Teleriscaldamento, un convegno con domande scritte e con risposte non convincenti, con la presenza del Presidente dell’AMAG chiaramente in inbarazzo, un progetto non di pubblica utilità ma di privata utilità per chi lo realizza.
Da un’iniziativa pubblica fatta dall’Amministrazione comunale ci saremmo aspettati una larga analisi seria dei vantaggi e degli svantaggi riguardanti la situazione in essere del riscaldamento della città. Quanta parte della città va a metano, quanta utilizza ancora il gasolio e quali e quante le altre forme utilizzate per riscaldarsi (stufe a pellet ecc..)
La prima domanda che ci poniamo è: abbiamo assistito ad uno spot a favore di un progetto, ma questo, quanto danneggia Amag e quindi i cittadini?
2° Ammesso e non concesso che sia utile, non si spiega una concessione di 60 anni quando nel resto del paese le concessioni vanno dai 20 ai 40 anni.
3° Amag paga al Comune di Alessandria per la concessione della rete a metano Euro 1.300.000,00 circa all’anno mentre il progetto del teleriscaldamento prevede solo il pagamento di Euro 130.000,00 circa in opere e non monetizzati.
4°Perché non prevedere la realizzazione del progetto dove la città è servita da impianti a gasolio e non esiste la rete Amag?
5° Siamo certi che il progetto sia di pubblica utilità e non sia deleterio per la collettività in quanto Amag è di proprietà dei cittadini?
6° L’Amministrazione ha fatto valutazioni in merito alle tariffe rivolte all’utente. Saranno di tipo binomia o monomia?
Auspicando che il progetto sia oggetto di attenta analisi, riservandoci ulteriori approfondimenti e ulteriori domande all’Amministrazione comunale sugli aspetti tecnici e innovativi a fronte di tecnologie di calore oggi molto più avanzate rispetto al teleriscaldamento.
Partecipazione Democratica – Alessandria