SEL: “No al Terzo Valico, e all’utilizzo delle cave alessandrine”. Ma Lombardi resta al suo posto

Terzo Valico nuovaMah….ci sono temi su cui è lecito essere apertamente a favore, o apertamente contro. E il Terzo Valico è tra questi. Ma giocare tutta la partita con la maglietta sbagliata, pensando di saperla più lunga degli altri, ci pare dura: prima o poi se ne accorgono tutti! Rimandiamo peraltro alla lettura di alcune pertinenti osservazioni dell’intervento di Tino Balduzzi.

E. G.

 
La “Legge Obiettivo” (varata dal governo Berlusconi nel 2001) conferisce grandi poteri al Consorzio al quale è stato affidata la costruzione di una “Grande Opera” di interesse pubblico quale è stata ritenuta il Terzo Valico. Oltre ai poteri di assegnazione diretta di gran parte degli appalti e subappalti con l’accresciuta possibilità di corruzione e infiltrazioni mafiose che ne deriva – per altro già ampiamente emersa – vi è quella della scelta dei siti ai quali conferire il materiale da scavo. E’ avvalendosi di tale legge che sono state scelte le tre cave di Spinetta e la grande cava Clara e Buona di Alessandria.

L’assessore Claudio Lombardi ha espresso parere negativo a tale decisione e l’ha formalizzato con documento inviato al Sindaco elencandone i motivi.

Motivo principale è la vicinanza di dette cave ai pozzi ed alle riserve idriche dell’acquedotto
alessandrino.

In particolare la “Clara e Buona”, inserita in un meandro del Bormida, contiene al suo interno un grande lago prodotto dall’escavazione profonda. Tale lago comunica con il fiume e con la falda dalla quale attingono i vicini pozzi Aulara dell’acquedotto.

Anche la più grande delle cave di Spinetta è dotata di lago artificiale che comunica con la falda dallaquale attingono gli adiacenti pozzi Molinetto dell’acquedotto. Le tre cave di Spinetta inoltre sono assai vicine alla riserva idrica sotterranea più importante per la provincia di Alessandria. Tali argomentazioni sono state addotte in occasione di conferenze dei servizi a più riprese da AMAG.

E’ doveroso in tal caso applicare il “Criterio di Precauzione” e non conferire le terre da scavo in siti così critici dal punto di vista della conservazione delle riserve idriche. Nessuna delle procedure di controllo attualmente autorizzate potrà infatti garantire che smarino inquinato da prodotti chimici usati per la perforazione o fibre di amianto contenute con elevatissima probabilità nelle rocce asportate possa essere deposto nelle cave.

Da rimarcare dunque a questo proposito che non sono state ancora elaborate procedure per il controllo efficace e per il trasporto di materiali potenzialmente contenenti amianto per cui al momento ogni conferimento – e non solo nelle cave alessandrine – appare illegale.

Da aggiungere che l’ambiente della Fraschetta è fortemente inquinato: nel processo in corso in corte d’Assise ne sta emergendo la gravità. L’assessore Lombardi in proposito a breve presenterà pubblicamente i contenuti e la modalità della ricerca avviata con ASL e ARPA per indagare sulle cause di morbosità indotta dagli inquinamenti dei siti industriali della Fraschetta: l’obiettivo sarà di individuarli e annullarli, non già di accettarne ulteriori aumenti.

Ribadiamo infine la nostra opposizione al Terzo Valico che riteniamo del tutto inutile in un momento nel quale le risorse devono prioritariamente essere destinate al contrasto del dissesto idrogeologico, alla Sanità, all’Istruzione (Renzi non ha i soldi per assumere tutti i precari e si trova in grave difficoltà di fronte alle contestazioni degli insegnanti: ci pensi lui stesso), alla Ricerca Scientifica con tutte le possibilità di lavoro che ne scaturiscono. Alessandria non ne trarrà beneficio alcuno – ci rifiutiamo di considerare tali le “Opere di Compensazione” promesse – e sarà semplicemente e crudamente “la pattumiera per un’inutile opera”.

Ribadita con ciò la posizione di SEL su Terzo Valico e sulla concessione delle Cave, e data così per assodata la diversa posizione fra SEL e PD su questo tema, ci chiediamo se gli Enti che hanno autorizzato l’utilizzo delle cave non abbiano commesso una grave sottovalutazione nel non pretendere da Cociv un protocollo molto più severo e dettagliato sull’analisi del contenuto dei camion che usciranno dai cantieri per conferire i materiali di escavazione nelle cave. Questo lo chiediamo a tutti a prescindere dal loro orientamento sul Terzo Valico e sulla conseguente concessione delle cave.

La tutela della salute non è un’opzione politica né ideologica, ma è un bene comune, è doveroso perciò a nostro fermo parere, che il Comune, la Regione e il Sindaco di Alessandria, nonché il partito di maggioranza relativa il PD, operino una revisione critica della loro decisione.

Tenendo in conto l’assenza di procedure sicure e quindi condivisibili riguardanti i controlli dello smarino e soprattutto richiamandosi al “Criterio di precauzione”.

Il nostro operare insieme all’assessore Lombardi sarà teso al raggiungimento di tali obiettivi.

SEL Alessandria