La mostra de “Il Vicolo” [Ars Eloquendi Goliardiae]

1970--pontifexdi Antonio Silvani.

Goliardia è anche cultura!

Queste parole, che andrebbero scolpite sulla roccia, fanno star male la categoria degli “impegnati/impregnati”, di cui abbiamo già parlato, che definiscono cultura tutto ciò che mira ad una morale a sfondo sociale di una certa tendenza, rovinano il sonno ai seriosi cronici, agli assertori della “cultura cipolla”, a cui solo ciò che fa piangere calde lacrime provoca orgasmi parossistici, fanno ingoiare bocconi di guano a coloro che non reputano cultura tutto ciò che è accostato ai frizzi, ai lazzi ed alla risata… però più questi tristi individui stanno male, più noi ridiamo e ci divertiamo.

Goliardia è anche cultura! E se così non fosse, personaggi del calibro di Gabriele d’Annunzio e Giosuè Carducci (anche osteggiati dalla chiesa cattolica apostolica romana e quindi doppiamente meritevoli!), si sarebbero ben guardati dal mettere mano alla prima stesura della tragedia Goliardica “Ifigonia in Culide”.

Goliardia è anche cultura! Ed ecco che in quel di Alessandria la Goliardia locale decide di organizzare la mostra de “Il Vicolo“!

Ma che cos’è, o, meglio, che cos’era questa mostra?

Il vicolo dell’Erba (dai più chiamato vicolo Baleta), che dà su piazzetta della Lega Lombarda, il salotto di Alessandria, era teatro per tre giorni all’ano (primi ani / metà ani ’60) di una mostra di arti figurative, organizzata dall’AGA, dall’Ordo Goliardicus Agae Khanis e dal già stracitato Bar Baleta.

Fin dall’ano precedente erano inviati inviti ai vari licei artistici, accademie d’arti figurative, scuole di pittura e scultura pubiche (pardon, pubbliche) e private e, sulla base delle lettere di accettazione, venivano predisposti gli spazi nel vicolo.

1)-manifesto-mostra-il-vicoloLe locandine della mostra tappezzavano per tempo Alessandria e provincia (vedi foto n. “1“) e tutto questo lavoro fruttava la partecipazione di decine e decine di giovani artisti giunti non solo da Piemonte, Liguria, Lombardia, ma anche da altre regioni.

Migliaia di persone, non solo alessandrine, visitavano la mostra e numerosissime erano le opere esposte acquistate e più i pittori vendevano più gli organizzatori, che si aggiudicavano una piccola percentuale su ogni opera venduta, gioivano (visto che non si faceva pagare neppure un centesimo di iscrizione, il guadagno serviva a malapena a coprire le spese effettuate e le fornicazioni base per un anno ai Goliardi).

I premi dati ai partecipanti alla mostra erano alquanto appetibili e la giuria (vedi tra breve) era assolutamente competente ed al di sopra di ogni sospetto.

Poi, come tutte le cose belle della nostra povera città, la mostra de “Il Vicolo” cadde nel dimenticatoio.

Non è detto che le foto siano tutte dello stesso anno, anzi è molto più facile il contrario.

2)-baleta-il-vicoloUn simpaticissimo vespasiano troneggiava nel vicolo dell’Erba, proprio di fianco all’ingresso Bar Baleta: era cura di Gino Gemme, il figlio del titolare di questo caffè dipengere ogni volta dei geniali trompe l’oeil per celarlo alla vista dei partecipanti (vedi foto n. “2“).

Parlando di vespasiani è doveroso proporvi qui di seguito un frammento tratto dalla delicata poesia Goliardica “Ode al vespasiano“, attribuita, per contro, da alcuni storici della letteratura italiana, al poeta pavese Mons. Aristide Gusmani. Ovviamembro noi optiamo per la prima ipotesi.

“Cazzi d’onesti, cazzi di malfattori,
cazzi di belli e cazzi di meno belli,
cazzi di magri e cazzi di grassi,
cazzi timidini anche per urinare,
libidinosi bischeri cui geme forala goccia de’ lussuriosi…
… tutte queste cose vedi tu
caro, vecchio, rugiadoso, amico
Vespasiano!”

3)-1962---mostra-il-vicolo---Strutture-ed-eventi-dell'economia-alessandrina-(CRAl)La foto n. “3” (tratta da “Strutture ed eventi dell’economia alessandrina – Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria”) mostra l’ingresso della mostra (della prima edizione de “il Vicolo”, datata 1962)  da piazzetta della Lega.

Possiamo apprezzare in questa foto un imberbe Attila il Cruento (secondo personaggio da sinistra) e, sulla destra, il Goliarda effigiato sul manifesto, che invita ad entrare, altra “opera d’arte tra le opere d’arte” di Gino Gemme Baleta.

4)-Basile-e-MassobrioIl Sindaco alessandrino per antonomasia, Nicola Basile, non è mai mancato ad una manifestazione organizzata dalla locale Goliardia ed infatti eccolo con cappotto e “Borsalino in testa” (vedi foto n. “4“) tra i visitatori della mostra, assieme ad un organizzatore, Gigi Massobrio. Basile sarà anche membro della giuria.

5)-metà-ani-'60---CopiaLa foto n. “5” (collezione Baleta) mostra i visitatori della mostra, la cui affluenza è sempre stata così significativa  in ogni momento e per tutti i giorni dello svolgimento.

Nella foto n. “6” (collezione Baleta), risalente a metà ani ’60, sono immortalati, assieme a numerosi fedelissimi, alcuni tra i protagonisti della mostra. Tra i membri della giuria ricordiamo: il Pontifex Maximus della Goliardia Alessandrina Arcibaldo (“a“); il maestro Pietro Morando, pittore di fama internazionale (“b“), Il maestro argentiere Enrico Goretta, imprenditore ed artista “dello sbalzo e del cesello” (“c“), il gallerista alessandrino Arturo Mensi, titolare della galleria d’arte “la Maggiolina” (“d“) e uno degli organizzatori della mostra Gigi Massobrio (“e“).

A6)---fino-a-E---mostra-il-vicolo--PM-Ugo-Gaia---Copialtri documenti su “Il Vicolo” saranno pubblicati nelle puntate “Baleta: la casa della Goliardia alessandrina” e “Ancora su baleta”.