Cresce la polemica a Palazzo Rosso conseguente agli aumenti degli stipendi dei dirigenti operata dall’Amministrazione Comunale. “Gli aumenti che la Giunta Rossa di Alessandria ha deliberato in merito alle retribuzioni assegnate ai dirigenti, in un contesto di tagli dei servizi generalizzati e di aumento della pressione tributaria, hanno scandalizzato molti cittadini e lasciato perplessi diversi consiglieri comunali, motivo per cui ho calendarizzato alcune sedute del Controllo di Gestione per approfondire anche i profili di legittimità della delibera di Giunta”, dichiara Emanuele Locci, consigliere comunale di opposizione e Presidente della Commissione Controllo di Gestione del Comune di Alessandria.
“Tralasciando gli aspetti politici della scelta – spiega Roberto Sarti, leader del Carroccio in Consiglio Comunale – ci sono aspetti della delibera che confliggono con quanto disposto dal CCNL dell’Area della Dirigenza che pone a 45.102,87 euro il limite massimo per la parte della retribuzione legata alla posizione, di 5000 euro inferiore rispetto al tetto stabilito dalla Giunta in 50000 euro. Solo nelle strutture organizzative complesse che dispongono di risorse adeguate è possibile derogare a questo vincolo. Su questo aspetto bisogna fare chiarezza onde fugare qualsiasi dubbio”.
Ma tale complessità organizzativa, in seguito alla deliberazione della Giunta Comunale n. 49 del 1 marzo 2013, è venuta a mancare. “Da quella deliberazione, ora confermata dalla nuova macrostruttura, non sono più previsti i due livelli dirigenziali di aree e direzioni – puntualizza Maurizio Sciaudone, membro della Commissione Controllo di Gestione – e con il parere AII 118 l’ARAN ha rilevato che per strutture complesse si intendono solo quelle direzioni che hanno subordinate due o più funzioni dirigenziali. La Giunta invece ha scelto discrezionalmente di intendere la complessità organizzativa in orizzontale considerando il numero dei dipendenti invece che in verticale come stabilito dal CCNL e confermato dall’ARAN”.
I tre consiglieri comunali di opposizione fanno notare che l’aumento delle retribuzioni di posizione a 50000 euro assegnate a tre dirigenti sono illegittime e, contestualmente, sottolineano come il Segretario Generale dell’Ente sia da considerarsi responsabile in quanto beneficiario dell’aumento in virtù del cosiddetto “galleggiamento” (ovvero il Segretario ha diritto a percepire una retribuzione di posizione non inferiore a quella massima percepita dai dirigenti) e in quanto proponente la deliberazione contestata. A conferma della posizione espressa dall’opposizione c’è la sentenza della Corte dei Conti del Lazio n. 714 del 2 maggio 2011, esattamente analoga alla situazione del Comune di Alessandria, come anche la vicenda del comune di Pomezia Terme che riportando i valori massimi della retribuzione entro i limiti contrattuali ha promosso avanti alla Corte dei Conti competente giudizio di responsabilità amministrativa-contabile.
“Auspichiamo che l’ingordigia dei dirigenti sia sazia già con i lauti compensi accordati – concludono Locci, Sarti e Sciaudone – e che si possa ricondurre quanto meno la retribuzione di posizione nell’alveo della legittimità contrattuale”.
A stretto giro di posta (elettronica) arriva la replica dell’assessore al Personale di Palazzo Rosso, Claudio Falleti (Moderati): “In relazione alle notizie diffuse oggi alla stampa dai consiglieri Emanuele Locci, Maurizio Sciaudone e Roberto Sarti, si precisa che la Giunta Comunale del Comune di Alessandria è solita approvare le deliberazioni previo parere favorevole tecnico-contabile apposto dal Ragioniere Capo e parere favorevole circa la legittimità apposto dal Segretario Generale.
Qualsiasi insinuazione circa l’illegittimità dell’atto è, quindi, da ritenersi priva di fondamento.
Pare poi molto strano che tre consiglieri di grande esperienza amministrativa sostengano che ci siano aumenti nelle spese di retribuzione dei dirigenti quando è sufficiente raffrontare i dati (pubblici e presenti sul sito istituzionale dell’Ente) relativi agli anni precedenti:
nel 2011 la retribuzione dei dirigenti ammontava complessivamente a 2.135.500,68 €;
nel 2012 a 1.177.790,48€
nel 2014 a 905.222.52€.
Il trend è, quindi, in evidente diminuzione e parlare di aumenti principeschi significa continuare ad alimentare polemiche populistiche e strumentali”.
Chi dice il vero? Si attendono sviluppi.