Giudichiamo davvero negativamente la sentenza con la quale il TAR Piemonte annulla la delibera della Provincia contenente il parere negativo sulla compatibilità ambientale e sull’autorizzazione della discarica di rifiuti non pericolosi nel Comune di Sezzadio.
Innanzi tutto riteniamo che questa sentenza sia sorprendente non solo per l’esito del giudizio, ma anche nel suo contenuto; già da una prima lettura infatti, essa appare poco in linea con le sentenze del giudice amministrativo che di solito si limitano ad occuparsi e a giudicare le procedure degli atti in questione.
Viceversa, la sentenza di ieri è accompagnata e sostenuta da numerosi giudizi di merito, tutt’altro che inconfutabili e che, appunto perché soggettivi necessitano di tutt’altra sede di confronto che non quella di un Tribunale Amministrativo.
I giudici infatti, non si sono limitati ad esaminare gli atti dal punto di vista della regolarità procedurale, ma sono entrati molto nel tema squisitamente tecnico, pronunciando giudizi di merito sulla falda acquifera, sulla sua direzione e profondità, arrivando a sostenere, citando solo in parte gli studi e gli interventi prodotti nel corso degli anni, che il problema della possibile contaminazione sia totalmente da escludere.
Evidenziamo che molti dei giudizi di merito dati dal TAR, legati soprattutto al rischio territoriale ed ambientale connaturati alla discarica in oggetto, si possono certo sostenere (alcuni ricerche di parte lo hanno fatto) ma un giudice deve tener conto di tutte le perizie a disposizione. In sintesi, destano perplessità le valutazioni sulle quali il collegio fonda la motivazione del proprio giudizio d’annullamento degli atti provinciali impugnati.
Per questi motivi riteniamo che l’azione dei Sindaci, dei Comitati e di tutte le associazioni che negli anni hanno sostenuto la loro contrarietà a questa discarica, non si debba fermare.
Occorre velocemente approfondire tutti gli aspetti normativi che interessano la vicenda e ridestare tutti i cittadini e gli esponenti politici già attivi su questa battaglia in passato per valutare al meglio le azioni da intraprendere con un obiettivo ben chiaro: quello di evitare che per l’ennesima volta un’azione privata metta in pericolo e a repentaglio i nostri beni pubblici, le acque e il nostro territorio su tutti.
Già sabato pomeriggio, ad Acqui, è convocata una prima riunione che va proprio in questo senso e ci auguriamo che la compattezza territoriale già dimostrata in questa vicenda, si riveli nuovamente efficace.
Walter Ottria – Paolo Mighetti
consiglieri regionali Pd e M5S