Il ponte tra la disperazione e la speranza è una buona dormita (anonimo)
Il 2015 sarà l’anno del ponte Meier. Bene, anzi benissimo. Leggevo giorni fa, su un quotidiano locale, l’intervista al co-progettista della struttura e da parte mia la smania di vedere l’opera compiuta non era più controllabile. Sono oramai affezionato alla vostra città, e tra le righe dell’articolo appariva chiarissimo che la stessa, dall’inaugurazione del ponte in poi, vivrà una seconda età dell’oro. Il giornale titolava: il ponte che risolleverà l’Italia, benefici economici al momento incalcolabili, flotte di pullman da tutto l’impero, attrazione principe di Expo 2015.
Ponte Vecchio di Firenze ci farà una pippa, Rialto a Venezia sarà poco più che una passerella, il ponte di Bassano poi….meno male che c’è la grappa!
Per carità, mai come in questo caso, l’augurio è quello di sbagliarmi, anche se vedere il nuovo ponte cittadino come volàno addirittura per l’Italia mi sembra un tantino eccessivo. Ma facciamo finta che tutto andrà per il verso giusto, con la valanga di turisti previsti: ma ve li immaginate una volta scesi da quei bus? Foto al ponte, due passi al bar più vicino (nell’articolo si consigliava alla Casa del Materasso di trasformarsi in bar per fare….soldi a palate…mah…), quindi, dopo il caffé o la birretta, che si fa? Due passi in centro tra le decine di nuove attività che apriranno in Borgo Rovereto (se così sarà, Signore abbi pietà di loro), oppure un saltino in centro, a gironzolore tra cartelli affittasi? Il ponte sarà anche,come si usa dire, un bel biglietto da visita, ma se un avvocato mi dà uno splendido biglietto da visita e poi mi riceve nel suo studio dentro un garage, tra macchie d’olio e chiavi inglesi, un po’ di perplessità sono naturali.
In ogni caso bisogna essere positivi,pensare al meglio, quindi viva il PISU e il ponte Meier. Fossi stato io a decidere, sarei partito un po’ più dal basso, tipo risistemare strade, arredo urbano, piste ciclabili, il lungo Tanaro! Eh già cari alessandrini, avete avuto in dono due fiumi e nessuno di questi due ha un lungo fiume percorribile, piacevole esteticamente o sfruttato commercialmente. Siete riusciti a smentire anche il vecchio detto: il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. Infatti secondo me avete fatto il coperchio ma non la pentola, il che è cosa ben peggiore, visto che possedendo almeno la pentola un piatto di pasta lo potete cucinare, ma se avete solo i coperchi non vi resta che ….batterli.
Diogene “il cane