“Sono malato anch’io, la mia salute è un bene di tutti”. Di questo si è parlato sabato 20 giugno nel corso di un affollato convegno, organizzato da Cittadinanzattiva Tribunale dei diritti del malato presso il salone dell’Hotel Nuove Terme. L’incontro ha rappresentato una delle due tappe piemontesi della campagna del Tribunale per i diritti del malato per il rilancio di una sanità regionale incentrata sui bisogni dei cittadini. L’altro incontro si è svolto il giorno successivo ad Ovada.
Nell’aprire i lavori Giorgio Pizzorni, responsabile territoriale di Cittadinanzattiva, ha subito messo in evidenza che l’iniziativa, che ha richiamato 100 tra volontari, operatori sanitari, primari e medici ospedalieri, oltre ad alcuni dirigenti della sanità pubblica, è stata possibile grazie alla condivisione di altre Associazioni di volontariato. Sono quindi intervenuti per un breve saluto il sindaco della città di Acqui Terme, Enrico Bertero, e il presidente della conferenza dei sindaci dell’acquese, Marco Cazzuli. Il moderatore Oldrado Poggio ha anche portato il saluto e l’adesione del vescovo Pier Giorgio Micchiardi, impossibilitato per un impegno in Diocesi ad essere presente.
Dopo l’apertura dei lavori, una volontaria del Tribunale del malato ha letto una toccante testimonianza fatta pervenire agli organizzatori da parte del personale che opera al pronto soccorso acquese. Sono quindi intervenute le Associazioni di volontariato che hanno letto i sette diritti enunciati nella carta per il pronto soccorso. Dopo la testimonianza affidata ad un volontario del Tribunale del malato, si sono succeduti i rappresentanti del Centro di ascolto, Aido, Pensa, Idea, Aiutiamoci a vivere, Gva- Anfass alle quali hanno fatto seguito gli interventi di Ivo Casagranda per Acemc, Roberta Petrino per il Simeo e Alessio Terzi per Cittadinanzattiva.
Il convegno successivamente è proseguito con gli interventi di Domenico Ravetti, presidente della IV commissione del Consiglio regionale del Piemonte, Paola Costanzo, direttore sanitario dell’ azienda ospedaliera sanitaria SS. Antonio e Biagio di Alessandria; Elide Azzan , direttore sanitario dell’Asl di Alessandria, Oria Trifoglio vice presidente dell’ordine dei medici di Alessandria e primario di ginecologia all’ospedale SS. Antonio e Biagio; Salvatore Bellinceri, presidente del collegio Ipasvi di Alessandria; Vincenzo Vergara, primario del pronto soccorso di Acqui Terme; Simone Porretto, direttore della rete ospedaliera dell’Asl di Alessandria. Nel dibattito sono anche intervenuti il Consigliere regionale Valter Ottria e il presidente dell’Associazione Parkinson sig. Tommasello. Tra il pubblico molti operatori sanitari, primari e medici ospedalieri e il sen. Federico Fornaro.
La conclusione del convegno ha visto l’appassionato intervento di Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato, che tra le altre cose ha ribadito come “tra il 2000 e il 2013 la Regione Piemonte ha ridotto del 20,6% il numero di posti letto; per quanto riguarda il Pronto Soccorso, tra il 2000 e il 2011 il numero di accessi si è ridotto del 7,5%, mentre il numero di ricoveri in seguito all’accesso al Pronto soccorso si è ridotto del 2,6%. L’assistenza domiciliare integrata rivolta agli anziani, tra il 2009 e il 2012 si riduce passando dal 2,3% al 2,1%. Invece aumenta di molto la spesa dei cittadini per i ticket: si passa dai 109 milioni di euro del 2008 ai 150 milioni del 2012, con un aumento tra il 2011 e il 2012 del 19,5%. Non possiamo continuare ad attendere di uscire dal piano di rientro per ritornare a vedere garantiti i diritti del malato in Piemonte. Il risanamento dei conti deve andare di pari passo con la riqualificazione dei servizi, innalzando il loro livello di accessibilità, qualità e sicurezza”. Avviandosi alla sua conclusione Aceti ha ribadito: “Gli atti aziendali che dovranno essere adottati in questi mesi dalle Asl piemontesi per attuare il riordino della rete ospedaliera, dovranno essere oggetto di confronto e condivisione con le organizzazioni di cittadini e pazienti, e in generale con le comunità locali. E se da una parte si alleggerisce l’offerta ospedaliera, deve essere garantita da subito la contropartita in termini di assistenza territoriale, a cominciare dall’assistenza domiciliare integrata, ma anche per ciò che riguarda un più sicuro, efficiente ed efficace sistema di trasporto per l’emergenza.
Nel pomeriggio una delegazione dei dirigenti del Tribunale del malato ha visitato l’ospedale mons. Giovanni Galliano incontrando, sia al Pronto soccorso che nei singoli reparti, medici e operatori.