Nel 2014, in provincia di Alessandria, sono nate 2719 nuove imprese e ne sono cessate 2749. Il saldo fra iscrizioni e cessazioni è pertanto lievemente negativo: -30 imprese, dato che porta a 44.766 lo stock di imprese registrate a fine dicembre 2014.
Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si concretizza in un tasso di crescita rispetto al 2013 di -0,07%, un dato di sostanziale stabilità che segna comunque un lieve miglioramento rispetto al 2013 (-1,61%). -0,07% è un dato inferiore alla media nazionale (+0,51%3) ma superiore alla media piemontese (-0,44%), e colloca Alessandria in seconda posizione dopo Novara (+0,44%).
“A fronte di una sofferenza trasversale a tutti i settori, il dato interessante riguarda le società di capitali: registrano dinamiche positive da anni”, commenta Gian Paolo Coscia, Presidente della Camera di Commercio di Alessandria. “Il tessuto imprenditoriale, non solo locale, sta mutando: le imprese si fanno più strutturate, il carattere personale tende a porsi in secondo piano rispetto all’elemento del capitale. A mio parere si tratta di un dato positivo, perché significa che le nostre imprese stanno evolvendo, cercando una misura nuova, un vestito più adatto all’economia del ventunesimo secolo. Penso che sia positivo perché credo che questo fenomeno stia avvenendo tenendo comunque ben saldo il tradizionale carattere personale, artigianale, sarto-riale dell’imprenditore italiano. Si tratta semplicemente di una forma nuova per un’anima antica, che è ciò di cui hanno bisogno le nostre imprese e che deve pertanto essere la filosofia che guida anche la riforma del sistema delle Camere di Commercio, visto lo stretto legame che gli enti camerali hanno con le aziende del proprio territorio. Victor Hugo diceva che la tradizione è fatta di radici, con frutti e fiori nuovi ogni primavera. Ecco, io credo in questo, in una tradizione che sa rinnovarsi mantenendo la propria natura”.
Analisi per classe di natura giuridica
Dall’analisi per classe di natura giuridica rispetto al 2013, emerge una crescita in egual misura delle società di capitali (+2,84%) e di “altre forme” (+2,89%), a fronte di un lieve calo delle società di persone (-0,90%) e delle imprese individuali (-0,69%).
Questi dati vanno letti tenendo a mente che imprese individuali e società di persone rappresentano insieme l’81% delle imprese provinciali, mentre le società di capitali rappresentano il 17% e “altre forme” il 2%.
E’ da segnalare, comunque, un dato: le società di capitali sono da tempo in continua crescita, e questo avviene a livello locale, regionale, nazionale. Unioncamere spiega così il fenomeno: “Il dato conferma un orientamento ormai consolidato tra i neo-imprenditori italiani che, per affrontare il mercato, si affidano sempre più spesso a formule organizzative più “robuste” e strutturate. Non solo perché più capaci di intercettare gli incentivi pubblici opportunamente messi a loro disposizione, ma soprattutto perché la società di capitali si presta ad essere più attrattiva rispetto a nuovi investitori e, dunque, a consentire un percorso di crescita all’idea di business”.
Analisi per settore
Dall’analisi dei dati per settore rispetto al 2013, emerge una negatività diffusa: agricoltura (-3,79%) e industria (-2,69%) registrano i dati più negativi, analogamente a quanto avviene su scala nazionale. Seguono turismo (-2,12%), commercio (-1,79%), altri servizi (-0,95%), costruzioni (-0,73%).
Netta crescita delle imprese non classificate (+48,72%): ottima performance e causa determinante della stabilità (altrimenti negatività) complessiva registrata nel 2014, ma consideriamo la bassa incidenza dimensionale di questo settore (rappresenta il 4% della totalità delle imprese, il gruppo meno consistente).
Nel quarto trimestre 2014 produzione industriale a +0,7%
Intanto, e in parallelo, l’indice della produzione industriale nel quarto trimestre 2014 registra +0,7% rispetto a un anno fa (quarto trimestre 2013). Il dato è inferiore alla media piemontese (+2,1%).
In ragione d’anno, il dato provinciale registra -0,3%; il dato regionale segna +3%.
Questa è la sintesi di quanto emerge dalla 173ª indagine congiunturale sull’industria manifatturiera realizzata da Unioncamere Piemonte in collaborazione con gli uffici Studi delle Camere di Commercio piemontesi. La rilevazione ha coinvolto 159 imprese industriali della provincia di Alessandria, per un numero complessivo di 6.447 addetti e un fatturato complessivo di 1,9 miliardi di euro (€ 1.981.394.603).
“A fine anno, la produzione industriale si mantiene su un livello di crescita moderata che, letta insieme al dato sulla crescita media annuale, dà vita a una situazione di sostanziale stabilità”, commenta Gian Paolo Coscia, Presidente della Camera di Commercio di Alessandria. “Gli ordinativi interni faticano a riprendersi (cinque su otto province del Piemonte registrano dati negativi) e come è ormai noto sono le dinamiche sull’estero a mantenere una certa compattezza della nostra congiuntura. Il buon segnale complessivo della micro-impresa e il discreto andamento generale della produzione per settore sono, a fronte della struttura del nostro tessuto industriale, fattori importanti e di buon auspicio. Manca ancora la ripresa interna. E’ innegabile che sia questo il fulcro per ripartire. Confidiamo nella positività degli indicatori globali e nella capacità d’impulso delle recenti riforme. Da parte nostra stiamo ragionando an-cora e sempre di più in termini di servizi per le imprese, di rapidità di esecuzione, di autoriforma, per continuare a dare come sempre il nostro contributo all’economia alessandrina”.