I tempi della politica non sono compatibili con l’aumento dei disoccupati, dei giovani esclusi dal lavoro, dei nuovi poveri. Dopo sette anni di crisi servono risposte certe, immediate e concrete. Il rischio è alimentare il conflitto sociale che è già a livelli di guardia. La crescita deve ripartire. La Cisl ritiene necessario il rafforzamento dei redditi dei lavoratori e dei pensionati e la ripresa dei consumi e della crescita. Per questi motivi offre il suo contributo fattivo con un PROGETTO DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE che spinga il Governo ad adottare una riforma del sistema fiscale per cambiare il Paese.
BONUS 1.000 EURO. La Cisl propone l’introduzione di un bonus di mille euro annui per tutti i contribuenti con un reddito individuale fino a 40 mila euro e un bonus di ammontare ridotto e via via decrescente per chi ha redditi compresi fra 40 e 50 mila euro.
Se i beneficiari del bonus degli 80 euro ammontano a 9,8 milioni circa, a godere del bonus proposto dal sindacato sarebbero 38,5 milioni.
L’estensione dell’ambito dei destinatari dell’attuale bonus fiscale di 80 euro in particolare prevede l’erogazione anche ai pensionati, ai lavoratori autonomi e agli “incapienti”.
NUOVO ASSEGNO FAMILIARE. Introdurre un nuovo strumento di intervento che superi, accorpandoli, gli attuali assegni familiari e le detrazioni per i figli (minorenni) e per il coniuge a carico, attraverso un nuovo sistema di detrazioni di imposta (Nuovo assegno familiare) che si alzi al crescere dei carichi familiari e si riduca all’aumentare del reddito.
FISCALITA’ LOCALE AL SERVIZIO DEL CITTADINO. Adottare una nuova regolazione delle imposte e tasse locali che preveda un tetto complessivo di tassazione, collegando piu’ chiaramente cio’ che si paga alla fruizione dei servizi sul territorio. All’aumentare della fiscalita’ locale il cittadino deve ottenere una corrispondente riduzione del prelievo fiscale nazionale. La futura Local tax deve vedere l’esenzione della tassazione sulla proprieta’ della prima casa di abitazione, cosi’ come avviene attualmente per l’Imu e modulare i tributi in relazione all’effettiva fruizione dei servizi (ad esempio, la Tari andrebbe basata sulla produzione dei rifiuti, anziche’ sulla superfice dell’immobile).
UNA IMPOSTA SULLA GRANDE RICCHEZZA NETTA. Varare una imposta ordinaria sulla grande ricchezza netta che cresca al crescere della ricchezza mobiliare e immobiliare complessiva, con l’esenzione totale sugli imponibili delle famiglie fino a 500.000 euro di ricchezza, con l’esclusione da tale computo della prima casa di abitazione e dei titoli di Stato. L’imposta andrebbe a colpire l’ammontare complessivo dei valori mobiliari ed immobiliari con aliquote crescenti su diversi scaglioni di valore, dai 500 mila euro in su, con aliquota massima per gli scaglioni di ricchezza superiori al milione di euro.
RIDURRE L’EVASIONE FISCALE. Rafforzare le sanzioni amministrative e penali, aumentare i controlli, migliorare la tracciabilità dei pagamenti e l’utilizzo delle carte di credito (senza costi aggiuntivi per le famiglie). Introdurre meccanismi di contrasto di interesse che consentano a chi compra di portare in detrazione la relativa spesa, facendo emergere il fatturato oggi occultato. Secondo i calcoli della Cisl, l’insieme delle misure avrebbe un costo di circa 39 miliardi: risorse che potrebbero essere trovate dai fondi destinati al bonus per gli 80 euro, dalla imposta patrimoniale, dalla lotta all’evasione, da una revisione delle agevolazioni fiscali, dalla rimodulazione degli assegni familiari e dalle nuove misure di contrasto di interesse.
E’ possibile conoscere nel dettaglio le proposte della Cisl e scaricare il testo del progetto di legge visitando il sito www.fisco.cisl.it