Il video è capovolto, poichè chi lo ha girato stamane evidentemente era più preccupato della nube di aria pura che della qualità del filmato, questo è comprensibile.
Ovviamente, ma è scontato dirlo, tutto è sotto controllo e dunque nulla di pericoloso è stato rilasciato in atmosfera, come sempre del resto!!
Voglio permettermi tuttavia, di fare una piccola considerazione strettamente personale.
Questa mattina, al momento dell’evento sono stato avvisato dalla mia vicina di casa, la quale in lacrime mi ha telefonato dicendomi: “Giancarlo, sono a casa con i bambini piccoli, brucia tutto, ho paura …aiutami tu, ….dimmi cosa devo fare?”
Anche mia mamma che di anni ne ha ben ottanta, si è spaventata vedendo quelle fiamme e quello scoppio, così come sono rimasto stupito anch’io il 10 luglio scorso quando ho visto in diretta alle 2 del mattino la deflagrazione di un impianto del polo chimico.
E’ normale tutto questo? No!
A quel tempo, avevo fatto rilevare a chi di dovere, che a Spinetta il PEE (Piano di emergenza esterno) che dovrebbe fare il Prefetto d’intesa con Regione ed Enti locali, non viene più comunicato ed illustrato alla popolazione dal 2002, quando invece la legge dispone che l’obbligo sia almeno triennale, ovvero quando si manifestino variazioni sul tipo di produzioni effettuate.
Inoltre la D.G.R. 3 OTTOBRE 2005 n.34-978 prevede al punto c) che il piano debba essere elaborato allo scopo di controllare e circoscrivere gli incidenti….., mettere in atto le misure necessarie per proteggere l’uomo, l’ambiente. etc….., informare adeguatamente la popolazione…., etc.
Anche il D.P.C.M. 25 febbraio 2005, cioè le linee guida per la pianificazione del’emergenza esterna degli stabilimenti industriali a rischio di incdente rilevante, mi pare dica qualcosa di simile.
Oggi su Facebook tanti dipendenti quasi lobotomizzati, a minimizzare l’accaduto, peraltro con una aggressività particolare nei confronti di chi poneva questioni e dubbi sull’incidente, ma questo è fisiologico poichè la paura di perdere il posto di lavoro è più forte rispetto ad un ragionamento onesto e critico sulla sicurezza.
Bene….in conclusione mi domando, ma se quel pilota depresso della Germanwings (anche lui, guarda caso, terrorizzato dalla possibilità di perdere il posto di lavoro) anzichè immolarsi sulle Alpi francesi avesse scelto, aggiungendo solo 10-12 minuti di volo alla rotta prestabilita, uno stabilimento chimico o una raffineria per moltiplicare gli effetti del suo disegno diabolico e paranoico, il nostro piano di emergenza esterno, che tutti gli spinettesi conoscono come il “padre nostro”, cosa avrebbe previsto per quel tipo di scenario?
I mezzi di soccorso sarebbero stati sufficienti?
La gente sarebbe stata preparata ad un evento catastrofico di quel tipo, ancorchè inimmaginabile? La popolazione sarebbe stata in condizione di autoproteggersi sin dai primi minuti senza andare nel panico?
Trent’anni or sono, quando studiavo da geometra, il nostro professore di costruzioni quando ci insegnava a calcolare le travi di cemento armato, ci diceva : “ragazzi mettetevi sempre nella condizione più sfavorevole”.
Chiamalo stupido….
Giancarlo Pozzi
residente a Spinetta Marengo