I primi due mesi e mezzo dell’anno 2015 sono stati caratterizzati dalla campagna per le elezioni rsu negli enti locali e nelle aziende pubbliche della provincia di Alessandria. La vittoria della Funzione pubblica Cgil ha segnato un risultato politico, come già analizzato in precedenza, oltre che organizzativo, in quanto l’ammontare dei permessi sindacali è determinato dagli esiti del voto unitamente ai dati del tesseramento.
E’ sicuramente utile rammentare che i permessi sindacali sono stati ridotti del 50 per cento l’anno scorso solo nel pubblico impiego per decisione dell’attuale governo. La diretta conseguenza di tale provvedimento è stata la minore possibilità per le lavoratrici ed i lavoratori di partecipare alla vita dell’organizzazione ed una diminuzione delle agibilità per svolgere il ruolo di rappresentanza garantito dalle leggi. Si potrebbe affermare che il governo ha deciso a tavolino di garantire meno democrazia e partecipazione ai dipendenti pubblici.
Iniziamo l’analisi dal Comune di Alessandria, dove, tre anni dopo l’insediamento dell’attuale amministrazione e dopo la dichiarazione di dissesto, registriamo il risultato del mantenimento dei livelli occupazionali e reddituali ottenuto anche grazie alla mobilitazione, agli scioperi e alle iniziative che hanno visto i lavoratori e il sindacato uniti.
Oggi il quadro nazionale è caratterizzato da ulteriori e continui tagli di risorse al sistema delle autonomie locali. Questa situazione rende particolarmente complicato un rilancio dei servizi pubblici garantiti alla cittadinanza, nonostante la professionalità e lo spirito di sacrificio dei dipendenti. La Fp Cgil ritiene che il Comune capoluogo debba svolgere un ruolo di guida per tutto il nostro territorio per incentivare la ripresa, per opporsi al declino proponendo una ‘visione’ di sistema a tutti i soggetti istituzionali e privati interessati.
In questa ottica potrebbe essere utile una sempre maggiore sinergia con l’ente Provincia che passi attraverso una mappatura delle eccellenze e delle criticità presenti in tutte le zone del territorio.
Oggi il processo di riordino delle Province è ancora in fase di stallo per la mancata armonizzazione tra quanto previsto dalle leggi nazionali e quanto non ancora deciso dalle Regioni sulle funzioni e sul relativo personale, senza tralasciare l’attenzione alle risorse disponibili che sono state ulteriormente ridotte. Mercoledì 27 maggio è andata in scena a Torino la protesta di Cgil, Cisl e Uil di categoria, conclusa con l’incontro con Aldo Reschigna, vicepresidente della Regione.
All’assemblea presidio erano presenti quasi mille tra lavoratori e dirigenti sindacali. La Fp Cgil ha ribadito di ritenere inaccettabile che il livello nazionale e regionale non adottino quelle decisioni amministrative necessarie a garantire la continuità dei servizi, unitamente alle garanzie di tutela della professionalità e del reddito per tutti i dipendenti.
Altri fronti problematici, fra i tanti, sono quelli relativi al futuro delle Comunità montane, come anche delle Unioni dei Comuni, dove è elevato il rischio che pseudo riforme si scarichino su cittadini e lavoratori.
Per quanto concerne la sanità pubblica, ormai siamo all’allarme rosso per la carenza di personale, soprattutto di alcune figure professionali. Infatti la Fp Cgil, unitariamente con le altre organizzazioni di categoria confederali, ha organizzato una protesta pubblica sotto la sede della Regione Piemonte, tenutasi martedì 26 maggio, alle ore 13. I lavoratori del settore ed i cittadini rischiano di essere i primi a pagare gli effetti di un piano regionale sanitario fatto prevalentemente di tagli e chiusure, con significativi spostamenti di attività e posti letto dal pubblico verso il privato.
A margine del presidio vi è stato un incontro con Sergio Chiamparino e Antonio Saitta
(rispettivamente presidente della Regione e Assessore alla Sanità). Abbiamo esposto le ragioni della protesta e sul tema delle assunzioni ci rivedremo il 4 giugno alle ore 11. In assenza di risposte soddisfacenti la Fp Cgil continuerà la mobilitazione per dare ancora una volta dignità al lavoro.
Rimarchiamo ancora una volta la grande e profonda crisi in cui versa il socioassistenziale pubblico e privato, con sempre minori risorse disponibili e con un ricorso talvolta eccessivo alla cassa integrazione.
La Fp Cgil aveva ripetutamente portato l’attenzione sulle attività gestionali poste in essere nel sistema delle cooperative, dove le situazioni debitorie – fallimentari spesso sono pagate dai soggetti più deboli. Inoltre avevamo richiesto una più stringente attività di vigilanza e controllo agli organi preposti e ci sembra che alcune recenti vicende accadute in altre località italiane ci abbiano purtroppo dato ragione. La Fp Cgil è anche costantemente impegnata per fare rispettare e inserire in tutti i capitolati l’applicazione del contratto nazionale di riferimento.
Non dimentichiamo i settori delle funzioni centrali, delle Agenzie fiscali e del comparto sicurezza, dove ci troviamo di fronte alla continua chiusura e/o accorpamento di uffici che corrisponde a un abbassamento dei presìdi di legalità e sicurezza in molte aree del territorio.
Per quanto riguarda il settore dell’igiene ambientale, cioè quello delle aziende e dei lavoratori che si occupano di spazzamento, raccolta e smaltimento rifiuti, la Fp Cgil è impegnata in prima linea a tutela delle maestranze interessate a quelle aggregazioni aziendali che possono rappresentare il futuro, a patto di garantire il rispetto dei contratti e delle retribuzioni attualmente in godimento, cercando di garantire servizi essenziali migliori ai cittadini a costi più bassi.
Gianluca Di Blasi
Segretario generale Cgil Funzione Pubblica di Alessandria