SEL: “No alla concessione della cave alessandrine all’inutile Terzo Valico”

SEL, a tutti i livelli, ha recentemente ribadito la propria posizione sul Terzo Valico dei Giovi: è ora di mettere la parola fine a un’opera il cui scopo, con l’operato di Ercole Incalza e dei suoi sodali, si è dimostrato quello di procurare favori e lavori agli amici degli amici: il bene pubblico non sappiamo e, francamente, non crediamo.

Dopo il siluramento del ministro Lupi abbiamo accolto con speranza il discorso di insediamento al ministero delle infrastrutture di Graziano Delrio, secondo cui le vere grandi opere sono gli interventi sul dissesto idrogeologico, sulle scuole e sulla sanità, e che non ha fatto mancare un giudizio fortemente negativo sul meccanismo dei general contractor (proprio come il Cociv) sancito dalla “Legge Obiettivo” che egli ritiene da superare per tornare al buon senso e alla normalità. Per ora però non vediamo un effetto concreto di questi buoni propositi e viene confermato quasi per intero l’elenco di grandi opere ereditato dagli Incalza e Lupi vari. Ma con animo positivo vogliamo ancora attenderci dal neo-ministro un atto di coraggio.

Fra queste opere troviamo la più costosa di tutte per appagare insaziabili appetiti: il Terzo Valico. Un’opera che ristagna fra mille difficoltà. Ora non sanno più dove mettere il terriccio di scavo intriso, potenzialmente, di schiume inquinanti e di fibre d’amianto: l’Arpa infatti non ha mezzi sufficienti per effettuare controlli puntuali, ma solo a campione e a maglie larghe.

Tortona e Pozzolo non vogliono lo “smarino”. Per il momento con demenziale decisione viene messo nella discarica per rifiuti urbani di Novi Ligure. E poi? E poi il COCIV richiede alla Regione di metterlo nelle cave di Alessandria. Nella cava “Clara e Buona” posta in un meandro della Bormida non distante dalla confluenza dell’Orba ma soprattutto costituita da un grande lago comunicante con la falda acquifera dalla quale attinge l’acquedotto alessandrino tramite i pozzi Aulara. E nelle cave di Spinetta (Bolla e Guarasca). L’escavazione nella cava Bolla ha prodotto un grande lago anch’esso comunicante con la falda acquifera dalla quale attingono i pozzi Molinetto dell’acquedotto e soprattutto assai vicina alla più importante riserva idrica della Provincia di Alessandria.

Il Consiglio Comunale di Alessandria si è detto contrario alla trasformazione del nostro comune in pattumiera del Terzo Valico approvando con il voto della maggioranza consiliare l’ODG 12/2012  che: «..esprimiamo, se questi elementi (mancanza di opportunità logistiche per Alessandria e depauperamento dei collegamenti ferroviari) non si modificheranno, la CONTRARIETA’ ALL’OPERA …..». I due elementi non solo non sono stati modificati ma la situazione attuale per entrambi è ulteriormente peggiorata.

Riteniamo quindi che il comune di Alessandria tenendo opportunamente in conto il parere negativo espresso dall’Assessorato all’ambiente del Comune di Alessandria, e confermando la citata delibera del Consiglio Comunale, abbia con ciò gli elementi per elencare le molte criticità della richiesta di Cociv e per esprimere una valutazione di contrarietà alla concessione a Cociv delle cave alessandrine in occasione della conferenza dei servizi convocata alla Regione Piemonte per giovedì 23 aprile.

Sinistra Ecologia Libertà – Alessandria