L’Amministrazione comunale di Alessandria continua a stupire non solo noi che abbiamo il chiodo fisso della partecipazione e della condivisione delle scelte strategiche con la cittadinanza, ma anche numerosi altri soggetti portatori di interessi.
Succede infatti che centinaia di proprietari coltivatori diretti sono in rivolta poiché mai coinvolti in un progetto che conivolgerebbe le loro proprietà e la loro produzione agricola. Dimenticanza? Arroganza? Noi pensiamo sia lo stile politico che caratterizza la maggioranza di Palazzo Rosso: il tema delle politiche energetiche sul nostro territorio ovvero come ci riscalderemo e con quali costi in questi anni di crisi, è stato risolto senza consultare nessuno nè cittadini nè esperti nè organizzazioni. Si è deciso nella solita stanzetta che bisogna legare mani e piedi ai cittadini di questa città e almeno ad altre due generazioni per favorire una società privata, imponendo il teleriscaldamento che costa di più e potrebbe anche inquinare di più. Allora ora perché si deva fare? Perché depotenziare la grande Amag? Il silenzio è assordante, come quello che frastorna quando non si parla del polo culturale e dei lavoratori in cassa integrazione da due anni, quelli dell’ASPAL ve li ricordate?
I servizi decimati, la qualità professionale perduta.
Ma si sa che la sensibilità sociale è bassa, a Palazzo infatti sull’emergenza abitativa e le centinaia di sfratti settimanali solo qualche sbuffo del faremo senza che ci sia alcun progetto all’orizzonte. Ma con grande velocità si pagano i mutui per pagare il faraonico ponte, ci sono ogni mese puntuali i denari della città fantasma della provincia fantasma dove le aziende, come ci dice la Fiom, continuano ad espellere lavoratori che non riescono più a ricollocarsi. Il conto dei danni è inimmaginabile, ma il Sindaco Presidente Rita Rossa non sa che sarebbe suo compito collegarsi con il ministro dello sviluppo e trovare qualche soluzione o almeno provarci?
Mentre succede tutto questo ella trova però il tempo di scrivere una lettera graziosa ed incoraggiante all’impresa che potrebbe inquinare le falde acquifere con la sua discarica. Tutto in nome delle sviluppismo della munnezza che a Palazzo Rosso non si ferma davanti a nessuno. Fortunatamente comitati di base e sindaci daranno battaglia. Ma non basta, in Piemonte non ci facciamo mancare niente infatti non avremo più una sanità universale, e la cultura sarà una chimera: Chiamparino è costretto a tagliare tutto perché ce lo chiede l’Europa. Mentre succede tutto questo Matteo Renzi, la cui cultura politica ha trovato passioni tra i dirigenti del Partito democratico della nostra provincia, con un tweet, non contento di aver svenduto questo Paese alla Troika tedesca, ha “evacuato” sulla Costituzione Italiana. Cari alessandrini domani sarà troppo tardi. O no?
Rifondazione Comunista – Circolo Oskar Romero di Alessandria