«A quel delinquente che mi ha aggredito e rapinato questa sera in viale Medaglie d’Oro chiedo solo di avere indietro gli effetti personali contenuti nel portafoglio e gli occhiali»
M. M., da Facebook, 14 febbraio 2015
Scippi in pieno giorno, furti in appartamento, auto rubate o danneggiate, siringhe per la strada. No, non siamo nelle peggiori zone di Caracas (con tutto il rispetto per il Venezuela e i venezuelani), e neppure in periferie degradate lontane da noi. Siamo ad Alessandria, e precisamente nel quartiere Pista, un tempo zona tranquilla e residenziale della nostra città.
Oggi pare che le cose stiano cambiando, per la Pista e non solo. Alessandria, anche nei suoi quartieri più vivibili, sta diventando un porto di mare, una città in cui chiunque può sentirsi libero di farla franca, senza tanti problemi. Come è possibile tutto ciò?
La risposta non può certo stare nel peggioramento delle condizioni generali del nostro Paese (e dunque della nostra città), e nemmeno nel fatto che i clandestini, con il loro carico di disperazione, sono considerevolmente aumentati.
No, la risposta è sotto gli occhi di tutti, ed è molto semplice: la città non è più controllata. In strada non ci sono più le Forze dell’ordine a tutelare i cittadini. Gli agenti, a qualunque corpo appartengano, arrivano molto spesso a fatto compiuto, quando i buoi sono scappati. Di chi è la colpa?
In alcune vie della Pista mi dicono che i residenti stiano addirittura pensando di assoldare un corpo di vigilanza privata, per fare quel lavoro di prevenzione che purtroppo non viene più svolto da chi avrebbe il dovere di proteggere cose e persone.
Sindaco, assessori, Prefetto, Questore, e chissà chi ancora: qualcuno vuole cominciare a occuparsi seriamente e senza demagogia di sicurezza? O da domani dovremo uscire di casa con la pistola in tasca?