllo dei fattori di rischio presenti negli ambienti di vita. Cosa significa Igiene e Sanità Pubblica: a fare un esempio in essere, ricevere in casa, luogo ambiente di vita di una famiglia, liquame di fogna seppur diluita dalla pioggia, può essere altamente pericoloso per la salute. La stessa raccomandata andrebbe inviata al NOE (carabinieri ambientali) e p.c. alla prefettura e alla Procura della Repubblica (tribunale Alessandria). Se questi cittadini non picchiano duro non ci caveranno un ragno dal buco. Certo è che ci vuole ‘un bel muso’ a lavarsene le mani di fronte ad una situazione grave di salute pubblica: un sindaco ha questa responsabilità, ma forse i doveri non fanno più parte di questa amministrazione.
Voto: 2
Pittaluga Marcello3) Alla giusta protesta dei farmacisti alessandrini per voce del presidente dell’Ordine Provinciale Dott. Pittaluga. Questo è un paese strano, dove in nome della libera concorrenza è stato liberalizzato tutto, ma un settore è rimasto al medio evo, ossia l’apertura e lo spostamento delle farmacie. Le norme in materia sono effettivamente una limitazione della libertà. A fare un esempio: ci sono vie dove a fianco di un panettiere storico è stato autorizzata l’apertura di altro panettiere o rivendita, questo vale per ogni tipologia merceologica e professionale e questo è esagerato e sbagliato. Ma per le farmacie no, è tutto diverso: devono sottostare alle decisioni delle amministrazioni. Poi vi sono le parafarmacie create (idea di Bersani che per fortuna è stato messo in un angolo) anche per dare un lavoro a quei laureati farmacisti che differentemente non riuscirebbero ad avere una occupazione. Ma basterebbe che invece di essere parafarmacie fossero farmacie complete: credo sia degradante per un dottore in discipline farmaceutiche essere un venditore solo di creme di bellezza, cerotti, tisane etc. Le parafarmacie si trovano in ogni angolo di Alessandria, e all’interno dei supermercati Iper Coop. Quante volte mi sono chiesta a che servono, se non hanno titolo di venderti medicinali utili, mentre ciò che vendono lo si trova anche nei supermercati, profumerie o farmacie dove entri per un medicinale e già che ci sei compri uno spazzolino da denti. Sulle farmacie comunali ritorno a dire la mia: è una vergogna TOGLIERE AI DUE NOSTRI OSPEDALI LA FARMACIA. Su sei farmacie almeno quella degli ospedali poteva restare fuori dal pacchetto ‘business’. Rimpiazzarla con una parafarmacia è demenziale, almeno permettessero l’insediamento di una farmacia privata per mantenere un servizio completo come esiste in ogni città che è sede ospedaliera. Il giorno che la FARMACIA dell’OSPEDALE sarà decentrata alla Coop, distante dal suo essenziale servizio, sarà un ennesimo marchio funesto di questa giunta di sangue e lacrime.
Voto: 8