Molinari: “Dalla Grecia un segnale forte: un’altra Europa è possibile”. E per Alessandria: “No al toto sindaco, sì ad un progetto per archiviare questo pessimo centro sinistra”

Salvini MolinariProprio ieri sera ha accolto il suo Capitano, Matteo Salvini, alla festa della Lega di Fubine, e insieme hanno applaudito al risultato del referendum greco: “Un’altra Europa è possibile: in cui a decidere siano i popoli,  e non le banche”. Intanto, solo qualche settimana fa, sul pratone di Pontida, Riccardo Molinari ha ricevuto una sorta di ‘battesimo ufficiale’ come leader nazionale della Lega, tenendo un intervento ‘a braccio’ appassionato e vibrante, che abbiamo anche proposto su CorriereAl,

 

e che soprattutto ha fatto rapidamente il giro del web. “In effetti è stato il più cliccato sulla rete, dopo quello di Matteo Salvini, e non posso negare che questo mi abbia fatto piacere. Ma abbiamo davvero poco tempo per compiacerci: la situazione del paese è sempre più critica, e serve un cambio di rotta radicale, che la Lega sta proponendo con forza, e con sempre maggior consenso”. Non è facile conversare con Molinari: seduti al tavolino di un bar del centro, in una mattina di ‘calura’ alessandrina, si è costantemente interrotti da telefonate politiche e ‘forensi’, ma anche da militanti che si fermano a salutare e, come fa una signora simpatica e non più giovanissima, ad esortare all’azione: “Prendiamo in mano la situazione Riccardo, o Renzi ci porta a schiantare!”. Però riusciamo comunque a tracciare un quadro della situazione che, muovendo dallo scenario internazionale e nazionale, arriva fino a casa nostra, dove la corsa elettorale per le comunali del 2017 pare sia partita con due anni di anticipo (a meno, naturalmente, di eventi oggi imprevedibili).

 

 

Segretario Molinari, partiamo dal suo attuale ruolo in Lega: cosa significa fare il vice di Salvini?
Vuol dire dedicarsi con impegno, come vice segretario federale, da un lato a questioni di tipo organizzativo e anche di revisione di statuto e regolamenti: e lì certamente anche le competenze giuridiche tornano utili. Dall’altro lato, c’è l’attività che più mi appassiona, ossia l’impegno politico vero e proprio, a testa bassa e 7 giorni su 7. Muovendosi in tutto il nord-ovest, naturalmente con particolare attenzione a casa nostra, e all’intero Piemonte. Non c’è praticamente sera della settimana che non ci siano incontri, dibattiti, confronti con la gente. Nel week end poi è un delirio: ma va bene così, la passione cancella ogni fatica.

Ieri la Grecia ha detto no ai ‘diktat capestro’ dell’Unione ETsiprasuropea, schierandosi al fianco del suo premier Tsipras. Cosa si aspetta che succeda in Europa?
Quello di ieri è un risultato straordinario, e un segnale importante per chi, come la Lega, sostiene da sempre che dobbiamo realizzare l’Europa dei popoli, e non delle banche. Tsipras ha avuto un comportamento coerente e apprezzabile. Ha sempre duramente criticato questa idea di Unione Europea, chiedendo non di uscirne, ma di modificarla drasticamente: e messo con le spalle al muro dal potere politico finanziario ha chiesto al popolo di pronunciarsi in maniera diretta: che in democrazia non fa mai male, che dice? Naturalmente ora comincia un cammino difficile, per i Greci e non sono per loro, ma è certo è che questa Unione Europea dominata dalle banche, che contano più della sovranità degli Stati, è un modello terribile, rispetto al quale vanno trovate soluzioni rapide. E’ mai possibile pensare di imporre ai popoli sacrifici disumani, per salvare le banche? Io direi di no…

L’Italia quando ‘pesa’, realmente, a Bruxelles, o meglio a Berlino?
Mi pare evidente che Renzi, sulla scia dei precedenti governi Monti e Letta, si sia sin qui limitato a prendere ordini, e ad applicare direttive in arrivo dalla Germania, e dalle banche. Con risultati disastrosi, e riforme mal fatte e dannose: dal job act alla legge elettorale, al caos in cui ha gettato gli enti locali. Non credo sia neppure più attuale, al punto in cui siamo, parlare di centro destra e centro sinistra, perché diverse iniziative di Renzi sono degne della peggior destra reazionaria, e anti popolare.

MigrantiSui migranti voi rimanete convinti che la strada siano i respingimenti, e il rimpatrio di chi è già qui?
Assolutamente sì, e questo è uno dei peggiori fallimenti di Renzi, e dei due governi precedenti. Ricordo che Maroni, da ministro dell’Interno, seppe contrapporsi all’arroganza dell’Unione Europea, con i centri di identificazione e espulsione e accordi bilaterali con i paesi del nord Africa, a partire dalla Libia., per il rimpatrio. Oggi siamo al caos, e alla assoluta sottomissione all’Europa. I recenti accordi tanto sbandierati sono un palliativo di poco conto, la realtà è che in Europa ci hanno chiuso le porte in faccia, e ci dicono: gli africani teneteveli, sono un problema vostro. E diventeranno un’emergenza sempre più drammatica: anche a casa nostra peraltro, visto che si legge di nuovi contingenti di imminente arrivo, distribuiti in tutta la provincia di Alessandria.

Parliamo del Piemonte segretario Molinari: anche qui crisi enorme, aChiamparino nuova partire dai conti della Regione. E voci insistenti che dicono che Chiamparino potrebbe dimettersi, per la vicenda delle firme irregolari legate alle liste dei candidati delle regionali dello scorso anno..
Se si dimetterà davvero lo vedremo nelle prossime settimane, non dipende da noi. Certamente la Lega in Piemonte è attesa, entro fine anno, da un importante passaggio congressuale, in cui dovremo compiere scelte importanti.

Si parla insistentemente di una sua leadership alla guida regionale del movimento, con investitura diretta di Salvini: mentre in sondaggi in Piemonte vi danno al 20%,  e in crescita costante..
Francamente già ricopro all’interno della Lega un ruolo impegnativo, sul fronte federale e anche su quello alessandrino. Non nego che da più parti mi stiano arrivando segnali e sollecitazioni ad impegnarmi anche a livello piemontese, e vedremo: noi siamo un movimento di popolo, e il segretario nazionale piemontese lo scelgono gli iscritti alla Lega da almeno tre anni, e non Salvini. Francamente però, se deciderò di mettermi in gioco sarà per generare un forte cambiamento, come appunto ha fatto Salvini a livello federale. Mi pare evidente che anche in Piemonte, come è successo in Veneto e in Liguria, la Lega deve saper incarnare le esigenze dei militanti e degli elettori, e non rimanere prigioniera di logiche di correnti e di particolarismi. Nei prossimi mesi ci saranno novità importanti, che qui ad Alessandria abbiamo direi anticipato di qualche anno.

Comune di Alessandria 3Parliamo di Alessandria allora: la corsa a Palazzo Rosso, di fatto, è già partita: ma le elezioni saranno tra quasi due anni. Non è un po’ presto?
Appunto, e in un tempo così lungo può succedere davvero di tutto. Pensiamo solo a com’era la situazione del paese nel 2013, e a come è ora. Per questo, quando vedo il gioco delle figurine sui giornali, con il balletto dei vari candidati, mi viene da pensare che, prima del candidato, sarebbe bene avere un progetto alternativo a quello del centro sinistra.

Su quel fronte, pare assai probabile la ricandidatura della sindaca RitaRossa Rita 23 Rossa…
Auguri! Francamente non solo in base ai sondaggi, ma al confronto reale con la gente, che la Lega ha avviato da 6 mesi con la campagna Obiettivo Alessandria, ci siamo resi conto che davvero gli alessandrini non ne possono più di questo centro sinistra, e dire che sono scontenti è un eufemismo. Tre anni di retorica sul dissesto, e null’altro, hanno portato la nostra città ad avvitarsi su se stessa, ma non possiamo accettare il declino come un fatto inevitabile. Cosa hanno fatto del resto gli attuali amministratori? Il dissesto si è risolto con un mega prestito da Roma, che i cittadini di Alessandria dovranno restituire nei decenni a venire. Mentre, considerato che oggi il Partito Democratico è il partito Stato, con tutto in mano ai diversi livelli, forse i suoi esponenti locali qualcosa in più potevano sforzarsi di fare. Alzare le tasse e diminuire la qualità dei servizi pubblici non è gran che come ricetta per il rilancio di una comunità! Per non dire della vicenda degli ultimi giorni, con lo scontro tra Rossa e i suoi dirigenti, che si commenta da sola.

Ponte Meier 4Tra poco vedremo appieno gli effetti del Pisu però, e prima o poi avremo il nuovo ponte.
Ecco, appunto. Al di là delle modalità di realizzazione del Pisu, che mi pare stiano sollevando ampie critiche da parte di commercianti e privati cittadini, non scordiamoci che l’unico investimento vero di questi anni è merito di scelte politiche regionali del centro destra, che tra l’altro per la prima volta estese i piani integrati di sviluppo urbano a tutti i capoluoghi di provincia. E il progetto a livello locale fu avviato dalla giunta Fabbio, non da chi ora si appresta a coglierne i frutti, sbandierando il tutto come una vittoria personale.

Ma lei cosa farebbe per rilanciare Alessandria, Molinari?
Io la bacchetta magica non ce l’ho: però certamente Alessandria deve tornare ad essere ‘attrattiva’ rispetto a capitali ed investitori, a cui offrire infrastrutture, opportunità vere, agevolazioni fiscali. L’esatto contrario di come siamo ora insomma: un territorio con un’economia da profondo sud, la provincia più in crisi di tutto il Piemonte. Attrattivi lo siamo solo per la marea di disperati africani, mentre lo sa che i miei coetanei trentenni, dopo la laurea, stanno tutti andando a cercare lavoro altrove? Chi è fortunato lo trova a Milano o Torino, tanti altri stanno girando l’Europa. Che può anche essere stimolante, ma non se sei obbligato a farlo perché a casa tua non c’è più niente….

Riccardo Molinari potrebbe essere il candidato sindaco del centro destraUrna voto alessandrino nel 2017?
Gliel’ho detto: non voglio nascondermi, non faccio pretattica. E’ davvero troppo presto. Prima di tutto perché il centro destra oggi è concetto vago: a livello nazionale è partito un confronto tra Salvini e Berlusconi, e vedremo come andranno le cose là dove governiamo insieme, dal Veneto alla Liguria. Ma è un fatto che oggi è la Lega la forza popolare trainante. Ad Alessandria, mi aspetto che quanto prima parta un confronto serio su temi, programmi e progetti alternativi a questo pessimo centro sinistra. I nomi dei candidati vengono dopo, se si vuole muoversi con metodo, e per vincere.

Ettore Grassano