Da piazzale Berlinguer alla stazione di Tortona: il filo rosso dell’abbandono del territorio [Controvento]

Piazzale Berlinguer 2di Ettore Grassano

 

Quanti di voi sono transitati di recente nell’ormai famigerato (e purtroppo imprescindibile, per chiunque abbia necessità di recarsi spesso in ospedale ad Alessandria, al Santi Antonio e Biagio come all’infantile Cesare Arrigo) piazzale Berlinguer? Io ci sono passato a piedi venerdì scorso intorno alle 15, e complice il primo sole primaverile, e soprattutto una serie di narrazioni sul tema (dalle pagelle della nostra nostra ‘mitica’ GZL all’amico Massimo Brusasco sulle colonne del Piccolo, di recente), mi ci sono fermato qualche minuto, ad osservare.

Beh signori, questo non è chiedere l’elemosina, ma qualcosa di assai più simile al taglieggiamento. Piccole bande organizzate di giovani maschi adulti non saprei dire di che nazionalità (e non mi importa: ma c’erano operativi almeno due gruppi di tre persone l’uno, in quel momento) che gestiscono quello spazio come cosa loro, indicando a chi arriva in auto dove parcheggiare, ed esortando chi parte a sgomberare con rapidità, per ottimizzare il flusso. Ma quel che più mi ha colpito è vedere una signora normalissima, forse intorno ai sessant’anni, scendere dall’auto timorosa e con il portafoglio già in mano, alla ricerca delle monete per levarsi d’impiccio, pagando non già un obolo di misericordia, ma una vera e propria tassa, dovuta e riconosciuta.

Ora, a me risulta che quel parcheggio sia al momento ancora di proprietà del comune di Alessandria, e che Palazzo Rosso non abbia ancora provveduto a cederlo in gestione a terzi, men che meno a personaggi rispetto ai quali, francamente, non serve scomodare Lombroso per avere qualche perplessità.

Allora forza e coraggio: se ci sono (e ci sono) dei responsabili di quel servizio, che intervengano subito, davvero e in maniera radicale e definitiva. Perchè davvero è inaccettabile che una città come Alessandria sia ostaggio di qualche banda di taglieggiatori, che tra l’altro (cari amici di sinistra, lo dico a voi in particolare, giustamente sensibili al tema), essendo a quanto leggo di nazionalità imprecisata, ma straniera, rappresentano il peggior biglietto da visita per qualsiasi politica di integrazione.
Insomma, i tanti stranieri perbene e alla ricerca di reale inserimento in questo paese non scelgono l’accattonaggio, e men che meno l’estorsione, e chi lo fa va accompagnato con vigore ai confini comunali, regionali, statali. E non mi si dica che non ci sono gli strumenti per togliersi dai piedi 4 taglieggiatori abusivi, perchè sarebbe davvero una dichiarazione non di impotenza, ma di resa. Con conseguenze da trarre immediatamente.

Già che ci siamo, punto i riflettori anche su Tortona: da pendolare che, per 15 anni,Stazione Tortona ha utilizzato quella stazione ferroviaria quotidianamente negli spostamenti verso Milano, leggo con raccapriccio di ormai costanti aggressioni a giovani pendolari, uomini e donne, in transito la mattina o la sera nelle zone antistanti. Purtroppo anche lì quasi sempre imputabili a delinquenti stranieri: ma cari signori sindaci del Pd (il partito nazione gestisce ormai quasi tutto, e ai suoi amministratori toccano oneri e onori del caso), come caspita pensate che gli italiani possano tenersi alla larga da (sbagliatissimi, sia chiaro) impulsi razzisti, se voi non siete in grado di garantire standard minimi di sicurezza sui vostri, e nostri, territori? Forza allora, rimboccarsi le maniche e subito al lavoro. Noi continueremo a monitorare, confidando sempre in quache miglioramento.