“Ma le pare possibile che, anche stanotte, ci abbiano incendiato e danneggiato 3 cassonetti? Dall’inizio dell’anno sono 27, nel 2014 si arrivò al centinaio: il che significa decine di migliaia di euro di danni. Che di questi tempi….”. Claudio Perissinotto, presidente di Amag Ambiente, ci riceve nel suo ufficio mentre ha appena ricevuto la notizia dell’ennesimo atto di vandalismo, e chiede a tutti gli alessandrini di aiutare le forze dell’ordine: “risalire agli autori di piccoli reati come questi non è facile, e mi rendo conto che ci sono questioni anche più importanti e urgenti: ma se qualcuno sa qualcosa ci contatti liberamente, lo scriva per favore. Ogni informazione può esserci utile”. Ma, al di là della ‘caccia’ al piromane, con il presidente di Amag Ambiente sono tante le questioni da affrontare, sia sul fronte della riorganizzazione aziendale, che su quello (del resto conseguente) della qualità dei servizi erogati agli alessandrini, ma anche agli altri comuni del Consorzio di Bacino. Che alla crisi di Amiu (che ha portato poi alla nascita di Amag Ambiente) sia corrisposto un declino rapido ed evidente dei servizi legati alla raccolta rifiuti, e alla pulizia della città, è chiaro a tutti, e tutti chi più chi meno ne abbiamo risentito. E allora cosa davvero è cambiato in questi primi mesi dell’anno, e soprattutto a quale modello si sta lavorando, e con quali obiettivi? Lavoratori e sindacati sono soddisfatti di questo percorso, e finalmente tranquillizzati rispetto a scenari futuri? E a quali nuovi progetti si sta lavorando?
Presidente Perissinotto, appena insediatosi, lo scorso dicembre, lei dichiarò di voler riportare il ciclo dei rifiuti ai livelli degli anni Settanta e Ottanta, per Alessandria ma anche per i 27 comuni del Consorzio di Bacino. Oggi conferma, o si è già pentito di tanto ottimismo?
No, perché mai pentito? Stiamo lavorando davvero ‘a pancia sotto’, tutti quanti, perché questo davvero si realizzi, e presto. Certo, le risorse su cui possiamo contare non sono molte, e lo sanno tutti. Ma con una buona organizzazione, e molta determinazione e buona volontà, nessun traguardo ci è precluso.
Gira voce che lei e il nuovo amministratore delegato, Giuseppe Righetti, abbiate imposto nuovi ritmi, diciamo così. Rapporti con personale e sindacati?
(sorride, ndr) Un dialogo costante e costruttivo: con i rappresentanti Rsu interni ci siamo incontrati ancora lunedì scorso, e manterremo un confronto continuo. Intanto però all’attuale amministrazione comunale, più che a noi, credo che un merito vada riconosciuto: essere riusciti a non disperdere un patrimonio di competenze, e soprattutto a non lasciare per strada davvero nessuno. Perché tutti i 192 dipendenti di Amiu sono stati assorbiti da Amag Ambiente, garantendo quindi la stabilità ad altrettante famiglie. Certo, la contrattazione di secondo livello è stata di fatto sospesa, e tutti guadagnano meno che in passato: ma viene applicato correttamente il contratto di FederAmbiente (un ottimo contratto collettivo), e oggi tutti qui lavorano con serenità, senza più le angosce degli ultimi due anni.
Presidente Perissinotto, in Amag Ambiente si lavora di più che in Amiu?
Io in Amiu non c’ero. Posso dirle che in Amag Ambiente si lavora sodo, questo sì. E che i risultati concreti (gli unici che contano: città e territorio più puliti, cittadini/clienti più soddisfatti) cominciano a vedersi. Abbiamo suddiviso la porzione di comune di Alessandria che sta all’interno degli spalti in otto zone, ognuna delle quali ha un operatore ecologico di riferimento. Il che significa una forte responsabilizzazione per gli operatori, e il tentativo di tornare ad un rapporto diretto tra cittadini e addetti. Come succedeva un tempo in questa città insomma: le persone devono sapere di poter contare su Amag Ambiente, conoscere i volti e i nomi di chi ci lavora, avvicinare tranquillamente il personale per segnalazioni e problemi di ogni sorta.
Rispetto ad alcuni mesi fa, le isole ecologiche attorno ai cassonetti sono in effetti più pulite, o meno impresentabili. Come avete fatto?
Abbiamo istituito il servizio ‘fuori cassonetto’: ossia tutti i giorni (la mattina in città, il pomeriggio nei sobborghi) passano i nostri addetti, con un itinerario preciso e verificabile, a fare pulizia. Sia chiaro, questo non risolverà mai del tutto un problema di educazione e civiltà: sono i cittadini, prima di tutto, a dover capire che la raccolta corretta dei rifiuti dipende anche da loro. La raccolta su strada prevede cassonetti ben distinti per l’indifferenziato, la plastica, il vetro, l’umido e così via. Eppure ancora c’è chi se ne frega, e butta l’immondizia a caso. E questo è un dato di costume, e di cultura ambientale, su cui lavorare.
Come?
Battendo diverse strade. Al comune di Alessandria abbiamo dato la piena disponibilità per fare la nostra parte all’interno del progetto Re Mida, che partirà a breve, e nell’ambito del quale ci occuperemo di ritirare, presso aziende del territorio, ogni settimana determinati scarti di lavorazione, che verranno ‘stoccati’ in un edificio già individuato, e poi riutilizzati. Ma soprattutto è decisivo lavorare con le scuole, ossia con i cittadini di domani. Amag lo sta già facendo, sul fronte acqua. E noi da settembre entreremo con nostri addetti all’interno delle scuole di Alessandria, per sensibilizzare bambini e ragazzi.
La raccolta differenziata è questione di sensibilità ambientale, d’accordo, ma anche di modelli organizzativi. Con il porta a porta si era arrivati al 65%, ora siamo intorno al 45%: un crollo. Si tornerà al porta a porta?
Quest’anno abbiamo in realtà altre priorità, in termini di razionalizzazione, riorganizzazione, e avvio di nuovi investimenti (è stato approvato un piano pluriennale che prevede di investire circa due milioni e mezzo di euro per acquisto di nuovi mezzi, cassonetti, cestini ecc), ma certamente la questione del porta a porta rimane importante, e in agenda. Anche là peraltro dove il servizio non è stato eliminato (ossia alcune vie del centro, e del Cristo) sono cambiati molti residenti, e occorrerà un nuovo percorso di sensibilizzazione sul tema.
E gli altri comuni del Consorzio? Non rischiano di fare un po’ la parte di tante Cenerentole, rispetto alla ‘grande’ Alessandria?
Proprio per scongiurare questo tipo di percezione, il Consorzio di Bacino ha istituito un ‘comitato di controllo analogo’, confrontandoci con il quale cercheremo di individuare punti di forza e di debolezza del nostro servizio, comune per comune: per capire cosa serve davvero, e come migliorare costantemente.
Una delle critiche ricorrenti che si facevano ad Amiu era di aver smesso di svolgere attività collaterali, ma importanti: dalla pulizia delle caditoie, agli spurghi….cambierete strada?
Abbiamo già invertito la rotta, ricominciando questo tipo di attività per ora a supporto della nostra capogruppo, Amag. Ma abbiamo un servizio spurghi già pienamente attivo, e i privati che ne avessero bisogno possono contattarci in qualsiasi momento. E già che ci siamo segnalo anche che abbiamo rimesso in attività una spazzatrice, seminuova, che giaceva inutilizzata da due o tre anni, e che ci consente di ripulire le vie del centro senza il minimo inquinamento, poiché funziona a batteria.
A proposito di rapporti ‘di filiera’ con Amag: è vero che alcuni ex dipendenti Amiu, del comparto amministrativo, ora sono passati di là?
Amag, come capogruppo, ha accentrato, per razionalizzarle, alcune attività sul fronte amministrazione, personale e contratti. Quindi diciamo di sì: 5 o 6 nostri dipendenti del comparto amministrativo lavorano fisicamente in Amag, anche se seguono sempre la nostra ‘partita’.
E con Aral, l’azienda che si occupa della gestione delle discariche, che rapporti avete? Finiranno anche loro nella Grande Amag?
(sorride, ndr) Questa è una domanda a cui davvero non posso rispondere io. Certamente noi ad oggi abbiamo con Aral un rapporto di forte collaborazione, e conferiamo lì i nostri rifiuti. L’evoluzione dello scenario lo scopriremo via via, nei prossimi mesi.
Presidente, ma chi è Claudio Perissinotto, e quanto guadagna per fare il presidente di Amag Ambiente? Sa che ormai è questo che i lettori vogliono sapere, prima di tutto il resto..
Sono un geometra iscritto all’albo, ho 45 anni, e una lunga esperienza professionale nel settore della cooperazione sociale. Come presidente di Amag Ambiente percepisco ben 20 mila euro lordi annui. E sto facendo il possibile per guadagnarmeli davvero.
Ettore Grassano