Partono venerdì sera (ex Taglieria del Pelo, alle 21), con un dibattito sul tema delicato del progetto teleriscaldamento, che dovrebbe coinvolgere la grande (o piccola?, recita provocatoriamente il titolo dell’appuntamento) Amag. Ma si ripromettono di stimolare la partecipazione degli alessandrini anche, a seguire, su altri temi fondamentali della vita pubblica, come la sicurezza, la gestione del calore degli edifici comunali “con un’ipotesi di appalto da 60 milioni di euro in 15 anni a Manutencoop senza gara e senza passare per Consip”, e molto altro.
Partecipazione Democratica è lo strumento per mezzo del quale un rassemblement di partiti e movimenti che si muovono nell’alveo del centro sinistra alessandrino (in parte presenti in giunta e maggioranza a Palazzo Rosso, come Moderati e Sel, e in parte no) ha deciso di alzare il tono del dibattito politico locale, “nella convinzione che esista un deficit di informazione da parte del Palazzo, e soprattutto di partecipazione e coinvolgimento popolare”. Insomma, che il tutto parta all’insegna di un sottofondo di insoddisfazione nei confronti della gestione della cosa pubblica targata Rita Rossa (più ancora che Pd) pare evidente, anche se i promotori del progetto negano che si tratti, almeno ad ora, di un cartello politico elettorale: “assolutamente no – sottolinea la senatrice Carla Nespolo -, piuttosto è la presa d’atto che esiste oggi ad Alessandria un grave deficit di partecipazione democratica, appunto. E la nostra intenzione è stimolarla, facendo in modo che i cittadini tornino a riconoscersi nella politica, e a praticarla”. Anche se poi la stessa Nespolo sorride e aggiunge che “naturalmente il futuro sta nel grembo di Giove”. Come a dire chi vivrà vedrà, nessuno può ipotecare oggi quel che succederà tra due anni, quando ci saranno appunto le prossime elezioni comunali.
In prima linea tra i promotori di Partecipazione Democratica c’è sicuramente Cesare Miraglia, leader dei Moderati di casa nostra, e da mesi vera ‘spina nel fianco’ dell’amministrazione Rossa, a cui non ha risparmiato critiche e attacchi su diversi fronti. E la scelta di partire, nella serie di incontri pubblici, proprio dal progetto teleriscaldamento, e più in generale dalla grande Amag, non è per nulla casuale: “Venerdì sera parleremo di teleriscaldamento dando voce ad una serie di esperti – sottolinea Miraglia -, presentando dati, e ponendo domande precise. Abbiamo invitato anche i vertici di Amag, e saremmo lieti di averli presenti, per cominciare a fare un po’ di chiarezza su un progetto partito male, malissimo. Non si capisce che vantaggio porterà questa iniziativa in primo luogo ai cittadini di Alessandria, ma anche ad Amag, intesa come azienda pubblica, e quindi patrimonio della collettività. Gli elementi, assai deficitari, di cui siamo in possesso fanno pensare che sviluppare un simile progetto, in mancanza di una fonte naturale di produzione di calore, possa causare più danni che benefici, sia sul piano industriale che ambientale. Ed è gravissimo che le forze politiche promotrici di Partecipazione Democratica, che rappresentano una bella fetta dell’elettorato di centro sinistra, siano finora state tenute del tutto all’oscuro, così come i cittadini di Alessandria. Non solo. Ad aver votato per il centro sinistra in termini assoluti è stata, nel 2012, una esigua minoranza della città: per cui prima di prendere decisioni srategiche di forte impatto sulla collettività occorre dar vita a percorsi partecipativi veri: parlare con la gente, imformarla e consultarla”. Poi Miraglia continua, ancora più esplicito: “Quanto costerà il progetto? Che ruolo avrà davvero Amag, e quanti clienti rischia di perdere in questo modo sul fronte del gas? Dove vogliono andare a parare, e nell’interesse di chi?”.
Sulla necessità di trasparenza e partecipazione insistono anche i rappresentanti di Sel e del Psi (assente però all’incontro con i giornalisti di lunedì in Comune il ‘deus ex machina’ dei socialisti alessandrini, Felice Borgoglio), mentre tocca a Pier Luigi Cavalchini, storico esponente dell’ambientalismo mandrogno e responsabile di Pro Natura, entrare un po’ di più negli aspetti tecnici: “Venerdì sera un esperto ci racconterà pro e contro di alcune esperienze di teleriscaldamento, citando casi come Brescia, Torino e altri. Su Alessandria ci sono tanti, troppi punti interrogativi: un conto è il progetto già realizzato al Cristo, che coinvolge un numero limitato di condomini (e anche lì, ci piacerebbe capire qual è il risparmio finora riscontrato, o comunque previsto, per i cittadini). Altro avallare un investimento da un centinaio di milioni di euro, destinato a coinvolgere gran parte del territorio comunale, esclusi per ora centro storico e sobborghi. Quale sarà il ruolo di Amag? Farà concorrenza a se stessa sul fronte gas? La partecipata alessandrina sarà semplice fornitore di gas, come risulta dal progetto del 2014, o anche partner del progetto?”
Ciro Fiorentino, consigliere comunale del Pdci/Federazione della Sinistra, allarga lo sguardo oltre i confini del teleriscaldamento: “Partecipazione Democratica si occuperà presto anche di sicurezza, e di altri temi su cui abbiamo forti perplessità: come l’ipotesi di appaltare per 15 anni a Manutencop la gestione del calore degli edifici pubblici, in trattativa privata, senza passare da Consip, per una cifra complessiva superiore ai 60 milioni di euro”.
Insomma, tanta carne al fuoco: ci sarà modo di valutare nei prossimi mesi se Partecipazione Democratica riuscirà nel suo intento di ‘scuotere’ e coinvolgere la cittadinanza alessandrina. E capiremo anche se c’è sullo sfondo anche un obiettivo più ambizioso, ossia quello di porsi come competitor elettorale dello stesso Pd, e di esprimere, nel 2017, un proprio candidato sindaco.
Ettore Grassano