La segreteria cittadina del Partito Democratico di Alessandria ha appreso dai giornali la notizia circa la proposta, operata dai vertici del Consiglio di amministrazione della s.p.a. A.M.A.G. nei confronti dell’Assemblea della stessa società, di vedersi aumentare le indennità per le cariche societarie aumentandole a circa € 90.000,00 per il Presidente del c.d.a. e per l’Amministratore delegato.
In un’epoca ancora segnata, da un lato dai disastri di una gestione economico-finanziaria operata dalle classi dirigenti italiane (e non solo quelle pubbliche) negli ultimi decenni, che ha ridotto il nostro Paese nelle condizioni note e, dall’altro, dall’attuazione di politiche sostenibili di bilancio che l’Europa protestante ci ha imposto e ci sta imponendo, non ci sembra affatto opportuno riproporre logiche che non sono compatibili con una situazione che non è ancora stabilizzata. Infatti viviamo in un’epoca in cui vi sono state forti contrazioni dei redditi per (quasi) tutte le classi sociali ed anche per quelle che possono vantare alte professionalità, con la conseguenza che una scelta di quel tipo verrebbe interpretata come un’operazione puramente politica sganciata da un contesto sociale e di andamento generale.
Non dobbiamo dimenticare poi la situazione contingente alessandrina per effetto del dissesto che vede assessori che percepiscono compensi lordi di appena € 20.000,00, consiglieri comunali (almeno quelli del PD e della Lista civica) che fino all’approvazione del Bilancio stabilmente riequilibrato, hanno addirittura rinunciato tout court al gettone previsto dalla legge per la loro carica, così come cariche di responsabilità ai vertici di enti significativi non percepiscono alcuna indennità (ad esempio il CISSACA) mentre le indennità per le varie presidenze delle partecipate comunali dal 2012 sono state ridotte. In questo contesto l’iniziativa avanzata dai vertici AMAG ci sembra fuori luogo.
Ma un aspetto che ha caratterizzato questa vicenda è stato rappresentato dal fatto che un consigliere comunale di minoranza abbia stigmatizzato in modo esasperato questa questione cavalcando la protesta e l’indignazione: l’esponente politico in questione dimentica di essere stato un protagonista della passata amministrazione della nostra città ed in particolare di quella che ha governato Alessandria tra il 2007 ed il 2012; in quell’epoca le retribuzioni ed i compensi previsti per gli amministratori e dirigenti delle partecipate comunali erano circa il triplo di quelle oggi proposte! Dove erano in allora questi esponenti politici quando si elargivano compensi enormi a soggetti che hanno portato Alessandria sull’orlo del baratro? Per quale motivo non abbiamo letto la loro indignazione sui giornali e su facebook in quegli anni?
La risposta a queste domande è facilmente intuibile e per questo motivo non possiamo accettare lezioni di buona amministrazione da chi è stato protagonista della stagione “della grande generosità verso alcuni con i soldi di tutti”. Gli esponenti del centrodestra si astengano quindi dal salire in cattedra su questioni di questo tipo; per lo meno in questa città e per i prossimi venti anni.
Ad colorandum si ricorda che mentre i consiglieri comunali del PD e della Lista civica del centrosinistra, fino all’approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato, hanno rinunciato alle loro indennità quale gesto di solidarietà verso una città dissestata sotto il profilo finanziario, i consiglieri del centrodestra non hanno fatto altrettanto percependo regolarmente le loro indennità anche in questi ultimi anni.
Segreteria cittadina Pd Alessandria