Noi non viviamo la vita: la consumiamo (Vicky Robin)
I tempi della giustizia in Italia sono biblici, alcuni accertamenti clinici o esami specialistici richiedono a volte mesi di attesa, certi uffici dove richiedere documenti sono aperti solo la mattina o magari solo alcuni giorni per poche ore. Nei giorni festivi giustamente non si lavora e quindi niente banca, poste, uffci pubblici etc….
Traduzione: aspettate con rassegnazione anni per avere una sentenza da un tribunale, mesi per sapere se siete malati, rischiando di tardare le terapie e quindi mettendo a rischio la vostra stessa vita, prendete ore di permesso dal lavoro o addirittura giorni di ferie per sbrigare pratiche burocratiche.
In compenso però potete acquistare peperoni, frullatori, maglioni e quant’altro ogni giorno dell’anno. Non vi pare che in tutto ciò ci sia qualche contraddizione? Non vi viene in mente che esista una regia che spinge a convincervi che i vostri bisogni siano lo shopping piuttosto che la salute? Vi hanno convinti della necessità di fare acquisti in ogni giorno dell’anno, mentre fino a solo 5 anni fa facevate la spesa doppia il prefestivo e andavate per negozi nelle domeniche di apertura straordinarie. Vivevate bene lo stesso? Credo proprio di sì.
Senza contare che tutto questo ha un costo: state creando generazioni di schiavi, sottoposti a contratti capestro da parte dei grandi gruppi commerciali che spesso (non sempre) sfruttano la mano d’opera imponendo condizioni al limite della legalità se non addirittura oltre, ben consci che il bisogno di lavorare è tanto e che quasi nessuno osa dire di no. Questo è il futuro che volete per i vostri figli? Non credo, ma lo state creando voi stessi, proprio voi che magari il venerdì pomeriggio lasciate l’ufficio e fino al lunedi ve lo dimenticate, mentre ragazzi per pochi euro non possono passare una festività in famiglia o, per chi è credente, santificare una festa.
Provate per un giorno, uno solo, a non fare acquisti,e dedicate il vostro tempo libero all’ozio, al giardinaggio, al sesso. Fate sport,un giro in campagna, visitate una città nuova, un luogo mai visto prima, incontrate gente, fate giocare i vostri figli all’aperto, scatenate la fantasia!! Chi oggi ha 50-60 anni o più sa bene che ci si poteva divertire uscendo con poche lire in tasca, fosse per scelta o forza maggiore poco importa: il tempo libero non veniva fagocitato dalla corsa agli acquisti. Quindi il 30 aprile fate la spesa, riponetela nella dispensa e il giorno dopo, se pioverà e non vorrete mettere il naso fuori da casa, tutto sarà pronto per una giornata in famiglia. E se mancano i peperoni? Sono certo che saprete inventarvi una ricetta nuova con quello che avrete a disposizione.
Nota: giorni fa ascolto un gruppo di persone parlare di una gita a Ferrara (città meravigliosa, ricca d’arte e di storia), chiedendo l’un l’altro di informarsi se quella domenica i negozi fossero aperti. Serve altro?
Diogene “il cane”