Con una delegazione di imprenditori anche Confindustria Alessandria ha partecipato al convegno biennale nazionale della Piccola Industria di Confindustria, svoltosi a Venezia nei giorni scorsi, che ha dibattuto sul tema “Il Rinascimento è l’impresa. Per una nuova economia della trasformazione”.
Ha guidato il gruppo alessandrino Tiziano Maino, Presidente della Piccola Industria di Confindustria Alessandria e Vice Presidente regionale della Piccola Industria di Confindustria Piemonte, con delega a Credito, Finanza e Confidi.
Internazionalizzazione, finanza, innovazione e spazio ai giovani talenti sono le quattro priorità per tornare ad una economia della crescita in Italia, che Alberto Baban, Presidente nazionale della Piccola Industria di Confindustria ha evidenziato al convegno, ed occorre un patto Stato-cittadini, nel quale tutti siano attori attivi, per realizzare un nuovo Rinascimento. Oggi i fattori di maggiore svantaggio dell’economia risiedono nei ritardi, nelle lentezze e negli sprechi pubblici che costano 485 miliardi al Paese, vale a dire il 30 per cento del Pil (prodotto interno lordo). Il piano straordinario del governo per il Made in Italy è positivo, ma si deve ulteriormente accelerare per riportare al centro l’impresa ed i suoi valori, ed in particolare la piccola e media impresa italiana, che è motore di crescita ed esempio di competitività nel mondo.
Messaggi, questi, condivisi anche dagli imprenditori alessandrini.
A livello locale, sul capitolo del credito e della finanza Tiziano Maino aggiunge alcune considerazioni: “Il Qe (quantitave easing) deciso della Banca Centrale Europea può aiutare le imprese, ma il sistema bancario – sottolinea Maino – deve valorizzare il merito di credito. È un percorso che dobbiamo fare insieme (positivo, ad esempio il recente accordo siglato su scala nazionale tra Confindustria Piccola Industria e Intesa Sanpaolo, che destina complessivamente un plafond di 1,1 miliardi di euro alle PMI piemontesi) e che richiede ulteriori sforzi, per permettere di valutare in modo sempre più accurato il merito creditizio delle imprese, specie le PMI, che operano per la crescita innovando, competendo sui mercati, sempre più qualificando il proprio personale. Ancora – aggiunge Tiziano Maino – deve essere ridefinito il ruolo dei Confidi, non più banche minori di fatto, ma strumento efficace per liberare ulteriori risorse creditizie a beneficio del sistema delle imprese.”