“Dobbiamo darci un sistema il più rigoroso possibile per esaltare l’onestà e consentire all’Italia di stare al passo con nazioni più moderne”. Con queste parole il Senatore del Partito Democratico e membro della Commissione Lavori Pubblici Daniele Borioli, ha illustrato alcuni aspetti salienti del nuovo “codice sugli appalti”, in occasione del partecipato convegno organizzato lunedì sera all’hotel “Alli Due Buoi Rossi” ad Alessandria.
Affiancato da Stefano Esposito, relatore del disegno di legge al Senato, e dall’assessore regionale alle opere pubbliche, Francesco Balocco, Daniele Borioli ha sottolineato l’importanza del codice che inciderà in maniera significativa su un aspetto essenziale dell’economia italiana, poggiando su alcuni pilastri fondamentali. “Innanzitutto – ha sottolineato Borioli – questa nuova struttura permette di recuperare la legalità, e perciò la capacità del nostro Paese di essere molto più attrattivo. Il secondo pilastro sarà quello della trasparenza e della tracciabilità per tornare a guadagnare terreno sul piano etico. Altro tema determinante è quello della semplificazione delle regole attuali per mirare a un netto recupero di efficienza“. L’obiettivo del nuovo impianto normativo è infine quello di “una qualificazione complessiva del sistema. Sono infatti troppe le stazioni appaltanti, e quindi preda di fenomeni distorsivi. In questo senso il provvedimento propone una riduzione drastica”.
Per queste ragioni il Senatore Stefano Esposito, durante il confronto, ha parlato di “una delle più importanti riforme per questo Paese”. Una innovazione normativa dettata anche dalla necessità di imprimere una evoluzione netta come quella determinata dallo stop al così detto “massimo ribasso”. “I ribassi al progetto – ha spiegato Esposito – producono spesso prodotti fatti male e in questi anni c’è stata una vera macelleria sociale su questo fronte. Una situazione che adesso intendiamo cambiare”. “Il cuore del codice prevede – ha aggiunto Esposito – di ridare una linea di semplicità e di trasparenza nella procedura degli appalti. Una trasparenza che vediamo dall’inizio del percorso fino alla consegna del lavoro”. Una linea di pensiero condivisa anche dall’assessore regionale Francesco Balocco, convinto, “senza alcun dubbio” della “necessità di mettere mano al codice degli appalti”.
Un intervento normativo, quello illustrato lunedì sera, che renderà le regole più semplici innanzitutto. “Attualmente – ha spiegato infatti Borioli – abbiamo circa 800 norme che regolano la questione appalti, mentre noi puntiamo a un codice che non ne abbia più di 200 e sia accompagnato, contestualmente, dall’emanazione del regolamento”. Inoltre “in questo impianto normativo, è stato previsto di affidare ad Anac, all’autorità nazionale anti-corruzione, l’emanazione di un apparato che sia fatto di atti di indirizzo, bandi tipo e modelli di bando per la messa a gara di servizi che siano in grado di orientare l’amministrazione pubblica, e quindi le stazioni appaltanti, verso un utilizzo omogeneo per tipologie di appalto e più verificabile rispetto al passato”.
Al centro del nuovo impianto anche la questione delle grandi opere e comunque di quelle dal forte impatto territoriale: “nel nuovo codice degli appalti – ha aggiunto Borioli – abbiamo introdotto un disegno di legge che prevede, prima della progettazione definitiva, l’avvio di una procedura di confronto pubblico con il territorio che serva a capire al proponente dell’opera quali siano i problemi e di verificare quali possano essere gli strumenti per correggerli”.
La riforma ora dovrà passare alla Camera e, una volta approvata, passare ai decreti attuativi del Governo. “Intanto però – ha concluso il Senatore Borioli – è importante che il tessuto degli enti locali recepisca prima possibile questa forte innovazione per introdurre eventuali correttivi che non stravolgano la ratio della norma ma la rendano meglio applicabile”.