Ormai si è detto tutto e di più sulle dimissioni dei tre dirigenti di Palazzo Rosso, che nel bene e nel male sono parte importante della macchina amministrativa. Ma la riflessione che vorrei fare da consigliere comunale, non è tanto sul loro operato e le loro scelte, quanto sottolineare la confusione amministrativa che la legge Bassanini ha portato nel Comuni italiani.
Possono testimoniarlo tutte le Giunte delle ultime legislature, che esiste un vero e proprio stallo della funzione politica nella macchina comunale, conseguenza della scarsissima collaborazione dei dirigenti verso sindaci, assessori, consiglieri… pure quelli di minoranza che non riescono neppure ad accedere agli atti amministrativi del Comune, che sarebbero per legge disponibili entro un mese dalla richiesta di consultazione. A volte l’attesa è di un anno. Difficile pensare che per rintracciare un documento ci vogliano squadre di dipendenti al lavoro e la richiesta non è certo elevata.
I dirigenti usano tutti i meccanismi di legge a loro favore per muoversi in completa autonomia e gestire il Comune come se fosse cosa loro fregandosene della volontà e il diritto altrui.
Però guardando a monte della funzione dei dirigenti, mi chiedo Alessandria cosa debba aspettarsi da una situazione di confusione tale dove sia la Giunta che si presentava come risolutrice di problemi, sia la macchina comunale in difficoltà, diano l’impressione evidente di uno stallo e una paralisi che di fatto impediscono ogni atto positivo a favore della cittadinanza… mentre risultano sempre favoriti gli “amici” che si avvantaggiano delle decisioni di chi ha il potere.
Quindi esorto tutti i responsabili di questa situazione a prenderne atto e a ricordarsi che prima o poi la resa dei conti arriva per tutti e gli sbagli si pagano quasi sempre. Occorre pensare che prima degli interessi di partito, di stipendio o che altro sia messo in primo piano, ci sono gli interessi dei cittadini che, ormai è evidente, non si affidano più alle ideologie o alla fedeltà cieca al partito… mandano a casa comunque i sindaci di qualsiasi colore incapaci a dare risposte concrete nei fatti e non solo con le tante parole che di solito spendono inutilmente.
Riguardo invece il ruolo dei dirigenti, vorrei ricordare a questi signori che i “sacrifici” richiesti sono ripagati ampiamente dai loro ottimi stipendi e che tantissimi alessandrini lo stipendio non lo vedono più o sono ridotti a guadagnare il minimo indispensabile per sopravvivere. Se tenessero presente bene questa situazione, risulterebbe meno faticoso il loro impegno. Auspico per il futuro un impegno fattivo e collaborazione da parte di tutti, perchè solo con le soluzioni ai problemi riusciamo ad uscire dal “pantano alessandrino”. La responsabilità personale verso la città va oltre ogni polemica e ogni lamentela.
Personalmente sto valutando a fondo come agire secondo quanto la Legge stabilisce, per denunciare situazioni paradossali che di fatto sono contrarie agli interessi dei cittadini e che chiedono un intervento da parte di chi è preposto a perseguire eventuali reati. Il mio ruolo, parlando di responsabilità, è di non rimanere a guardare ma reagire di fronte alle ingiustizie a danno della comunità.
Maurizio Sciaudone
Consigliere Comune di Alessandria