Ladri e ladroni

Patrucco Giancarlodi Giancarlo Patrucco
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L’altra sera, parlando di quote latte, il telegiornale è tornato sulla vecchia e triste storia delle multe inflitte al nostro Paese dalla CEE. Multe per miliardi di euro, dovute a una serie di allevatori (spalleggiati dalla Lega Nord), che si sono semplicemente rifiutati di pagarle. Al telegiornale hanno fatto i conti: pare che questo affaire sia costato 75 euro a ognuno di noi contribuenti. Come dire che uno dei bonus mensili di Renzi – i famosi 80 euro – se n’è andato in “spese impreviste”. Per chi il bonus l’ha preso, perché tutti quelli che non l’hanno avuto ci hanno rimesso soldi freschi.

Allora, mi è venuta in mente la famosa frase di Berlusconi, quella che ormai è passata alla storia: “Non metteremo mai le mani nelle tasche degli italiani.” Beh, bisogna ammettere che sarebbe stata comunque un’impresa difficile, visto l’affollamento “manesco” di questi anni. Mani di politici compiacenti, di dirigenti pubblici rapaci, di imprenditori disonesti, di canagliume vario. Si stima che la corruzione in Italia arrivi alla bella cifra di 60 miliardi di euro. Dividete per 60 milioni di abitanti e avrete 1.000 euro all’anno che svolazzano dalle nostre tasche, centenari e lattanti inclusi. Anche qui, per chi lo prende, più o meno l’intero ammontare del bonus annuale renziano. Triste prospettiva, quella di ricevere un bonus che vuole migliorarti la vita e basta solo a ripianare un saccheggio.

A casa fai la cresta su tutto. Porti i vestiti che hai finché cascano a pezzi. Giri i supermercatiQuote latte 2 tenendo in mano i depliant delle offerte: qui compro la frutta, lì compro i detersivi, dall’altra parte i surgelati e dall’altra parte ancora la pasta col sugo di condimento. A volte, quando è la giornata degli over 60 (o 65), ti porti dietro il nonno. Non puoi buttar via un 10% di sconto e non puoi buttar via il nonno. Spesso è con la sua pensione che si mangia.
Eviti di pensare a una vacanza, a un pranzo in trattoria, a cambiare la macchina. Spesso ti trovi davanti a scelte difficili: pago la rata del condominio o quella del riscaldamento? Pago il bollo o pago il canone? Primus sopravvivere, deinde vivere. Tradotto in parole povere, vuol dire che prima devo mangiare, poi assicurarmi un ricovero decente dove stare al caldo. Il resto, compreso il medico e il dentista, verrà. Se ci sono ancora soldi, altrimenti non verrà. Ci si arrangia col fai da te.

Intanto, ogni giorno il telegiornale ci porta in casa la nostra razione di rapine. E’ un campionario capace di far impallidire qualunque vecchio trascorso, “Mani pulite” compreso. Allora, si trattava generalmente di imprenditori che foraggiavano politici per ottenere favori compiacenti. Oggi, ci troviamo davanti a un intrico di politici, amministratori pubblici, alti funzionari, galoppini, prestanome, rappresentanti di cosche malavitose e di finanzieri d’assalto. Il nome che più campeggia sui giornali è “mafia”, per dire dei rapporti mafiosi che legano quasi sempre questi soggetti.

Non mancano reati odiosi. Pensate a quel che viene imputato al sindaco di Santa Marina di Salina, Comune delle Eolie: peculato, per essersi appropriato dei risparmi di due donne anziane non autosufficienti. Quando venne il momento di trasferirle in un ricovero, non riscontrandosi parenti, la Polizia Municipale effettuò un sopralluogo nella casa, trovando circa 37.000 euro. Poi chiuse l’abitazione e consegnò al sindaco chiave e soldi.
Al sindaco, badate bene, cioè a quella figura istituzionale eletta dai cittadini per amministrarli, tutetarli assicurare il bene di tutti. E, secondo l’accusa, cosa fa questo sindaco? Al momento di rimettere quanto ricevuto all’amministratore di sostegno nominato dal tribunale, consegna 6.000 euro. Gli altri, complice un trasloco, non li trova più.
Corrispondesse al vero l’imputazione, saremmo davanti al campione dei ladroni 2015.

La cosa più mirabolante, però, di fronte a scempi di questo genere, è l’atteggiamento della nostra classe politica. Abbiamo appena assistito a un balletto vergognoso in Parlamento, sul disegno di legge per l’inasprimento delle pene relative ai reati di corruzione. Non abbiamo notizie di una revisione normativa che permetta una vera lotta all’evasione. Da qualche parte dev’esserci una proposta complessiva di riforma della Pubblica Amministrazione, ma le notizie sono per il momento vaghe e contrastanti.
In compenso, sappiamo tutto sugli avvicendamenti di governo, sulle coalizioni per le prossime regionali, sulle posizioni di gruppi gruppetti e gruppettini a destra a sinistra e al centro. Ma i dati che sforna l’Istat sono impietosi. Anche nel 2013, l’80% dell’Irpef è stata versata dai contribuenti a reddito fisso, dipendenti e pensionati. L’ennesimo contributo ai ladri.