Il senso della Pasqua [Il Flessibile]

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di Dario B. Caruso

Ogni anno si ripresenta.
Puntuale.
Come la cartella delle tasse, come il sole del mattino, come il vistoso brufolo sulla fronte dell’adolescente.
La Settimana Santa.
Poche ore fa ho festeggiato la Pasqua con serenità e letizia, forse con inferiore senso strettamente religioso ma consapevole che “passare oltre” vuol dire anche “passare il testimone” senza paura che il testimone sia in mani sbagliate.

Ho attraversato questo periodo Pasquale con almeno tre certezze professionali.
La prima è la consapevolezza della mia piccola forza che racchiude in sé voglia di grandi progetti futuri, imminenti e a media e lunga scadenza.
Le altre certezze hanno due nomi: Marco Pizzorno e Diego Beltrame, due ragazzi diversi fra loro e differenti da me ma umanamente comuni.
Sono due allievi – ormai ottimi colleghi – che riconosco come epigoni del mio lavoro, rappresentano la sicurezza di continuità con un pizzico in più.
Di questi tempi non è poco.

beltrame_pizzornoMarco è tenace e sanguigno, musicalmente completo, tecnicamente agile, un pizzico brontolone laddove brontolare spesso sta a significare ricerca della precisione.
Dirige brillantemente “Il Manipolo della Musica” e cura con devozione e dedizione i suoi allievi.
Diego è curioso e calcolatore, musicalmente raffinato, tecnicamente meticoloso, apparentemente distaccato laddove distaccato sta a significare acuto osservatore.
Segue amorevolmente i suoi allievi e riesce a far convivere l’ingegnere e il chitarrista che sono in lui.
Mitici!

Vale la pena vivere una vita all’insegna della musica e della didattica se questi sono i risultati.
Per tacere dell’affetto dei numerosi allievi e collaboratori che mi circondano.
Per queste ragioni passo oltre, con l’occhio rivolto alle prossime Pasque, ogni anno puntuali come le delusioni che si dimenticano.
E restano i successi.
Ad maiora!