Il nuovo codice degli appalti: legalità per efficienza

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Gli indirizzi e i principali contenuti del nuovo “codice degli appalti” saranno al centro del convegno promosso dal Gruppo Senatori del Pd, in programma lunedì 22 giugno, alle 18, all’Hotel “Alli due Buoi Rossi” di Alessandria, in via Cavour  32.

Il Senatore del Partito democratico Daniele Borioli, membro della Commissione Lavori pubblici, insieme al collega di Palazzo Madama Stefano Esposito, anche relatore del disegno di legge al Senato, e l’assessore regionale alle opere pubbliche Francesco Balocco, illustreranno tutte le novità per amministrazioni pubbliche e imprese previste nel testo di regolamentazione della normativa sulla concessione dei lavori pubblici.

“Uno strumento di legalità e trasparenza che vuole allineare l’Italia ai più avanzati Paesi europei”  spiega il senatore Daniele Borioli.

“La corruzione e la contaminazione tra criminalità e pubblica amministrazione ledono l’immagine e la qualità sostanziale del nostro Paese e impediscono la ripresa economica e la crescita dell’Italia. La battaglia che il Governo e il Parlamento stanno conducendo in nome della legalità e della trasparenza ha oggi la sua figura simbolo in Raffaele Cantone. Il lavoro dell’Anticorruzione è però fatalmente destinato ad avere effetti ridotti senza regole nuove, semplici e incisive, in grado di prevenire le patologie, contenendo i loro sviluppi più degenerativi”.

Il nuovo codice degli appalti  si prefigge appunto l’obiettivo di “prevenire prima di curare”. “Via il massimo ribasso, commissioni aggiudicatrici indipendenti, diminuzione e riqualificazione delle stazioni appaltanti, stop all’utilizzo delle procedure in deroga – dice Borioli – sono solo alcuni dei punti salienti della riforma. Ciò che si prefigge il disegno di legge, che delega il Governo alla radicale modifica della disciplina degli appalti, è un salto complessivo di qualità del sistema, cui tutti sono chiamati concorrere: amministrazioni pubbliche, imprese, progettisti e professionisti a vario titolo operanti in rapporto alla macchina amministrativa, lavoratori”.