Nei giorni scorsi, con una lettera al Corriere della Sera che abbiamo immediatamente rilanciato, Manuela Repetti annunciò la sua decisione di lasciare Forza Italia, e di iscriversi al gruppo misto di Palazzo Madama. Subito dopo, Silvio Berlusconi ha invitato ad Arcore sia la senatrice novese che il senatore Sandro Bondi, suo compagno di vita ed esponente di primissimo piano dell’universo politico berlusconiano negli ultimi vent’anni, invitandoli a recedere dalla loro decisione. A questo punto cosa è successo, quali scelte i due senatori hanno fatto e faranno, e cosa ciò può comportare anche per il centro destra di casa nostra, che appare sempre più ‘nel congelatore’, in attesa di eventi? Ne abbiamo parlato direttamente con la senatrice Manuela Repetti, ed ecco quanto è emerso.
Senatrice Repetti, dopo la lettera al Corriere della Sera con cui annunciava l’uscita da Forza Italia e l’adesione al gruppo misto cosa è cambiato?
Le questioni poste nella lettera sono tutte aperte, restano.
E’ vero che, dopo la pubblicazione della lettera, Berlusconi ha invitato ad Arcore lei e il senatore Bondi, per convincerla a recedere? Ci è riuscito o no?
Si, in mattinata ha chiamato e siamo andati ad Arcore. Siamo stati con lui per qualche ora. E’ stato un incontro profondo in cui abbiamo affrontato le questioni. Su alcune, come la situazione interna al partito, Berlusconi si è mostrato d’accordo, su altre si è riservato di pensarci.
La decisione è solo sua, personale, o riguarda anche il senatore Bondi?
Io parlo solo per la mia persona. Il mio compagno ha detto più volte di voler disimpegnarsi politicamente e dunque mi pare non ci sia altro da aggiungere.
Come valuta oggi il panorama politico del centro destra? I sondaggi danno la Lega in costante crescita, e gli altri partiti al palo. Per Forza Italia qualcuno parla addirittura di crollo…..
E’ così come dice lei. Salvini ha avuto il merito di scegliere una strada vincente per resuscitare una Lega ormai finita. Una strada che però ha dei limiti perchè pone la Lega in una nuova veste, nazionalista e sbilanciata pesantemente a destra. Cosa che pone limiti di consenso, se pur alti, un po’ come Grillo, e di alleanze. Forza Italia sta rischiando il collasso, a mio avviso, per le ragioni che ho posto nella lettera.
Berlusconi che ruolo politico potrà (e vorrà) ancora giocare?
Il ruolo politico di Berlusconi è ancora molto importante. Dipende dalle scelte che farà. Intanto occorre ricominciare dal riordinare internamente Forza Italia e riappropriarsi di una propria identità per poi capire quali scelte fare nell’interesse del paese.
Dal nostro osservatorio provinciale, l’impressione è che l’egemonia del Pd sia ormai fortissima. Lei è l’unico parlamentare alessandrino che non appartiene al Partito Democratico: non è che medita un avvicinamento a Renzi?
Non ho mai negato la mia simpatia, così come non l’ha mai nascosta lo stesso Presidente Berlusconi, per Renzi. Cosa ben diversa dall’aver simpatia per il PD. Tutti sappiamo che Renzi è difficilmente incasellabile a sinistra. Questa è la ragione per cui la sua più ferrea opposizione è proprio dentro al PD. In sintesi, qualche volta tutti noi abbiamo pensato che sia un peccato che Renzi si trovi di là. Non mi sorprenderebbe se qualche volta non l’avesse pensato anche lui.
Diamo uno sguardo ad un paio di questioni territoriali: il Terzo Valico si farà? Lei lo ritiene un’opera necessaria?
E’ una questione che si trascina da anni. Certamente sono favorevole al Terzo Valico, pur consapevole che questo creerà anche disagi, per i quali però, a tutela dei cittadini, ci sono serie trattative sulle compensazioni.
E la sanità? La riorganizzazione della rete ospedaliera si è di fatto trasformata in uno scontro fra territori. Fra ricorsi e petizioni, come finirà?
Ogni volta che si interviene per razionalizzare la spesa, pur sapendo che è necessario farlo, ognuno cerca di tutelare il proprio territorio. E’ comprensibile. L’importante è riordinare la spesa sanitaria per renderla più efficiente al servizio dei cittadini. Questo è quel che conta.
Ettore Grassano