La roba per cui viviamo [Il Citazionista]

fabrizio-frizzidi Andrea Antonuccio.

«Sono stato nominato commendatore della Repubblica, ma non l’ho detto a nessuno perché sono una persona schiva e non sento il bisogno di dare visibilità a queste cose»
Fabrizio Frizzi, Tv Sorrisi e Canzoni, 17 marzo 2015

Fabrizio Frizzi, nominato commendatore da Giorgio Napolitano, che compie il bel gesto poco prima di andarsene dal Quirinale (cosa vuol dire chiudere in bellezza, eh?).

Belen Rodriguez e Stefano Qualcosa, che hanno deciso di vivere separati per provare a salvare il loro matrimonio (fateci sapere, siamo in pensiero).

Nichi Vendola, che vuole sposarsi con il suo compagno e poi, chissà, avere anche un figlio (ha deciso che all’Ilva non telefona più).

Bisantis e Failla, geniali radiocronisti sportivi della Rai, che prima si insultano e poi si azzuffano nel gabbiotto dello stadio di Firenze, venendo finalmente bloccati nientemeno che dalla Digos (uomini sempre pronti a intervenire, quando ci sono rischi reali per l’incolumità dei cittadini).

Rocco Siffredi, che sull’Isola dei famosi mostra il randello, piange come un salice e promette una nuova vita al suo ritorno (c’è da credergli, lo ha già fatto altre volte).

In mezzo, le tristi notizie dell’attentato in Tunisia, delle stragi di cristiani (e non solo), dei suicidi di ragazzi e ragazze senza più una speranza, di un Paese, il nostro, in cui “tra il dire e il fare c’è una busta da dare” (copyright Marcello Marchesi)… Tutte cose che sotto sotto speriamo di non vedere più, sui giornali o nei notiziari del giorno dopo, perché disturbano l’eterno parco giochi nel nostro cervello.

Forse è meglio svagarsi con le interviste-minestrina di Fabio Fazio, i tormenti inguinali di Madonna, la Champions League, la pizza del sabato sera (a seguire ficcata, gratuita o a pagamento), e altre amenità simili.

E’ questa la roba per cui viviamo? Chiediamocelo, ogni tanto.