Da Pellizza da Volpedo a Bistolfi, da Morando a Carrà, da Migliara a Morbelli: dal 2 maggio oltre 60 opere – dipinti, sculture, disegni – della collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria saranno finalmente esposte negli spazi di Palatium Vetus, restituiti al pubblico nel 2012 dopo il restauro di Gae Aulenti.
Con questa esposizione Alessandria si riscopre epicentro di fenomeni artistici e culturali dagli ultimi decenni del Settecento fino alla fine del Novecento e propone le opere di pittori e scultori legati al territorio per avervi gravitato culturalmente o per avervi avuto i natali. I soli nomi di Pellizza, Morbelli, Bistolfi e Carrà bastano a indicare un ruolo di primissimo piano nel dare vita ai movimenti più importanti e innovatori del panorama artistico.
Il peso di Pellizza da Volpedo e Morbelli nel delineare i contorni e nel segnare da protagonisti la sintassi del Divisionismo; il contributo di Bistolfi alla scultura simbolista, di cui si può definire il massimo esponente e il determinante ruolo di Carrà nella definizione teorica e nello sviluppo del futurismo così come della pittura metafisica e sul finire degli anni ‘20 nel “ritorno all’ordine”, ovvero alla riscoperta della purezza formale tipica del rinascimento italiano, alla ricerca di atmosfere arcaiche e a immagini senza tempo: siamo di fronte a una sequenza di fatti attraverso i quali si configura una felice congiunzione che poche altre città di provincia possono vantare. Senza dimenticare Migliara, vedutista tra i più raffinati in quella stagione che di poco seguì quella dei Canaletto e dei Bellotto.
In questo humus i semi generosamente lanciati dai più grandi hanno germogliato, in una stagione per molti versi irripetuta. Accanto a queste figure di primissimo piano, hanno avuto i natali ad Alessandria molti artisti che, in una dimensione più circoscritta, hanno colto e assimilato l’eredità dei loro maestri e capiscuola. Tra questi Morando e Caffassi, ma soprattutto a Bozzetti il cui peso nella storia dell’incisione italiana è forse ancora in parte da valutare in tutta la sua importanza. Questi sono gli artisti che hanno rappresentato Alessandria nelle grandi esposizioni come la Biennale di Venezia o che, come Luigi Onetti, hanno saputo raccontare il paesaggio del Monferrato con stilemi ancora oggi ineguagliati, o come Barabino, che ha avuto la forza di ricevere l’eccezionale eredità del suo maestro Giuseppe Pellizza.
Un’ultima selezione di opere è dedicata alla storica battaglia napoleonica di Marengo, dove si fondono una visione puntuale delle battaglie, la descrizione del paesaggio piemontese e gli eroismi di anonimi militari.
La Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria ha scelto di privilegiare proprio questi autori nel definire le linee della propria collezione. L’acquisizione di opere di artisti legati al territorio è stato un impegno che ha consentito di riportare a casa veri capolavori, che per la prima volta vengono esposti in maniera corale, con un allestimento che permette al visitatore di scorgere inediti rispecchiamenti, di stabilire confronti e suggerire rimandi. Aggirarsi tra i quadri di questa esposizione consente un progressivo avvicinamento a quel non ben definito genius loci di cui è tempo di acquisire piena consapevolezza.
L’esposizione è realizzata e curata da Palazzo del Governatore, società strumentale della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, in collaborazione con Civita per i servizi di accoglienza e la comunicazione. Si avvarrà di un bookshop dove saranno in vendita prodotti editoriali inerenti l’esposizione e il territorio, il cui ricavo sarà in parte devoluto a favore della Fondazione Solidal onlus; saranno disponibili inoltre audioguide a noleggio e visite guidate su prenotazione, che si estenderanno anche a Palatium Vetus.