“Cinema e storie”: gli studenti del Nervi-Fermi con Alessandro D’Alatri

foto-convegno2

E’ giunto alla sua terza edizione “Cinema e storie”, convegno promosso dalle Edizioni Falsopiano e dall’Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Alessandria, in collaborazione con il Circolo del Cinema Adelio Ferrero, svoltosi giovedì 23 aprile nella splendida cornice della sala consiliare di Palazzo Ghilini.

Vi hanno partecipato le classi quarta e quinta del corso per Odontotecnici del nostro Istituto sempre  collaborativo e sensibile alle iniziative di carattere storico/culturale dell’ISRAL, come la presente, che apre la “Festa d’Aprile”, un modo per commemorare il 25 aprile, quest’anno in maniera più forte , per l’occasione del Settantesimo della Liberazione.

Conduttori Roberto Lasagna, direttore editoriale delle Edizioni Falsopiano e Luciana Ziruolo, direttore dell’ISRAL che, in qualità di voce narrante, ha presentato il programma del convegno e introdotto l’ospite della giornata, Alessandro D’Alatri, come un regista che ha saputo guardare il presente con una piccola lente, indagare aree di provincia con attenzione e consapevolezza storica. L’incontro con D’Alatri, ha aggiunto Lasagna introducendo il mondo poetico del regista, è un incontro con le immagini, è un regista che approfondisce, frequenta i luoghi, sperimenta, conosce bene gli ambienti pasoliniani di Roma, ha una vasta esperienza pubblicitaria ed un esordio  come attore bambino ne “Il giardino dei Finzi Contini” di Vittorio De Sica. E che il suo lavoro sia fitto di  esperienze nel cinema, nella pubblicità, nel teatro è stato ribadito dal regista stesso che ha definito il suo, un percorso di “Resistenza, come quello di tutti gli Italiani onesti…”, in particolare dei giovani italiani che ( ha sottolineato strappando un caloroso applauso ai nostri studenti) ha avuto modo di vedere impegnati all’estero.  Un lavoro condotto nel rispetto del pubblico, problema non da poco oggi, quando c’è disattenzione, mancanza di sensibilità per tutto ciò che è arte, poesia; per tutto il ‘900, ha sottolineato calorosamente d’Alatri, i poeti hanno urlato un’asfissia intellettuale, culturale, ma l’Italia è grande produttrice di cultura.

E’ paradossale essere studiati da altri e vergognarsi di essere “animali sentimentali” ed un popolo che  dimentica l’arte è destinato a scomparire: per questo ha definito il proprio lavoro  un lavoro di Resistenza.

Alla parola “Resistenza” Ignazio Senatore, critico cinematografico e psichiatra, ha voluto aggiungere la parola “Passione”commentando il lavoro di D’Alatri,  perché racconta storie non allo scopo di far soldi, ma per passione. Sono storie di giovani di fronte alla vita (Senza pelle), di fronte al matrimonio (Casomai), di fronte al mondo del lavoro (La febbre).

La pellicola “La febbre”, di cui sono state proiettate alcune scene, è stata oggetto di visione e analisi in classe da parte dei nostri studenti che hanno quindi potuto comprendere meglio e apprezzare il commento del regista, nonché interagire ponendo alcune domande, quando ha detto che essa riflette quei sogni da realizzare, quelle realtà con le quali ci si scontra ogni giorno, anche a scuola. Una tematica che rivela la particolare sensibilità nei confronti del mondo dei giovani di oggi, disattesi spesso nel conflitto con le generazioni adulte, e che D’Alatri definisce invece“fantastici”.

La seconda parte della mattinata è stata dedicata alla proiezione del documentario di L.Cavani “La donna nella Resistenza”, del 1965, straordinario documento sulle donne partigiane , commentato da D’Alatri e Francesca Brignoli, studiosa di L.Cavani e doveroso omaggio alla lotta di Liberazione.