Il 24 maggio 1915, l’Italia entrava ufficialmente nella Prima Guerra Mondiale. Il 24 maggio 2015 corre il centesimo anniversario di quella che alla storia è passata come una delle più grandi tragedie belliche di sempre. Una guerra che costò la vita, tra militari e civili, a circa 24.400.000 persone. Una tragedia che vogliamo ricordare, per quanto possibile, con un libro aspro ma dolce allo stesso tempo. Un libro che accantona la fantasia per descrivere, con assoluta crudezza, la dura vita di trincea.
Non per altro Un anno sull’altipiano viene ricordato dal grande Mario Rigoni Stern come il libro più bello sulla Prima Guerra Mondiale.
Perché il memoriale di Emilio Lussu non è solo cronaca di quei giorni, ma recipiente di ricordi, umori, follie, eroismi, paure. L’Altipiano è quello di Asiago, mentre il periodo è quello che va dal giugno 1916 al luglio 1917. Un anno che si tingerà di rosso. Rosso sangue, come quello versato da centinaia di soldati italiani all’assalto di trincee inespugnabili per seguire i comandi di generali ebbri di patriottismo e cechi nella loro rigidità militare. Con uno stile rapido e asciutto, Lussu riesce a rendere al meglio la staticità di una guerra che, nell’ottica di chi l’aveva iniziata, doveva essere rapida e dinamica salvo poi trasformarsi in immobilismo esasperante ed esasperato. Un anno sull’altipiano ci trasmette tutto questo. “Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie” poetava Giuseppe Ungaretti, un altro che la guerra se l’è vissuta in prima persona. Ecco, con meno poeticità Lussu riesce a fare tutto questo.
Riesce a descrivere la caducità della vita. O meglio la sua inutilità, parola forte ma decisamente appropriata, di fronte ad una guerra che aveva privato chi la combatteva della propria umanità. Lussu vuole trasmettere questo e ci riesce nonostante siano passati dieci anni dal suo primo contatto con la Grande Guerra. Solo nel ’36, infatti, l’autore sardo riesce a ripensare a quei drammatici eventi, riuscendo a pubblicare il suo memoriale solo nel 1945 al termine della dittatura fascista che esaltava l’eroicità della guerra e di coloro che caddero per difendere l’italico onore. Ma signore e signori, nella guerra, spesso e volentieri, c’è ben poco di eroico. C’è solo la costante e pressante necessità di restare vivi con la consapevolezza che prima o poi tutta questa follia finirà.
AUTORE: Emilio Lussu
TITOLO: Un anno sull’altipiano
EDITORE: Einaudi
PAGINE: 215 pg.
PREZZO: 10.50 €