Pomi Metalli: “Il nostro settore ‘ha il polso’ dell’economia: e per ora si va a strattoni”. Esperienza e progetti di un giovane imprenditore ‘mandrogno’

Pomi 3“Il nostro è un settore bellissimo, e ti dà sempre il polso dell’economia nel suo insieme, perché dalla materia prima dipende naturalmente tutto il resto. Purtroppo ad oggi la ripresa di cui parla il governo ancora non la sentiamo, e si lavora ‘a strappi’: ma naturalmente speriamo che arrivino presto segnali incoraggianti”. Alessandro Pomi ha solo 23 anni, ma parla con la saggezza del veterano: sarà perché è comunque un imprenditore alla terza generazione (“partì tutto con mio nonno Franco, nel dopoguerra: e ora tocca a me costruire il futuro dell’azienda”), o semplicemente perché è orgoglioso delle sue radici ‘mandrogne’, e crede nel lavoro e nella prudenza di chi fa il passo ‘lungo come la gamba’ (“mai comprato a rate neanche l’auto, o un televisore: la regola dei nostri vecchi era compra solo ciò che puoi pagare, e per me vale sempre”).

La sua azienda, la Pomi Metalli in zona D5 a Spinetta Marengo, è tra le più grandi in provincia nella raccolta e nel riciclaggio di rottami ferrosi e non, e visitandola ti colpisce subito la modernità degli uffici ma soprattutto l’efficienza, l’ordine e la pulizia degli ampi spazi scoperti e coperti: “lo so, uno pensa a questo settore e si immagina i cumuli di rottami accatastati alla rinfusa degli anni Cinquanta o Sessanta: oggi è un altro mondo e un altro lavorare. Nel pieno rispetto dell’ambiente, della sicurezza e della salute prima di tutto, e con l’utilizzo di tecnologie avanzate in ogni fase del processo”. Proviamo allora a farci raccontare l’esperienza di un imprenditore giovanissimo, e con i piedi ‘ben piantati per terra’.

Alessandro, come comincia il percorso imprenditoriale della suaPomi esterno 5  famiglia?
Siamo mandrogni doc, da diverse generazioni e con orgoglio. Tutto partì con mio nonno Franco, che purtroppo è mancato nel 2008, e che ricordo come una persona davvero speciale. Cominciò nel cortile di casa, a Mandrogne, nel 1958, come si faceva allora. Ma era una persona che sapeva guardare lontano. Fu il primo in provincia a dotarsi di un camion con il ‘ragno’, per farle un esempio: che all’epoca fu un’innovazione non da poco. Poi mio padre, diversi anni fa ormai, pensò di costruire questa ‘cattedrale’, dove abbiamo trasferito tutte le attività dal 2010. Io sono in azienda da dopo il diploma di geometra, e amministratore delegato da un anno: mio padre si gode la meritata pensione.

Quanto è costato realizzare una struttura simile?
(sorride, ndr) Se calcoliamo tutto, dall’acquisto del terreno, alla realizzazione di tutta la struttura interna ed esterna, compresi macchinari, tecnologie e tutto il resto, credo che stiamo intorno ai 5 milioni di euro. Certo, uno pensa: ma se la mettessimo oggi sul mercato, con l’aria che tira? Però noi non ragioniamo così: io ho preso in mano le redini un anno fa convinto che ci siano ancora grandi possibilità di fare, per chi è capace e ne ha voglia. Certo, Stato permettendo….

Pomi esterno 2Come giovane imprenditore, chissà quante agevolazioni avrà avuto!
(sorride nuovamente, ndr) Lasciamo stare, che è meglio. Le avrei avute se avessi avuto moglie e figli a carico, e un reddito non superiore ai mille euro netti al mese. Roba da ridere, ma in Italia siamo messi così. Però noi allo Stato non chiediamo mica nulla, e neppure siamo indebitati con le banche, per fortuna. Ci basterebbe che si potesse operare in condizioni decenti, senza dover lavorare per il fisco ogni anno fino a fine settembre, e magari operando in condizioni sì di controlli rigorosi, che sono sacrosanti, ma non di ostacoli burocratici pressoché quotidiani.

Il vostro però è un settore delicato…
Assolutamente, e sono il primo a sostenere che bisogna far piazza pulita di chi non rispetta le regole, sia sul fronte della regolarità degli acquisti, che del rispetto delle procedure di sicurezza ambientale. Però mi creda, a volte sembra di impazzire. In ogni caso, qui abbiamo messo a punto una serie di procedure per cui tutto è schedato, controllato, addirittura filmato e fotografato, dal momento in cui entra in cortile a quando esce. Più di così non si riesce davvero a fare.

Voi trattate rame, bronzo, ottone, alluminio e una sfilza di altri metalli: Pomi esterno 3chi sono i vostri fornitori?
Aziende, officine, privati. C’è di tutto: in passato di siamo occupati di smantellamento di strutture anche importanti, come lo zuccherificio di Casei Gerola, o altri impianti. Alle porte di Alessandria c’è da quarant’anni o forse più quel rudere che è ormai l’ex zuccherificio: chissà che prima o poi….

E i metalli, opportunamente lavorati, ripuliti, separati, a chi li vendete? Chi sono i vostri clienti insomma?
Le fonderie, in tutta Italia e anche all’estero: Francia e Marocco, ma anche Cina e Pakistan, che sono mercati destinati a crescere. In provincia di Alessandria, invece, non è rimasto niente: lavoriamo bene nel bresciano, ad esempio.

Utilizzate cooperative esterne?
No, abbiamo 7 dipendenti, e facciamo tutto con le nostre forze. Certo, questa è una fase complicata: nel nostro settore la crisi si è fatta pesante dal 2011, e non pochi operatori hanno chiuso l’attività. Soprattutto, in questa fase si lavora ‘a strappi’: ossia magari per due o tre mesi sei sovraccarico di richieste, e poi tutto si ferma. Occorre sapersi muovere in maniera oculata, con grande prudenza: e qui la saggezza dei nostri nonni, che ci hanno insegnato a non indebitarci mai, e a spendere solo ciò che abbiamo in cassa, è fondamentale. Personalmente, ricordo che tre anni fa ho rinunciato a comprare una tv in un ipermercato di Alessandria, perché volevano vendermela per forza a rate. E’ solo un aneddoto: ma serve a far capire come ragioniamo noi, all’antica e con prudenza. E a mio avviso gli italiani più giovani, che sono stati abituati a spendere i soldi che non hanno, riempiendosi di debiti magari per comprare il superfluo, farebbero meglio a riflettere sulle conseguenze di questo modello di vita.

Molto saggio, e condivisile. Trattate anche materiali pericolosi, come l’amianto?
No, assolutamente. Solo metalli non nocivi, e non pericolosi. Per l’amianto esiste tutto un altro tipo di procedura, che richiede specifiche competenze, attrezzature, autorizzazioni. Non è il nostro mercato, e non credo che lo sarà mai.

Pomi esterno 4Ogni anno, quante tonnellate di materiali ‘trattate’?
Dipende dall’andamento del mercato, diciamo tra le 15 e le 20 mila tonnellate l’anno: la nostra struttura ha una potenzialità di ricezione di 40 camion al giorno. Il nostro settore sta vivendo una fase di ‘scrematura’ degli operatori molto forte, a causa della crisi, e non è detto che sia un male: rimarranno le realtà più organizzate e professionali. L’importante è rimanere un settore con pagamenti ‘liquidi’, ossia rapidi: in genere, per intenderci, da noi le fatture si pagano a 15 giorni, non a 90 o a 120: e questo è fondamentale, per evitare di finire nella ‘spirale’ negativa che ha distrutto altri comparti della nostra economia.

Una domanda finale ‘frivola’ Alessandro: come si diverte nel tempo libero un imprenditore di 23 anni già così impegnato e ‘maturo’?
Da un po’ ho ricominciato a giocare a tennis, sport che avevo abbandonato da qualche anno, e che mi piace molto. Mi sono iscritto ai Canottieri, e l’istruttrice mi sta ‘sfiancando’: però sto recuperando la forma rapidamente, quindi va benissimo. Presto spero di essere pronto per qualche sfida impegnativa sulla ‘terra rossa”….

Ettore Grassano