“Diamoci una mano”, un progetto contro la dispersione scolastica

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“Un progetto dalla forte valenza sociale e che sul territorio può attivare sicuramente qualcosa di positivo. Stiamo valutando di assumere questa esperienza come modello per altre problematiche di disagio sociale” definisce così Mauro Cattaneo, Assessore alla Coesione Sociale, “Diamoci una mano”, iniziativa attuata contro la dispersione scolastica, l’esclusione di bambini e ragazzi svantaggiati, resa possibile grazie all’utilizzo della metà del ricavato della manifestazione StrAlessandria 2014, del contributo della Fondazione e del Comune di Alessandria e di quest’ultimo attraverso la riscossione del 5 per mille.

Condiviso dall’Associazione ICS Onlus e CISSACA, il progetto, che sta riscuotendo un successo superiore alle aspettative, proseguirà anche per l’anno scolastico 2015-2016. Nello specifico, “Diamoci una mano” ha come obiettivo quello di supportare i minori con difficoltà scolastiche e le loro famiglie, attivando giovani studenti delle scuole superiori e universitari disponibili a svolgere il ruolo di tutor.

Partito il 19 gennaio, il progetto, che terminerà il 30 maggio e che ha coinvolto sino ad ora 24 tutor su circa 40 che hanno aderito con 58 alunni su circa 80 che hanno richiesto il servizio, aveva cominciato a prendere corpo nel mese di dicembre con un breve ciclo di incontri per accogliere i tutor e avvicinarli all’impegno che li avrebbe attesi con esperti e operatori che si occupano di recupero scolastico e di relazione educativa.

Ai primi di gennaio sono stati poi stati realizzati, nelle scuole, incontri con famiglie, docenti e tutor per favorire la conoscenza e la relazione tra le persone interessate e far firmare un impegno alla partecipazione. Ogni tutor incontrerà due giorni alla settimana, per due ore ogni volta, due studenti mentre nel mese di giugno ci sarà una verifica del lavoro svolto, la festa conclusiva e sarà assegnato ai tutor un premio di 500 euro più i crediti formativi. Per tutelare tutor e alunni è stata inoltre fatta una polizza assicurativa.

Le sedi individuate sono diverse per andare incontro alle esigenze delle famiglie,  perlopiù al quartiere Centro e Cristo. In quest’ultima zona, grazie all’appoggio dell’Atc, è disponibile la sede di Habital, un piccolo alloggio, composto di due vani ma in posizione facilmente accessibile agli alunni che abitano nel quartiere, dove sarà possibile organizzare dei turni e garantirne l’apertura per sei giorni la settimana.

Sostegno importante è arrivato anche dal centro d’incontro comunale del quartiere Cristo, che ha messo  a disposizione un locale per realizzare le attività il sabato pomeriggio, e dalle scuole Bovio, Morando e Galilei che hanno messo a disposizione aule scolastiche. Responsabili del progetto sono, per ICS onlus, Lorenzina Zulato, per CISSACA Marina Fasciolo e Tiziana Piras. A questi si aggiungono Erica Zuccotti, studentessa del corso di laurea specialistica in Società e sviluppo locale dell’Università del Piemonte Orientale che condurrà il lavoro di ricerca su questo progetto, e redigerà la sua tesi, tre educatori della Cooperativa il Gabbiano che seguiranno in particolar modo i tutor presenti nelle sedi del Cristo che sono le più frequentate e un gruppo di alunni dell’istituto superiore Saluzzo-Plana.

Piena soddisfazione è già stata espressa per il progetto da alcuni giovani tutor come Alessandro, studente universitario a Palazzo Borsalino: “Le politiche sociali nascono dal piccolo per svilupparsi poi sempre più maggiormente. Io personalmente sono contento di aver dato il mio personale contributo a questa iniziativa”.

“E’ bello lavorare a stretto contatto con ragazzi per migliorarne il metodo di studio” ha raccontato invece Gaia mentre Sara e Sofia hanno definito il progetto “un’esperienza lavorativa straordinaria, un possibilità per noi di metterci in gioco”. “Inizialmente ero un po’ spaventata ma adesso si sta rivelando un’attività affascinante” le parole di Sonia, studentessa al liceo classico Saluzzo-Plana.

Nel progetto sono coinvolti anche la giornalista del Piccolo Mimma Caligaris e il Professor Michele Maranzana, dell’Istituto Saluzzo-Plana.

Roberto Cavallero