1) Agli abitanti di Spinetta Marengo, sfortunati cittadini residenti su un territorio appartenente alla “città che non va”: Alessandria. In questo sobborgo non ci abiterei neanche se fossi obbligata con la minaccia di un super bazooka M20 puntato dietro la mia schiena. Un sobborgo trascurato in toto da anni. Aria, acqua, terreno di cui poco si sa perché di certezze ne vengono date poco, il Rio Lovassina che puntualmente fa visita fra le case con le sue acque inquinate tossiche, viabilità gravemente trascurata da decenni. A questo aggiungiamo una strada malridotta che a quelli del Comune “piace” definire “vicinale”, la Stortigliona. Questa strada, se fosse minimamente tenuta in ordine potrebbe essere una scorciatoia per molti, e consentire di evitare traffico ed ingorghi. Tutti sanno che via della Stortigliona non è adibita ad esclusivo uso di privati, ma è strada “vicinale pubblica” giacchè è soggetta al passaggio non solo dei privati ma anche di chiunque altro abbia interesse ad usarla essendo una strada aperta, idonea a mettere in comunicazione tra loro tronchi di strade ordinarie, centri o case rurali, quindi una strada volendo di interesse generale e di uso pubblico, e lo evidenzia il passaggio continuo dei camion che si recano nelle varie cave nella zona. Gli spinettesi periodicamente lamentano tutta la trascuratezza del luogo dove risiedono, non ne possono più ma nessuno fra chi di dovere li ascolta davvero. A mio parere è da troppo tempo che sopportano, ed è sbagliato: dovrebbero reagire e ci sono diversi modi per farlo. Un esempio? Ad ogni elezione tutti i residenti aventi diritto al voto potrebbero far verbalizzare il non voto, e c’è un modo legale per farlo: “NON VOTO PERCHE’ NON MI SENTO RAPPRESENTATO DA NESSUNO” . Non è istigazione al non voto ma la politica che vuole? La botte piena e la moglie ubriaca?
Voto: 8
2) Ai vari Incalza frutto della disastrosa Legge Bassanini che potrebbero essere posizionati nei vari enti istituzionali: Stato centrale/Regioni/Province/Comuni ed Enti di Stato e parastato istituiti per le necessità del paese. Non intendo farne di “tutta l’erba un fascio”, ma i fatti di cronaca ci portano ogni giorno a conoscenza del marcio e della corruzione che diventa fisiologica nel gestire il bene pubblico. Ercole Incalza al momento è l’ennesimo ed ultimo potentissimo ed inaffondabile (almeno fino a ieri) di una lunga serie di funzionari dello Stato di alto livello e di grande potere: è stato preso con “mani e piedi super affondati in una mastella di marmellata”. A differenza dei politici che ci mettono la faccia e che cambiano perché sono i cittadini a premiarli o bocciarli (non sempre ci azzeccano) con il voto elettivo, loro i burocrati, i tecnocrati restano sempre. Nomi e volti ignoti ai più che agiscono nelle segrete stanze, dove l’occhio del cittadino non entra. Sono i capi di gabinetto, i direttori generali e sono gli intoccabili, alta burocrazia superpagata che governa i destini del nostro Paese e dei nostri territori: paragonabili ad un partito invisibile che tiene “per le palle” la casta. Oggi con i mezzi di comunicazione tanto si viene comunque a sapere, e non vi è dubbio che questo dovrebbe essere uno dei cancri da estirpare dal corpo dello stato, se si vuole ridare salute democratica al nostro paese. Ma è compito della politica e del parlamento, che grazie alle sue inefficienze ha permesso che si insinuasse poco a poco questa forma di regime pari ad un’oligarchia. I vari “Incalza”, quelli che macchiandosi di reato di corruzione e ruberie nella Pubblica Amministrazione a qualsiasi livello di ente ammnistrativo, quando vengono beccati dovrebbero avere pene pesanti perché hanno commesso un reato aggravante essendo un danno non verso una persona, ma di tutti i contribuenti di una nazione.
Voto: 2
3) A tutte le Forze dell’Ordine, e in special modo a quelle che operano sul territorio alessandrino, impegnate ogni giorno nel tentativo di difendere persone e cose nonostante ‘tagli’ costanti a risorse e mezzi, e leggi che sono un vero schiaffo non solo ai cittadini onesti ma anche a questi uomini di Stato che rischiano la vita per uno stipendio per niente idoneo al pericoloso lavoro che sono chiamati a svolgere. Questa pagella mi è stata fortemente richiesta dagli affezionati di questa mia piccola rubrica, preoccupati della delinquenza che si sta radicando sempre più pesantemente in questa ormai disordinata città. La sensazione è di essere stati abbandonati a un destino di timori, e di perdita di libertà individuale. Forse certe autorità non se ne rendono neppure conto perché le “caste”, le “cricche”, le “cosche” e i “sistemi criminali” sono protetti più dei cittadini comuni, seri, onesti ed operosi. Timore ad uscire di casa, timore a stare in casa, evitare di portare al collo anche una piccola catenina d’oro…e non è esagerazione. Se vieni derubato, se ti entrano in casa le leggi non sono dalla parte del cittadino violato costretto a subire e mai reagire, altrimenti la vittima passa dalla parte del torto: e questo vale anche per le nostre povere forze dell’ordine, che devono farsi ammazzare e lo Stato non gli dirà neppure grazie. Già, le leggi: la prescrizione buona per i furbi, ed ora la depenalizzazione. Molti non sanno che questo “bravo” governo ha da poco approvato la non punibilità di una serie infinita di reati definiti minori: non saranno più puniti 112 reati che non faranno più andare in carcere chi li commette, con o senza premeditazione. Purtroppo non posso elencarli, ma credetemi nella lettura dell’elenco c’è da far bollire il sangue e un desiderio che sale è: mi devo tutelare, ma come? Mi “attrezzo”, tanto farò valere la depenalizzazione perché se questa regola vale per i delinquenti, ladri, stupratori, vale anche per le vittime. Lo Stato è sempre più incapace di difenderci? Bene allora ci difendiamo da soli. Non si deve perché difenderci da soli è reato? Ok! lo Stato maturi e prenda coscienza del suo ruolo.
Voto: 9