Parcheggiatori abusivi, che vergogna! E poi c’è via Dossena… [Le pagelle di GZL]

Piazzale Berlinguerdi Graziella Zaccone Languzzi

 

1) Un bel 2 all’Amministrazione comunale di Alessandria, alle Autorità di Pubblica Sicurezza quali Prefetto e Questore a cui aggiungo la Guardia di Finanza in merito all’argomento parcheggiatori abusivi. Se nessuna di queste autorità ha occhi e controllo su un fenomeno assillante quale i parcheggiatori abusivi in questa città, perlomeno i responsabili seduti sulle loro comode poltrone dovrebbero darsi una mossa nel leggere magari pure distrattamente il bisettimanale locale che venerdì 13 marzo a pag. 10 a grande titolo tratta questa “illegale vessazione indebita” ai danni di inermi automobilisti che parcheggiano nel grande piazzale Berlinguer, soprattutto per recarsi negli Ospedali cittadini.

I fatti sono questi: Una “banda di dodici stranieri” così li definisce l’articolo, ben organizzata in un sistema piramidale con un “capo”, e che lavora solo la mattina, perchè evidentemente con il part-time guadagnano già molto.
I cittadini sono prede e vittime di questo fenomeno di grave illegalità: non è ammissibile che un manipolo di parcheggiatori abusivi li tenga di fatto in ostaggio, ed è una situazione che assume i toni dello scandalo quando l’azione criminosa viene commessa alla luce del sole e soprattutto sotto gli occhi di quanti sono preposti alla prevenzione e alla repressione degli illeciti. Ad Alessandria ormai è abitudine diffusa quella di tollerare ed arrendersi ad ogni forma di continua aggressione al vivere civile. Il timore è che fenomeni simili aumentino ancora, mentre il contrasto all’illegalità dovrebbe invece essere costante.

Il parcheggiatore abusivo per la legge italiana (sempre fumosa peraltro) commette un illecito ammnistrativo non tributario, quindi non viene chiamato a pagare le tasse degli introiti continui e a quanto pare corposi, e qui entra in campo la Guardia di Finanza che multa pesantemente commercianti e clienti anche per uno scontrino da pochi euro. Domanda: questa “banda” è in regola con documenti, carta di soggiorno, cittadinanza etc.? Tocca solo a noi mantenere lo Stato famelico e rispettarne le leggi?
Voto: 2

2) All’arredo di via Dossena un bel quattro, e sono stata ampiamente generosa.Via Dossena 1 Nulla da dire al rifacimento del manto stradale, in quanto lo ritengo una normalissima forma di risanamento dovuto, e si auspica lo stesso trattamento in ogni via della città perchè se forse nessuno se ne fosse accorto Alessandria ha strade luride e a groviera. Ma l’arredo sinceramente non lo capisco. Via Dossena anche col nuovo ponte non sarà mai una via di passeggio. Il passeggio ci sta se la via ha bei negozi, bar e gelaterie attraenti, panchine e alberi che ristorano il caldo estivo e soprattutto sicurezza personale. Voglio vedere a luglio/agosto il calore picchiare sul selciato, seccare quelle quattro povere piante di fiori che nessuno accudirà, senza contare la monnezza cronica e il pericolo di borseggio ad ogni angolo, con cui ormai siamo stati abituati a convivere. Inoltre, se le poche attività rimaste chiudono o si spostano per mancanza di business per l’impossibilità dei clienti di utilizzare l’auto per caricare o scaricare, in poco tempo questa via si presenterà come quelle immagini di città morte nel west. Nessun nuovo ponte e neanche il riassetto di una minima particella di questa città può innescare buona immagine, tranquillità e fiducia se mancano ordine, pulizia, regole, impegno nel DNA di chi ci amministra. Mettiamola così: Alessandria è come una vecchia dama che si è messa un po’ di cipria, rossetto e mascara sul viso, poi dal collo in giù da tempo con le sue evidenti rughe per trascuratezza non ha più visto acqua e sapone e l’olezzo che emana è pesante da sopportare.
Voto: 4

 

Palazzina Croce Rossa 13) Un bel 2 ad ogni responsabile di quella palazzina ex Guala, in bella vista pari ad un indecente monumento, nel bel mezzo del territorio AL2000. Dal 2002 l’immobile è di proprietà della Croce Rossa Italiana alessandrina, acquistato per la “modica cifra” di 800 mila euro più IVA per farci si suppone, una unica sede della CRI. Attenzione: per responsabili non intendo solo quelli della CRI perché in 13 anni di responsabili politici, istituzionali, sanitari, giudiziali ce ne sono parecchi, e si sono comportati come le tre scimmie: “non vedo, non sento e non parlo”, chissà a quale scopo. Ai responsabili aggiungo anche le ridondanti sigle ambientali locali che, almeno loro, avrebbero potuto denunciare tale degrado: è il loro scopo! La notizia di venerdì 27 febbraio è che le forze dell’ordine hanno allontanato da quell’immobile nove rumeni che ne avevano occupato i locali, individui fantasma in carne ed ossa che dimoravano e nel contempo circolavano in città a fare la questua, sconosciuti a chi dovrebbe monitorare le presenze legali o no in città. Era da tempo che, andando a fare acquisti al centro commerciale nella zona detta “Alessandria 2000”, l’occhio mi cadeva su quell’ormai ecomostro direi “legalmente” mantenuto per anni in quelle condizioni in disprezzo di ogni esigenza ambientale, sanitaria e di qualsiasi valutazione estetica.
Un vero e proprio ecomostro, chiaro esempio di spreco di denaro pubblico, acquistato, mai utilizzato e ormai ridotto in totale stato di abbandono, con la vegetazione fatta di erbacce infestanti, animali e umani che coabitavano. Un totale degrado ambientale ed igienico sanitario, e la mancanza dei più elementari accorgimenti di sistemi di sicurezza, con copertura di amianto scoperchiata nel 2004 dal maltempo, quindi pericolante, estremamente nociva e pericolosa per la salute pubblica. Avevo seguito nel dicembre 2010 la trasmissione di REPORT/RAI3 che denunciava tale situazione, ora c’è stato l’altro brutto fatto di cronaca, già dimenticato dalle “tre scimmie”. Ma per scuotere le “tre scimmie” ci vorrebbe forse una scossa sismica, l’alluvione quella zona se l’è già beccata nel 2011 e non è servita a far abbattere l’ecomostro.
Una curiosità: i proprietari del rudere per l’alluvione su AL2000 hanno richiesto un risarcimento? Se così fosse avremmo oltre al danno anche la beffa.
Voto: 2