La mostra dedicata a Tamara De Lempicka a Torino – Palazzo Chiablese
La sua è stata una vita priva di normalità, caratterizzata da un nomadismo esistenziale che ha determinato e soverchiato la sua attività artistica. Quando si parla di Tamara de Lempicka il riferimento alla trasgressione e al glamour è d’obbligo, ma non si può fare a meno di dimenticare la complessità e la qualità della sua arte.
Torino rende omaggio attraverso una grande mostra che si svolge a Palazzo Chiablese alla celebre pittrice icona dell’art deco, riuscendo a coniugare un’ampia documentazione fotografica dell’esistenza turbolenta di Tamara alla presentazione di opere importanti ma non troppo celebrate.
Tamara visse in due continenti, rese pubblica la sua omosessualità, due matrimoni le conferirono due titoli nobiliari, fu artista ed indossatrice, russa ‘bianca’ e amica del KGB. Frequentò ebrei e spie naziste. Fu una ‘mammina cara’ ma lasciò una parte del suo patrimonio ad un orfanotrofio. Poliglotta e cosmopolita, amò i colpi di scena fino all’ultimo. Decise infatti di far spargere le sue ceneri sulla cima di un vulcano in Messico, dove morì nel 1980.
Venuta al mondo intorno al 1898, la De Lempicka non ebbe mai data e luogo di nascita certi.
La bella mostra promossa dal Comune di Torino ed organizzata in collaborazione con 24 Ore cultura, curata da Gioia Mori, ricostruisce attentamente il puzzle della vita dell’artista, anche se Tamara stessa fin dall’inizio mescola le carte, circondandosi di un’aura di mistero che rende la sua biografia leggendaria, incerta ed affascinante.
Figlia di una polacca benestante e di un russo cosmopolita è destinata a trovare il successo a Parigi e la stabilità negli Stati Uniti.
Per capire chi è veramente Tamara basta guardare ‘negli occhi’ una delle sue opere piu’ celebri, esposte in mostra, il ritratto de ‘La ragazza in verde’ (1930-31). Il quadro è famoso, lo stile inconfondibile, il verde è uno dei suoi colori preferiti, freddo e ammaliante, usato anche per il suo autoritratto mentre guida una Bugatti, un concentrato di glamour e seduzione ad altissimo livello, che fu anche una delle più celebri copertine della rivista DIE DAME.
Lasciata la Russia della Rivoluzione l’artista approdò in Europa e, bisognosa di frequentare i salotti ‘giusti’, si dedicò totalmente all’arte trascorrendo anche otto ore al giorno sulle tele. Osservò, assorbì e rielaborò, frequentando il salotto buono di Bianca Bellincioni, moglie di Ricordi e soprano, nonché attrice. Si legò al conte Emanuele Castelbarco, che organizzò una delle prime personali della pittrice.
Il grande successo arrivò nel clima effervescente di Parigi, con le belle opere che ritraggono la figlia Kizette, una delle sue modelle preferite. In mostra possiamo osservare Kizette al balcone (1927) e Comunicanda (1928).
Bellissimo anche ‘Le confidenze’ (1928), dove le due amiche protagoniste della tela si raccontano segreti e pettegolezzi. Si avverte il bisbiglio, l’arrivo di una risata, un’intimità da celebrare. E’ un’opera che cattura e colpisce, quasi più di un nudo.
Vi sono anche le bellissime tele dedicate alla moda che evocano passerelle, luci, modelli. Ne fa parte il celebre ‘Ritratto di madame Pierrot’ (1931-32), dove Ira Pierrot, una delle tante amanti di Tamara, venne ritratta in bianco e rosso con un grande mazzo di calle. Negli anni trenta la moda irruppe prepotente nei dipinti della Lempicka. Gli abiti sono tuttora infatti identificabili con le creazioni di grandi case di moda di quel tempo; i modelli furono scelti da Tamara per rendere attuali e comunicativi i codici artistici ripresi dall’arte antica. Gli accordi cromatici sono sofisticati e rendono i dipinti di Tamara rappresentativi dell’eleganza degli Anni Venti e Trenta.
Vi è infine la stanza dedicata al Nudo, la più forte, la più potente. Si avverte la tensione, il fluire lascivo di geometrie ammiccanti sui corpi statuari delle modelle. Bellissimo ‘Prospettiva’ (Le due amiche) del 1923 ed i ritratti sensuali e sfrontatamente nudi della Bella Rafaela. Tamara De Lempicka, legata fortemente allo stile dell’art Deco, è comunque viva e tuttora di moda attraverso i suoi dipinti, in particolare in quelli legati al tema della passione.
Il suo gusto per la provocazione, l’energia, l’incessante vitalità (pur se incline alle depressioni) la rendono ancora attualissima ed accattivante, sempre bella ed attraente nelle sue espressioni figurative, quindi tuttora tra noi, interprete e testimone di stile e buon gusto.