Alla fine avevamo ragione noi già dal Consiglio Comunale del 2012. Ora davvero il re è nudo e gli alessandrini lo possono vedere.
La sentenza d’appello emessa dalla Corte dei Conti Piemontese ha scosso profondamente ad ogni livello Alessandria.
Come il M5S aveva dichiarato nel Luglio 2012 in Consiglio Comunale, attraverso i suoi tre rappresentanti, la sentenza stabilisce che il dissesto di Alessandria ha avuto origine negli anni precedenti la Giunta Fabbio, almeno nel 2005, non nel danno erariale derivante dal voto con cui l’allora maggioranza aveva approvato il bilancio consuntivo 2010 (voto per cuil’ex Sindaco Fabbio, Assessori e Consiglieri sono già stati sanzionati per danno erariale in base alla Sentenza di condanna n.6/2013 della stessa Corte dei Conti).
Resta comunque aperto il procedimento penale nei confronti dell’ex Sindaco Piercarlo Fabbio, dell’ex ragioniere capo Carlo Alberto Ravazzano e dell’ex assessore al Bilancio Luciano Vandone.
Il Movimento 5 Stelle e i suoi attivisti non possono che esprimere una grande amarezza di fronte al progressivo degrado di Alessandria, che inizia a sembrare irreversibile a cittadini e intere categorie economiche, professionali e sociali. Gli alessandrini sono ormai sfiancati da anni di un pessimo modo di gestire la cosa pubblica da parte di amministratori di centrosinistra e centrodestra. Un modo che non ha solo provocato ad Alessandria il dissesto economico, ma anche quello culturale e sociale.
La nuova Amministrazione Comunale appare ora, nel silenzio assordante degli esponenti della sua maggioranza, come quella che, anziché prendere in mano le redini di Alessandria per dimostrare di essere in grado di lavorare meglio dei predecessori e rimediare alle loro “colpevoli” mancanze nei confronti del bene pubblico, ha scelto invece la scorciatoia più facile. Scorciatoia che le ha consegnato la vittoria elettorale; un’insensata marcia trionfale consumata sulla pelle di fornitori rovinati, di cittadini gravemente impoveriti da un’economia nazionale e ancora di più locale che non riparte, gravati da oneri e balzelli ai massimi livelli. Tutto questo in assenza di un qualsiasi piano di programmazione economica convincente.
Tra le altre cose, la sentenza impone al Sindaco attuale di pagare le spese legali relative all’assistenza dei convenuti a giudizio nel procedimento, nella misura simbolica di 1500 euro (data la condizione di dissesto!).
A seguito di questa sentenza, chi vorrà veramente amministrare Alessandria, dovrà presentare progetti concreti e credibili, supportati da numeri certi ed idee chiare ed innovative. Il M5S, dal momento del suo insediamento in Comune, sta lavorando a fianco di chi ha scelto di vivere in questa città, assumendosi insieme agli alessandrini la responsabilità di dover lavorare in modo diverso e più efficace rispetto al passato. La condizione attuale è che, tutti noi, ci ritroviamo fra le mani una città stanca e impoverita, tartassati da tributi esagerati rispetto ai mediocri servizi forniti.
Movimento 5 Stelle Alessandria