“Non siamo noi ad aver chiuso la porta in faccia al Partito Democratico, ma è avvenuto l’esatto contrario. In ogni caso, mi pare che lo scenario politico nazionale, e anche locale, dimostri che invece il dialogo nel centro sinistra è ricchezza, è un valore per tutti. Quindi se il Pd è interessato a confrontarsi, ci mandi un segnale e ci metteremo attorno ad un tavolo, anche subito”. Gianluca Bruno è un quarantacinquenne pacato, riflessivo: segretario cittadino del Psi, e vicesegretario provinciale, “anche se ho appena proposto di ripartire da zero, in autunno, e di ridiscutere tutti i ruoli, compreso io mio naturalmente: serve un nuovo progetto, e persone che abbiano non solo la voglia e le competenze, ma anche il tempo materiale da dedicare all’attività politica”.
Cresciuto nel mito di Sandro Pertini, e memore anche della grande stagione socialista alessandrina degli anni Ottanta (“l’anno scorso abbiamo dedicato la Festa dell’Avanti all’ex sindaco Mirabelli, quest’anno ricorderemo Angiolino Rossa, papà dell’attuale sindaca, a vent’anni dalla sua scomparsa”), e del successivo declino, Bruno non smette però di dichiararsi orgogliosamente socialista: “oggi più che mai c’è bisogno di ripartire da idee, valori e passioni, se vogliamo rilanciare davvero Alessandria, e aprire una nuova stagione di crescita, e non solo di gestione del declino”. E prova, il segretario cittadino del Psi, a riaprire con questa intervista un dialogo con il Pd, “al di là di personalismi e ‘conti aperti’, che qualche volta ancora sembrano aleggiare nell’aria, e tenerci prigionieri del passato”.
Difficile, per gli osservatori più attenti, non leggerci un riferimento allo ‘scontro’ politico di questi mesi tra l’ex sindaco e parlamentare socialista Borgoglio (” Felice rimane il numero uno sia chiaro, una testa politica raffinata, di cui c’è ancora grande bisogno”) e l’attuale amministrazione, su temi di grande attualità, dal teleriscaldamento al futuro della Multiutility, e della stessa città di Alessandria.
Segretario Bruno, lei sta dicendo al Pd ‘parliamoci, c’è ancora spazio per riprendere insieme il cammino’: è così?
Io parto dai bisogni della città, e dei cittadini: la politica deve trovare la risposta a quei bisogni, mettendo in campo idee, valori e passioni. E oggi Alessandria deve credere di più in se stessa, nelle proprie capacità, nel fare squadra, nel fare sistema. Lasciarsi alle spalle il fallimento (che si voglia o no) di una classe politica, di un modo sbagliato di vivere la città e da questa pretendere cose, servizi che sono stati concepiti negli anni ‘70 ma che, visto e considerata la realtà di oggi le risorse disponibili si sono con il passare degli anni affievolite o meglio ridotte sempre di più.
Va bene, partiamo da lì allora: cosa serve oggi ad Alessandria, per tornare davvero a crederci?
Ci vuole una nuova cultura, un modo nuovo e diverso di vivere la città. Sicuramente un livello più diffuso di responsabilità: a partire dal semplice cittadino che deve rispettare di più le regole di una città che sempre di più diventa multiculturale, all’ amministratore pubblico chiamato a gestire le risorse della comunità. Solo così possiamo e abbiamo il diritto dovere di credere e di sperare in un futuro migliore per la nostra città. I problemi della nostra comunità sono tanti. Dai buchi, alla sicurezza all’ emergenza casa, Per non dimenticare i problemi legati all’ambiente e alle aree verdi, alla qualità dell’ aria, all’occupazione.
E fin qui, difficile trovare qualcuno che sostenga il contrario. E’ quando si entra nel merito del ‘come’, e con chi, che cominciano i problemi segretario Bruno. Voi socialisti vi siete proposti alla città con due diverse liste civiche nel 2012, una ‘ispirata’ dall’onorevole Borgoglio, e l’altra dal candidato sindaco Sestini. Oggi qual è la situazione?
Sestini con un gruppo di una ventina di iscritti ha deciso di aderire direttamente al Partito Democratico. Il Psi ritiene di dover conservare invece una propria autonomia e identità politica, ma non ha preclusioni al confronto col Pd. Anzi, aspetto solo che ci chiamino, per parlare del futuro e non del passato.
Intanto però siete tra i promotori di Partecipazione Democratica, aggregazione o ‘cartello’ politico che, in questi mesi, su temi concreti ha dato al sindaco parecchio ‘filo da torcere’…..
Partecipazione Democratica è un progetto di aggregazione fra diversi soggetti partito (anche se l’anno scorso aveva un nome leggermente diverso) in occasione delle elezioni provinciali del 2014: quando appunto il Pd ritenne di chiudere la porta agli altri partiti del centro sinistra, che da soli riuscirono a far eleggere in consiglio provinciale Giancarlo Caldone, sindaco di Volpedo. Nei mesi scorsi Partecipazione Democratica (di cui il Psi fa parte insieme ad altri soggetti: dai Comunisti Italiani ai Moderati, alle associazioni ambientaliste, mentre Sel sembra essersi già defilata, ndr) è stata una presenza critica ma anche propositiva importante, su questioni alessandrine. Fino all’ultimo episodio del volantinaggio informativo capillare al Cristo sul tema teleriscaldamento. Però personalmente parlo come segretario cittadino del Psi, vorrei che fosse chiaro…..
Chiarissimo dottor Bruno. E come segretario Psi come si pone rispetto al progetto Multiutility?
Chiariamo per trasparenza che io all’interno della multiutility ci lavoro (è responsabile delle risorse umane di Amag Ambiente, ex Amiu, ndr), ma questo non cambia nulla. Noi socialisti diciamo sì alla grande Amag, purché sia grande davvero, e non mini. Anche su questo fronte occorre senz’altro avviare un processo di confronto con il Pd, per capire dove si vuole andare. Certamente, ad esempio, Amag Ambiente sta facendo grandi sforzi in termini di risanamento, e di miglioramento dei servizi per la cittadinanza: quel che va compreso è che non stiamo più parlando di municipalizzate pubbliche degli anni Settanta, ma di aziende che devono raccogliere le sfide del mercato di oggi. Lo stesso teleriscaldamento è tema su cui non saprei dare valutazioni tecniche: ma certamente occorre capire se ad Amag questo porterà più vantaggi o svantaggi.
Parliamo delle elezioni di Palazzo Rosso del 2017: sembrano dietro l’angolo, e da quando la sindaca Rossa ha annunciato la propria probabile ricandidatura, è partito il toto candidati. Il Psi, con Partecipazione Democratica, presenterà un proprio aspirante sindaco, o che altro?
E’ davvero presto per dirlo. Personalmente ho proposto al Psi di ridiscutere al nostro interno, in autunno, tutti gli incarichi, per cui potrei neanche più essere segretario all’epoca: però credo che, più che di candidati, oggi si dovrebbe discutere di un progetto di rilancio della città, del suo centro storico, delle sue piazze, dei centri di aggregazione, della capacità di Alessandria di essere economicamente attrattiva. Operazioni ‘raffazzonate’ come quella di via Dossena ad esempio, con cui si è riusciti a scontentare un sacco di persone, commercianti e non, forse andrebbero meglio ponderate.
D’accordo: ma il Psi appoggerebbe Rita Rossa, o sarete fra i promotori di un candidato alternativo, all’interno del centro sinistra? Sa che in città i nomi girano: Gianni Ivaldi, lo stesso Felice Borgoglio….
(sorride, ndr) Ha proprio deciso di non farmi ‘svicolare’. Le rispondo così: Ivaldi è una persona validissima, e con la sua associazione LED sta promuovendo importanti momenti di confronto pubblico, e di progettualità: certamente è una risorsa per Alessandria. Felice Borgoglio ha esperienza, lucidità, freschezza mentale, entusiasmo e capacità di analisi che credo tutti apprezzino: è sempre il numero uno insomma, lo dico col cuore. Però dico anche che sono contrario alla continua polemica, e all’asprezza dei toni contro il sindaco Rossa. Preferirei aprire, in questo momento, una fase di confronto trasparente con lei, e con il Pd cittadino: sempre naturalmente che loro siano interessati, nel rispetto dell’identità socialista…
Insomma, sì al dialogo, ma non siete disposti ad iscrivervi al Pd, come ha fatto Sestini…
Assolutamente no: il Psi ha l’orgoglio della sua storia, anche locale. E una sede che volutamente tiene aperta in via Volturno, nel cuore del centro storico multietnico di Alessandria: perché noi crediamo nel dialogo, e nell’integrazione. Segnalo anche che quest’anno la Festa dell’Avanti, che organizzeremo a fine settembre in una location che stiamo definendo, con forte richiamo alla nostra tradizione, vedrà il ricordo della figura di Angiolino Rossa, storico esponente del Psi alessandrino papà di Rita, scomparso vent’anni fa, nel dicembre 1995. Ovviamente la sindaca (che ha già partecipato alla Festa dell’Avanti lo scorso anno a Mandrogne) sarà invitata, e speriamo che per allora sia già stato avviato un dialogo anche con il suo partito.
Ettore Grassano