Largo ai giovani: ma chi sono? [Controvento]

Largo-ai-giovanidi Ettore Grassano

 

Quante volte negli ultimi due anni, su questo magazine, ci siamo interrogati (spesso con un eccesso di stereotipi da over quaranta quali siamo) sui giovani italiani, e alessandrini?

Abbiamo anche creato una sezione ad hoc dedicata a loro, AlGiovani, scoprendo che esistono davvero tante iniziative, progetti, e soprattutto persone in gamba che hanno oggi tra i venti e i trent’anni, e una gran voglia di cambiare il mondo, e questo nostro paese, come sacrosanto che sia. Sulla possibilità di cambiare in meglio Alessandria in verità li sentiamo spesso scettici, ed ecco allora un tema su cui provare ad interrogarci.

In ogni caso oggi i giovani alessandrini, rispetto a trenta o venti anni fa, hanno senz’altro al loro arco opportunità nuove.

Merito in primis di quello straordinario motore e incubatore di competenze che è l’Università del Piemonte Orientale, intesa come Palazzo Borsalino e come Disit: e come sapete con entrambi abbiamo un filo diretto e costante.

Ma merito anche e soprattutto loro,  delle ragazze e dei ragazzi che non si piangono addosso, e che hanno ormai una dimestichezza col mondo intero come fosse il loro giardino di casa: conoscono tutti almeno un paio di lingue ‘forti’, oltre all’italiano, e per studio e divertimento, sanno spostarsi per aeroporti, università e città straniere, europee come extra europee.

Poi c’è il rovescio della medaglia però: una disoccupazione giovanile che ha percentuali tragiche (quelle reali sono ben più alte di quelle ufficiali, già terribili: un free lance che, in quasiasi ambito, guadagna 300 o 400 euro al mese sta lavorando, ma non si guadagna da vivere!), e forse se la politica si occupasse un po’ più di questi temi e meno di riforme interne al Palazzo come la legge elettorale e simili, faremmo già un bel passo in avanti.

Già: cos’è allora la politica per un ventenne italiano, e alessandrino, di oggi? I giornali, soprattutto cartacei, sono pieni di ‘ragionamendi’, come diceva il mitico Ciriaco De Mita (oggi ottantenne sindaco di Nusco, e primo ‘padrino’ politico del nuovo presidente della Repubblica: perchè tutto cambia solo per finta, si sa, nel paese del Gattopardo..) basati su parametri e strumenti da ‘ancien règime’: Renzi e la nuova balena bianca, Tsipras che da noi si traduce ‘reduci’ di tutte le battaglie degli ultimi quarant’anni, ecc.

Ma i ventenni invece dove sono, che fanno e che pensano? Che rapporto hanno con la politica, e cosa significa politica oggi per loro?

Giovanni Prati, nostro giovane e bravissimo collaboratore, ha 22 anni. Affidare a lui una piccola galleria di interviste sui giovani e la politica è una sfida culturale, e il tentativo di raccontare la realtà con gli occhi dei ragazzi: sia sul fronte degli intervistati, che dell’intervistatore.

Partiamo, per scelta, con i giovani che stanno dentro ai partiti di oggi. Ma che, lo scoprirete leggendo, sono tutt’altro che polli di allevamento.

Via via ci ripromettiamo poi di dare voce anche ad esponenti dei movimenti, e dell’associazionismo. Senza distinzione di colore, orientamento, bandiera. Purché naturalmente siano persone con la testa che funziona, e con la voglia di raccontarsi. E rigorosamente under 30, o meglio ancora under 25!

Seguiteci, a partire dall’intervista di oggi con Stefano Leardi, novese, studente universitario e membro del direttivo regionale del Pd, dopo un’esperienza come segretario cittadino dei Giovani Democratici di Novi Ligure.