Agrinsieme Alessandria denuncia l’iniquità del pagamento dell’Imu per gli agricoltori professionali e ribadisce che lo stato delle imprese agricole provinciali non consente di sopportare ulteriori pesi fiscali. Pertanto, richiede al Governo la cancellazione del tributo attraverso l’intervento dei Parlamentari del territorio. Il tutto durante un dibattito pubblico, svoltosi lunedì mattina e al quale ha presenziato tutta la rappresentanza parlamentare targata Pd: ossia i senatori Federico Fornaro e Daniele Borioli, e i deputati Cristina Bargero e Fabio Lavagno.
“Gli imprenditori agricoli – sottolineano i rappresentanti di Agrinsieme – sono già gravati dalla riduzione del 20% sull’assegnazione del gasolio agricolo; dalla diminuzione drastica dei prezzi dei prodotti agricoli; dall’aumento dei costi di produzione e da ritardi nei contributi emanati dalla Comunità Europea.
Inoltre, nel 2014 hanno visto crollare i loro redditi a causa del maltempo, fitopatie e calo del consumo interno anche a causa del reverse charge, ossia un meccanismo di inversione contabile dell’Iva per le vendite di prodotti agricoli alla Grande Distribuzione Organizzata, che si traduce in una grave perdita di liquidità.
Non è normale infine che si debbano attendere alcuni mesi per l’approvazione dei piani di sviluppo rurale, che rappresentano un importante elemento di politica agricola, e che vi siano forti ritardi per l’applicazione della Riforma della Pac”.
“Quindi, le aziende agricole non possono sopportare ulteriori aggravi economici. Questa tassa è iniqua sia nei contenuti che nella modalità di attuazione e prelievo e va abolita del tutto. Agrinsieme esige regole certe e i necessari tempi di programmazione, e non continui ritardi e ripensamenti in generale da parte dello Stato e delle amministrazioni. Questo vale ancor più in un settore come quello agricolo, di per sé soggetto alle variabili naturali del clima e più esposto di altri ad eventi non prevedibili” sostiene Luca Brondelli di Brondello, presidente di Confagricoltura Alessandria.
E’ da considerare la peculiarità della provincia di Alessandria diversa da molte altre realtà regionali e nazionali, che conta 192 Comuni; di questi parecchi ricadevano nella ZAS zone svantaggiate. Anche a causa di questo, i Comuni e gli imprenditori agricoli sono messi in estrema difficoltà; dal punto di vista sociale negli ultimi 40 anni si è assistito all’abbandono nelle aree più marginali: la superficie della provincia di Alessandria è di 3.560 Km.q. (1 km² = 100 ettari); la superficie agraria totale (SAT) nel 1970 HA 292.759 – nel 2010 HA 200.180; la superficie agraria utilizzata (SAU) nel 1970 HA 221.751 – nel 2010 HA 160.453 (dati ISTAT). Questo indica un’area estremamente delicata e debole, lo dimostrano anche le problematiche in merito alle recenti esondazioni.
Gian Piero Ameglio, presidente provinciale CIA Alessandria commenta: “Consideriamo la tassazione Imu una patrimoniale applicata su uno strumento di lavoro sul quale gli agricoltori professionali ne detengono sì il possesso, ma sul quale devono produrre cibo, necessario per la sopravvivenza nel rispetto della salubrità e dell’eco-sostenibilità, oltre ad avere il corretto governo del territorio. Abbiamo bisogno di politiche che aggreghino le imprese in un territorio con grandi potenzialità di sviluppo economico e sociale, non di balzelli che creano l’abbandono delle aree rurali”.
Agrinsieme aveva chiesto al ministero dell’Economia e delle Finanze il necessario rinvio, ricordando quanto sancito nello “Statuto del contribuente” che vieta di prevedere adempimenti a carico dei contribuenti prima di 60 giorni dall’entrata in vigore di provvedimenti di attuazione di nuove leggi.
“I contribuenti che non rientrano più nei parametri per l’esenzione dovranno versare l’imposta dovuta per l’anno 2014 entro il 10 febbraio. Occorrono ben più di due settimane per spiegare agli agricoltori e ai cittadini le novità introdotte dal provvedimento anche per effetto del caos che si è venuto creare” concludono i Presidenti della Cia e della Confagricoltura di Alessandria.
In sintesi, Agrinsieme stigmatizza l’atteggiamento confuso, ondivago e assolutamente non tempestivo del governo riguardo alle questioni dell’Imu e conferma il proprio impegno per contrastare questo insostenibile e iniquo tributo, di cui chiede con forza l’abolizione per gli agricoltori professionali.
In programma in tutta Italia, a partire dei prossimi giorni, iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e delle Istituzioni sulle criticità del settore agricolo.