Una zona “stressata” da inquinamenti ambientali di varia natura (aria, acqua, suolo) il tutto dovuto, principalmente, ad insediamenti industriali sempre più radicati nella zona (Solvay e Michelin solo per citarne due).
E’ la Fraschetta, porzione del comune di Alessandria che racchiude una popolazione di circa 15mila abitanti, suddivisi in 8 sobborghi.
Una “fetta” di territorio finito troppe volte sotto la lente d’ingrandimento per problemi inerenti inquinamento e stato di salute dei cittadini e che adesso, dopo indagini svolte grazie ad Arpa Piemonte e ASL Alessandria, sarà sottoposta ad un progetto denominato “Indagine sul rischio sanitario e valutazione dello stato di salute della popolazione della Fraschetta” che coinvolgerà almeno otto sobborghi.
“Tale progetto” come sottolineato dall’Assessore all’Ambiente e Salute del comune di Alessandria Claudio Lombardi “si articolerà, in questa sua prima fase di applicazione, per un anno e mezzo e, in forza del Protocollo d’Intesa sottoscritto nel marzo 2015, potrà avvalersi per approfondimenti su specifici temi anche delle competenze dell’Università del Piemonte Orientale. Già di recente sono state svolte indagini sullo stato di salute della popolazione della Fraschetta ma adesso, con la promozione di questo progetto, l’Assessorato all’Ambiente e Salute, in accordo con il sindaco Rita Rossa, ricomincerà a portare avanti organicamente tali attività cercando di farlo con continuità. Un ringraziamento particolare va al Dottor Ennio Cadum dell’Arpa Piemonte, Responsabile del Dipartimento Epidemiologia e Salute Ambientale, al dottor Vittorio Demicheli, Responsabile Epidemiologia Aziendale del Dipartimento di Prevenzione e SSEpi-Servizio Sovrazonale di Epidemiologia, al dottor Claudio Rabagliati, Coordinatore Aziendale del Piano Locale di Prevenzione ASL AL e Responsabile Funzioni Aziendali Epidemiologia e alla dottoressa Maria Antonietta Brezzi, Responsabile Servizio di Igiene e Sanità Pubblica-SISP.”
Nel dettaglio, tale progetto consisterà in uno studio epidemiologico, sulla base dei dati che saranno a disposizione, i cui principali obiettivi saranno quelli di verifica e valutazione dello stato di salute dei residenti nell’area della Fraschetta, verifica di eventuali criticità sanitarie locali, attività di sorveglianza epidemiologica, valutazione di possibili correlazioni tra le patologie locali e le zone oggetto di studio.
“Ci baseremo sul periodo 1996-2014, e poi per sottoperiodi quinquennali, 1996-2000, 2001-2005, 2006-2010, 2011-2014, per effettuare uno studio ecologico basato su dati di mortalità e morbosità” ha spiegato il dottor Cadum “lo studio sarà preceduto dalla georeferenziazione dei soggetti ed attribuzione alla frazione di residenza al momento dell’evento in studio come mortalità e primo ricovero”.
Dai sei agli otto mesi la durata stimata dello studio, dunque l’arrivo dei primi responsi non arriverà prima di gennaio/febbraio 2016.
Totale dissenso sul progetto da parte di Lino Balza e Medicina Democratica: qui il testo completo del loro intervento/commento.