L’Atc Piemonte Sud nega agli assegnatari documenti per sgravi fiscali

La legge 80/2014, art. 7 commi 1 e 2,, ha previsto una detrazione fiscale sull’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) per gli inquilini della case popolari (ater, aler, iacp, o inquilini di alloggi di social housing) per i redditi relativi al triennio 2014-2016.

Gli inquilini di case popolari o comunali di Edilizia Residenziale Pubblica:

a) se hanno un reddito inferiore ai € 15.493,71 hanno diritto ad una detrazione di imposta di € 900;

b) se hanno un reddito da € 15.493,72 fino a € 30.987,41 hanno diritto ad una detrazione di imposta di € 450.

Le detrazioni d’imposta si possono ottenere compilando la Dichiarazione dei redditi (Modello 730) che si deve presentare, questo anno, entro il 7 luglio 2015.

La legge non prevede la dimostrazione del pagamento dell’affitto ma è necessario che gli inquilini portino i seguenti documenti:

– il contratto di locazione/assegnazione registrato o una dichiarazione dell’ente che attesti che si tratta di alloggio sociale.

– una autodichiarazione che l’alloggio è adibito ad abitazione principale.

Per godere di queste detrazioni che, si badi bene, sono un diritto e non una concessione, gli assegnatari devono affrontare un ostacolo dopo l’altro.

Prima la disinformazione, poi le resistenze di alcuni Caf, adesso una tegola inaspettata: il Piemonte sud (ATC) che da ieri (26 maggio 2015) ha bloccato il rilascio delle dichiarazioni che attestano la qualifica di alloggio sociale alle case popolari !!!!!!

Citiamo testualmente la definizione di alloggio sociale quale definita dall’articolo 10 comma 3 della legge 80/2014 (Piano casa)

“Si considera alloggio sociale l’unità immobiliare adibita ad uso residenziale, realizzata o recuperata da soggetti pubblici e privati, nonché dall’ente gestore comunque denominato, da concedere in locazione, per ridurre il disagio abitativo di individui e nuclei familiari svantaggiati che non sono in grado di accedere alla locazione di alloggi alle condizioni di mercato, nonché alle donne ospiti dei centri antiviolenza e delle case-rifugio di cui all’articolo 5-bis del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119.

E’ quella dell’Atc di Alessandria-Asti-Cuneo una presa di posizione inaccettabile che confligge con la legge, il buon senso e le posizioni opposte degli altri Atc della regione (Torino e Novara/VCO, Biella e Vercelli) che continuano tranquillamente a consegnare i certificati dovuti.
La presa di posizione dell’Atc locale va dunque completamente stigmatizzata e bisogna in ogni modo riportare questi funzionari alla ragionevolezza e alla collaborazione con i cittadini.
Continua naturalmente, e a maggior ragione, il nostro lavoro di informazione e di mobilitazione degli assegnatari

Fabio Panero
Segretario Regionale di Rifondazione Comunista – Piemonte